Il mito di Mourinho secondo Giulio Mola

Esce il libro di Giulio Mola sulla movimentata esperienza italiana del tecnico portoghese che dopo la conquista della Champions League ha lasciato l'Inter per il Real Madrid.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 giugno 2010 19:26
Il mito di Mourinho secondo Giulio Mola

Alla fine, lo Special One se ne è andato. Dopo una stagione da tre tituli, e dopo averci fatto divertire o arrabbiare, sognare o, perché no, riflettere per due anni molto movimentati. Ora l'esperienza italiana del tecnico portoghese José Mourihno è raccontata in un libro, intitolato "Mou!" (pp. 128, euro 12) e edito da Mauro Pagliai. Scritto dal giornalista Giulio Mola, con i contributi di Claudio Negri e Renato Vassallo, il volume è in libreria da oggi. Lo show di "Mou" in Italia inizia nel giugno del 2008, quando appena arrivato all'Inter regala una delle frasi che lo hanno reso celebre: "Non sono un pirla", risponde alla domanda insidiosa di un giornalista.

Poi le prime vittorie, ma anche i primi guai: battibecchi con la stampa, con i colleghi, con qualche giocatore un po' indisciplinato. Quindi il primo scudetto, e il rinnovo del contratto con un po' di suspense. Infine l'ultimo campionato, quello del trionfo assoluto: scudetto, coppa Italia, e soprattutto Champions League, il trofeo più ambito, quello già conquistato nel 2004 con il Porto. Due stagioni difficili da dimenticare, che Mourinho ha vissuto da protagonista assoluto con le sue battute brucianti, le sue sagaci provocazioni, i suoi gesti più caratteristici.

Perché tante volte la vera partita non è quella dei giocatori sul terreno di gioco, ma quella che vede protagonista lo Special One in panchina, e soprattutto davanti a microfoni, telecamere e taccuini. E in questa partita non c'è nessuno come "Mou", una figura sopra le righe, capace di conquistare vittorie sul campo così come nell'arena dei media, un grande comunicatore che lascerà una traccia indelebile nella storia del nostro calcio.

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