Franco (Pd): ''Approvazione del Consiglio comunale atto di grande civiltà''

"L’approvazione da parte del Consiglio comunale di Firenze della delibera che prevede l’istituzione di un registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento è un atto di grande civiltà che fa onore alla città".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 ottobre 2009 16:07
Franco (Pd): ''Approvazione del Consiglio comunale atto di grande civiltà''

"L’approvazione da parte del Consiglio comunale di Firenze della delibera che prevede l’istituzione di un registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento è un atto di grande civiltà che fa onore alla città". Lo dice la senatrice Vittoria Franco, responsabile nazionale Pari Opportunità del Pd. "Il Consiglio - spiega ancora Vittoria Franco - ha voluto dare seguito a una mozione approvata ad aprile scorso con una decisione che era già matura nella sensibilità più diffusa della cittadinanza, emersa con l’alto numero di fiorentini che hanno già redatto una dichiarazione anticipata di trattamento.

In assenza di una legge nazionale, cha fatica a procedere nell’iter parlamentare, i consigli comunali sono legittimati a istituire registri, come già era accaduto per le unioni civili. Non vi è niente di irrituale in tutto questo. Altri comuni, e non solo in Toscana, lo stanno facendo. Tra l'altro è del tutto evidente che il registro che viene istituito non è sostitutivo di una legge nazionale e si muove entro i confini istituzionali di competenza almeno per due ragioni: riguarda esclusivamente i cittadini di Firenze e non dà indicazioni di merito; non dice, cioè, che cosa si può o non si può indicare di accettare o di rifiutare.

Prende semplicemente atto di una volontà. Per questo poteva essere condivisa da tutti, anche da chi è per il riconoscimento dell’alimentazione e idratazione come sostegno vitale e non come terapia. Non usa dunque un argomento appropriato chi sostiene che sarebbe stato meglio aspettare l'approvazione di una legge nazionale, come fa oggi Vannino Chiti sulle pagine fiorentine del Corriere con toni censori nei confronti dei consiglieri del Pd, i quali hanno invece esercitato la sovranità che viene loro riconosciuta.

In presenza di una normativa di livello nazionale - conclude Vittoria Franco - la delibera perderebbe senso, e questa di Firenze decadrebbe immediatamente".

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