La cultura del vino tra storia e mercato

Convegno e mostra al Museo Archeologico venerdì 30 ottobre. Al centro il progetto Symposion per valorizzare prodotto e territorio.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 ottobre 2009 20:06
La cultura del vino tra storia e mercato

La cultura del vino nel Mediterraneo antico, con particolare riferimento alla civiltà greca ed etrusca è il tema di una mostra che si inaugura al Museo Archeologico di Firenze venerdì 30 ottobre prossimo (piazza SS. Annunziata, 9 – ore 15). In occasione dell’apertura della mostra si svolge anche il convegno "La cultura del vino nei valori della conoscenza storica e nelle strategie di mercato" (stessa sede, dalle ore 10). Le iniziative sono promosse dal Centro di Ricerca Universitario per lo sviluppo competitivo delle imprese del settore vitivinicolo (UniCeSV) dell'Università di Firenze in collaborazione con il Museo Archeologico di Firenze. Intervengono, dopo il saluto del rettore Augusto Marinelli, Paolo Scarpi, direttore del Dipartimento di Scienze del Mondo Antico dell'Università di Padova; Carlotta Cianferoni, direttrice del Museo Archeologico di Firenze, Paolo Nanni (Università di Firenze), Silvio Menghini, direttore dell'UniCeSV e Massimo Castellani vicepresidente Associazione Italiana Sommelier per la Toscana. Mostra e convegno fanno parte del progetto "Symposion: le civiltà del vino dalla preistoria all’epoca contemporanea", che attraverso la valorizzazione della conoscenza storica del vino, intende contribuire all’educazione dei consumatori.

“Nelle attuali sfide dei mercati globali l'esaltazione di tali valori culturali può contribuire in modo non indifferente a sostenere la competitività delle nostre produzioni, esaltando un rapporto tra prodotto e territorio che, oltre ad essere sancito da specifiche certificazioni, richiede un sempre più intenso sforzo a livello di comunicazione – spiega Silvio Menghini, direttore del Centro Universitario - E' questo lo scopo principale di Symposion al fine di accentuare l'identità delle produzioni vitivinicole nazionali e la stessa attrattività turistica dei luoghi di produzione tipica”.

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