Congresso Mondiale sull'Osteoporosi

Legati all'evento i due progetti promossi dalla Fondazione F.I.R.M.O. 'Raffaella Becagli' e da Amgen. Mister Bone ed Osteolink, per informare e prevenire una malattia che solo in Italia colpisce quasi 5 milioni di persone tra uomini e donne.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 maggio 2010 21:54
Congresso Mondiale sull'Osteoporosi

Presentati al Grand Hotel Villa Medici di Firenze i due progetti legati al Congresso mondiale sull'Osteoporosi in corso alla Fortezza da Basso di Firenze. A condurre la 'lezione sull'osteoporosi' ed a lanciare le due iniziative la presidente di Firmo Maria Luisa Brandi, il professore Renè Rizzoli presidente del comitato scientifico di ECCEO (European Society for Clinical and Economic Aspects of Osteoporosis and Osteoarthritis) e Judy Stenmark della IOF (International Osteoporosis Foundation) Cos'è l'osteoporosi, conosciuta ai più come la malattia degli anziani che colpisce soprattutto le donne in menopausa, è in realtà una patologia legata sia ai fattori genetici che ambientali, un tema che conta molto per poter essere adeguatamente affrontato, sull'informazione non tardiva e l'assistenza costante dei pazienti. "Le ossa diventano porose - ci spiega la dottoressa Maria Luisa Brandi presidente della Fondazione FIRMO e del Comitato organizzatore del Congresso - e si rompono facilmente, si tratta di una delle malattie più diffuse e debilitanti al mondo.

Causa dolore - continua - perdita di movimento, incapacità di eseguire le normali attività quotidiane ed in alcuni casi porta alla mortalità. Una donna ultracinquantenne su tre ed un uomo su cinque vanno incontro a fratture osteoporotiche. Può essere prevenuta se diagnosticata precocemente - conclude - tuttavia spesso rimane sotto-diagnosticata e sotto-trattata" Mister Bone è un progetto di educazione alimentare per la prevenzione dell'osteoporosi sperimentato in alcune scuole elementari fiorentine, che il ministro dell'istruzione Maria Stella Gelmini, rimasta entusiasta dell'idea, intende lanciare a livello nazionale.

Mister Bone è una sorta di educatore per l'infanzia, rappresentato da un allegro ossicino, realizzato ed esposto in Fortezza ad opera dei maestri cartapestisti di Viareggio, che tramite fumetti, quiz, libri, giochi anche via web (www.misterbone.it) spiega ai più piccoli cosa fare per alimentarsi adeguatamente e seguire una dieta di benessere che possa allontanare il rischio della patologia dovuti a deficit alimentari (poco latte, formaggio, frutta, dunque poco calcio e vitamina D) e scarse attivita' all'aria aperta. "E' importante tenere sempre i muscoli in attività - spiegano Rizzoli e Brandi - perché il muscolo tramite il tendine si attacca all'osso e questo sollecitato nel movimento e nell'operatività tende a mantenersi saldo, al contrario una mancanza di 'carico' sullo stesso lo porta allo snaturamento, come avviene nell'esempio classico che si porta in questi casi che è quello dell'astronauta in assenza di gravità.

Non ce li fanno vedere quando tornano - spiega la dottoressa - ma necessitano di esser portati in modo artificiale poiché il risentimento fisico dovuto alla mancanza di potenza muscolare e densità ossea è pressoché debilitante" Osteolink, invece, è un progetto tipo Facebook per la gestione dell'osteoporosi, creato con lo scopo di informare i pazienti, approdato in Europa e in Italia dopo una prima presentazione avvenuta il 13 settembre in Colorado. Due modi innovativi per affrontare una patologia dilagante, solo in Toscana 71.500 uomini e 230.000 donne ne soffrono (valutati sulla popolazione presente al 31 maggio 2009, ndr). ''Osteolink e' uno strumento simile al piu' noto Facebook - evidenzia la dottoressa Stenmark coadiuvata da una slide di presentazione - basta registrarsi alla Community ed inserire il Paese di provenienza, per avere a disposizione, in qualsiasi momento, tutte le informazioni necessarie e per rafforzare le proprie relazioni, e possibilmente costruirne altre, con l'unico obiettivo di preservare al meglio la salute delle proprie ossa.

Si tratta di un interscambio continuo di informazioni - continua - ma anche di motivazioni per portare avanti la terapia, poiché spesso accade che una volta passato il momento critico dovuto al dolore successivo ad una frattura, il paziente che non avverte il danno palese smette il trattamento e con esso l'apporto di sostanze necessarie a mantenersi al meglio della forma fisica" di Antonio Lenoci

Collegamenti
In evidenza