​Asl Toscana Centro: blocco straordinari e mobilitazione senza il piano delle assunzioni

Il sindacato autonomo Nursind, “Mancano infermieri nei reparti e sulle ambulanze. Basta con precariato, turni massacranti e appalti ai privati: serve una pianificazione”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 settembre 2018 12:10
​Asl Toscana Centro: blocco straordinari e mobilitazione senza il piano delle assunzioni

“Sono 367 gli infermieri che andranno in pensione nel prossimo triennio 2018-2020 nell’area dell’Asl Toscana Centro e 127 le cessazioni di servizio previste tra gli operatori socio-sanitari, a fronte di un piano di assunzioni carente e soprattutto non basato sul reale fabbisogno dei reparti, mentre si continuano ad appaltare all’esterno pezzi importanti di servizio pubblico. Questa situazione non è più tollerabile”. E’ quanto dichiara il Coordinamento Toscana Centro del Nursind, sindacato autonomo degli infermieri.

“Nel prossimo triennio l’Asl Toscana Centro prevede di assumere 448 infermieri e 119 Oss, ovvero solo 81 infermieri in più rispetto all’organico attuale, già carente e sotto forte stress, e addirittura 8 operatori socio-sanitari in meno”, dichiara Gianni Piccini, responsabile del Coordinamento.

“Abbiamo richiesto un incontro all’Azienda poiché riteniamo il piano triennale delle assunzioni gravemente carente. In mancanza del raggiungimento di obiettivi comuni – aggiunge Giampaolo Giannoni, coordinatore regionale Nursind - metteremo in atto gli strumenti in nostro possesso quali lo stato di agitazione del personale ed il blocco dello straordinario”.

“L’Azienda va avanti soltanto grazie alla professionalità, alla dedizione e allo spirito di sacrificio dei dipendenti, nonostante le condizioni difficilissime in cui si trovano costretti a lavorare. Abbiamo chiesto più e più volte di far fronte alla diminuzione di posti letto potenziando i servizi territoriali – prosegue Piccini – ma senza risultato. Nel frattempo si sono aperti nuovi servizi, è stata potenziata l'attività della traumatologia, i blocchi operatori hanno avuto aumenti clamorosi nel numero delle prestazioni e ci troviamo in carenza di infermieri anche per le ambulanze infermieristiche e per le automediche”.

“Da anni operiamo in una situazione in cui il rapporto tra infermieri e pazienti varia da 1 a 11 fino a 1 a 14 per degenze mediche e chirurgiche, contro un rapporto ottimale di un infermiere ogni 6 pazienti. Nell’Empolese il rapporto infermieri/pazienti sfiora l’1:12, stessa cosa per l’area diPrato, mentre a Firenze varia tra 1:8 e 1:10, sempre al di sopra della condizione ideale. Senza contare che spesso l’infermiere si trova a dover sopperire anche alle funzioni dell’Oss, per la carenza anche di queste figure”.

“I dipendenti sono sempre più anziani per la mancanza del turn over e alcuni non possono essere considerati operativi al 100% per problemi di salute. Eppure si va avanti con turni massacranti, facendo leva sulla disponibilità delle persone e sulla loro dedizione al lavoro. E anziché pianificare assunzioni in grado di sopperire sul medio-lungo periodo al fabbisogno, si continua ad appaltare al privato: è il caso di assistenza carceraria, centri prelievi e assistenza sanitaria per i cantieri dell'alta velocità. Non siamo più disposti a tollerare tutto ciò”.

“Nursind chiede all’Azienda di rivedere il piano, mettendo in atto quanto richiesto per il calcolo del fabbisogno di personale, limitando il precariato e iniziando una vera analisi organizzativa che preveda da subito la sospensione delle pronte disponibilità non previste dal contratto, oggi unico strumento di gestione delle assenze”, conclude Piccini.

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