Lista Bonino: Alfonso De Virgiliis candidato alla Presidenza della Regione

CIE: 500 toscani scrivono a Enrico Rossi. I Verdi: "Lavoriamo ad una sintesi alta sui contenuti, l'obiettivo è battere le destre e innovare la Toscana. Sulla questione morale è giusto non transigere"

Redazione Nove da Firenze
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06 febbraio 2010 17:26
Lista Bonino: Alfonso De Virgiliis candidato alla Presidenza della Regione

Si è svolta questa mattina, presso lo storico Caffè Giubbe Rosse di Firenze, la presentazione della candidatura di Alfonso De Virgiliis alla Presidenza della Regione Toscana per la lista Bonino-Pannella. “Si tratta del mio battesimo in politica” ha dichiarato De Virgiliis, avvocato, noto imprenditore, promotore e organizzatore di eventi culturali di grande prestigio internazionale quali il Premio Galileo 2000. “La scelta di candidarmi per la lista Bonino-Pannella in Toscana non è avventata: per una settimana mi sono chiesto ‘perché non farlo’ e devo confessare che non ho trovato alcuna ragione valida per rinunciare a questa avventura.

Il Partito Radicale offre da sempre spunti di genialità, creatività e originalità ed è in quest’ottica che ci proponiamo di esserci: mettendo il cittadino al centro del mondo, ricollocandolo nella sua giusta posizione e proponendo una Toscana che riscopra i valori del risorgimento e abbia i suoi fondamenti nella lotta per la trasparenza e contro la partitocrazia”. De Virgiliis ha poi lanciato, assieme alla senatrice Donatella Poretti e al deputato Matteo Mecacci – entrambi radicali eletti nel PD -, l’appello per la raccolta delle firme: “Ne servono ben 11.000 in Toscana, e occorre una straordinaria mobilitazione del territorio:” hanno spiegato, “si tratta di una missione quasi impossibile, portata avanti, a differenza degli altri partiti, nella legalità; una missione che può compiersi se gli organi di stampa e la Rai informeranno correttamente i cittadini come è loro dovere.

Aiutateci a esserci, favorendo la presentazione di liste Bonino-Pannella in alternativa alla partitocrazia”. I Verdi della Toscana hanno inviato oggi le integrazioni e gli emendamenti al programma presentato da Enrico Rossi. "Abbiamo fatto questo lavoro in stretta collaborazione con la Federazione della Sinistra - precisa il Portavoce dei Verdi della Toscana Mauro Romanelli -: da tempo abbiamo infatti accettato la loro proposta di fare un percorso comune sui contenuti dell'alleanza e di valutare insieme, senza pregiudizio in un senso o nell'altro, se confermare o meno la coalizione di centrosinistra".

"Naturalmente il nostro fermo auspicio, che riteniamo concretamente fondato, è che l'esito sia positivo: le nostre priorità sono battere le destre e innovare la Toscana, dando risposte alla crisi sociale e lavorativa, al dissesto del territorio, alla voglia sempre crescente di giovani, associazioni, movimenti, comitati, di partecipare e di essere coinvolti di più nelle scelte che riguardano tutti". "Per raggiungere questi risultati è anche nostro obiettivo arrivare a comporre una lista unitaria, a partire appunto dalla Federazione della Sinistra, il movimento Laburista di Valdo Spini, con apertura anche a Sinistra e Libertà, con la quale per adesso il percorso è però oggettivamente meno avanzato".

"Naturalmente la questione morale e la trasparenza non possono che essere elementi assolutamente imprescindibili per la nostra coalizione: fermo restando il rispetto umano e il principio di innocenza fino a prova contraria, è necessario che sia adottato un codice di comportamento integerrimo, aldilà anche del dato puramente legale, come d'altra parte affermato in queste ore dal Candidato Rossi stesso". "Nel merito dei contenuti, siamo per dare priorità al potenziamento del trasporto pubblico locale, in particolare ferroviario, e per un masterplan regionale della mobilità ciclabile, vogliamo il controllo pubblico della risorsa idrica, la difesa dell'agricoltura biologica, delle filiere corte e dei mercatali, dichiarando la toscana ogm-free.

Vogliamo la tutela dei precari, dando a tutti un minimo vitale nei momenti di non lavoro, e cercando in particolare di combattere quel precariato che spesso crea la pubblica ammnistrazione stessa, con le pratiche dell'affidmaento all'esterno dei servizi, o dei subappalti incontrollati. La Toscana deve diventare terra del sole e del vento, ovvero di quelle energie rinnovabili che possono rilanciare la nostra economia e salvare il pianeta. Dobbiamo tutelare il piccolo commercio per difendere dei posti di lavoro ma anche la vivibilità dei nostri quartieri, e rilanciare le politiche di riduzione e differenziazione dei rifiuti, rafforzando e stringendo sul piano della piena appplicazione da parte degli enti locali della legge sugli acquisti verdi, e rendendo capillare la raccolta porta a porta.

Queste le principali proposte dei Verdi alla coalizione e al Candidato Presidente" "Riguardo alla difficile problematica dei Cie, apprezziamo la volontà di Rossi di prendere il toro per le corna, costruendo un modello toscano basato sull'accoglienza, l'integrazione, l'inserimento lavorativo: ma tale modello è incompatibile con l'attuale Legge Bossi Fini. Quindi bisogna prima aprire un percorso di proposta di modifica della Legge Nazionale, in modo che un modello toscano davvero alternativo sia concretamente applicabile: di certo non si può accettare il principio della privazione della libertà personale, a danno di chi non ha subìto un regolare processo.

Sinceramente questo ci pare un punto acquisito per tutta la coalizione e su cui costruire una sintesi alta, possibile e assolutamente necessaria". Sono 500 i toscani e le toscane che hanno sottoscritto la petizione lanciata nei giorni scorsi dall'Altracittà, giornale della Comunità delle Piagge, "No ai Cie/Cpt in Toscana. Ferma il candidato del centro-sinistra Enrico Rossi!" dopo che quest'ultimo si è dichiarato favorevole alla loro apertura sul territorio regionale. Tanti i messaggi contro una politica razzista, sotto riportati integralmente, che nel nome della sicurezza nega i basilari diritti umani a una larga fetta di migranti presenti nel nostro paese.

"A Enrico Rossi è stato ricordato come i Centri di Identificazione ed Espulsione siano disumani 'per natura', essendo progettati per rinchiudere senza processo persone che non hanno commesso nessun reato, con la sola colpa di essere 'irregolari' - ha detto la direttrice del giornale Cecilia Stefani. Per la prima volta dal 1938, anno in cui furono varate le leggi razziali dal fascismo, si punisce la condizione, lo stato di una persona e non il comportamento. Per questo chiediamo al futuro presidente della Regione Toscana di "disobbedire" alla legge che istituisce i CIE e allo stesso tempo di resistere alla pressione del governo e di quella parte dell'opinione pubblica che vuole un centro in Toscana, come del resto ha fatto il presidente Martini fino ad oggi.

Non vorremmo che la tanto decantata "discontinuità" politica rivendicata dal candidato finisse per colpire i più deboli e meno tutelati della società globale, di cui la Toscana e l'Italia non sono altro che un piccolo tassello. Se discontinuità deve essere, lo sia, ad esempio, nei comportamenti etici con cui parte della politica e delle amministrazioni governano il territorio, anche in Toscana", ha concluso Cecilia Stefani riferendosi all'ennesimo scandalo urbanistico scoppiato in questi giorni nel Mugello.

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