Riunito il rinnovato consiglio Tessitori di Confartigianato Imprese

Il presidente Lascialfari: “Studiamo nuovi progetti per uscire da questa situazione difficile. E ai colleghi dico: non accettate condizioni di lavoro infami”.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 ottobre 2009 16:30
Riunito il rinnovato consiglio Tessitori di Confartigianato Imprese

Una situazione che permane grave: i macchinari sono fermi e, al momento, non si intravedono segnali che lasciano sperare in una imminente ripresa. Eppure la categoria dei Tessitori di Confartigianato Imprese Prato, il cui consiglio di categoria appena rinnovato si è per la prima volta riunito giovedì sera, non ha nessuna intenzione di arrendersi e sta studiando nuovi progetti per sbloccare la situazione e riproporsi sui mercati in modo nuovo. “E' vero – ammette il neopresidente Lido Lascialfari – la situazione è pesante, ma non siamo ancora disposti ad alzare le mani.

Siamo convinti che un futuro per il tessile pratese può continuare ad esserci, anche se certamente in misura e forme diverse dal passato. Proprio per questo – spiega Lascialfari – vogliamo mettere in campo nuovi progetti che ci mettano in condizione di attrezzarci, sia per trovarci pronti al momento che la ripresa dovesse tornare, sia per cercare nuovi sbocchi e stimolare il mercato se questa invece continuasse a latitare”. Sui progetti presi in esame dal consiglio, i tessitori preferiscono al momento mantenere riserbo, dando loro modo di crescere e svilupparsi in una forma più definita. “Nel frattempo – dice Lascialfari – voglio lanciare un appello forte ai nostri colleghi: non lasciatevi sfruttare da chi tende, soprattutto in questo momento difficile, a imporvi compensi da fame, tempi e metodi di pagamento infami.

Prima di accettare un lavoro, fate sempre bene i vostri conti, perché in certe condizioni è più conveniente incrociare le braccia che azionare le macchine. Accettando condizioni che vanno sotto la minima rimuneratività fareste non solo il vostro male, ma più in generale quello del nostro distretto tessile”.

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