Onda e Esselunga assieme contro l'artrite reumatoide

Nei supermercati Esselunga, tra cui quelli di Firenze (via Canova, via Grignoro e via di Novoli) e di Sesto Fiorentino, da domani e per tutto il mese di ottobre, O.N.Da, in collaborazione con Anmar e Sir, distribuirà gratuitamente un opuscolo informativo.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 settembre 2009 16:13
Onda e Esselunga assieme contro l'artrite reumatoide

L’artrite reumatoide si previene… anche al supermercato. Grazie alla disponibilità di Esselunga, l’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna (O.N.Da) in collaborazione con l’Associazione Nazionale Malati Reumatici (Anmar Onlus) e la Società Italiana di Reumatologia (Sir), offrirà in 75 supermercati Esselunga diffusi nel Centro-Nord Italia ben 115 mila opuscoli che, con un linguaggio chiaro ed esauriente, spiegano che cos’è questa malattia degenerativa delle articolazioni che riguarda soprattutto le donne, colpite ben quattro volte in più rispetto agli uomini.

E si tratta di donne giovani, con un’età media compresa tra i 35 e i 50 anni, spesso con un lavoro avviato e la responsabilità di un nucleo famigliare, con figli piccoli o adolescenti e a volte genitori anziani. “Sono almeno 300 mila le donne che in Italia soffrono di artrite reumatoide e che corrispondono a questo profilo – esordisce Francesca Merzagora, presidente di O.N.Da –. Per queste persone, cui è richiesto un costante impegno quotidiano, l’artrite reumatoide arriva come una mazzata e rappresenta un serio handicap.

O.N.Da è quindi ben lieta di poter contare sulla collaborazione di Esselunga per prevenire questa malattia. Il supermercato, infatti, è per definizione ancora terreno delle donne. Ecco perché lo abbiamo scelto per sensibilizzarle. Sapere in che cosa consiste la malattia e come si presentano i primi sintomi vuol dire prevenire il peggioramento e mantenersi una buona qualità di vita”. La malattia L’artrite reumatoide non porta al decesso, ma l’Organizzazione Mondiale della Sanità la considera una fra le dieci più gravi malattie che possono affliggere in particolare le donne ancora in giovane età.

“La persona colpita – spiega Antonella Celano, presidente di Anmar Onlus – non riesce a svolgere bene le proprie normali attività quotidiane, è costretta ad assenze dal lavoro che determinano un elevato costo sulla spesa socio-sanitaria. Non solo: il malessere ha un forte impatto psicologico perché incide sulla serenità della vita famigliare e di coppia, sui rapporti di amicizia e sul benessere di ogni giorno. Per questo è essenziale intervenire subito”. Infatti questa patologia così debilitante, che solo vent’anni fa veniva considerata come qualcosa per cui non c’era nulla da fare, oggi può, anzi deve essere curata.

Il problema sta proprio nel fatto che ancora oggi in troppi sono convinti che non vi sia nulla da fare per l’artrite reumatoide. Si lascia quindi progredire la malattia fino a quando rigidità e dolori diventano così intensi da ripercuotersi in modo irreversibile sulla qualità della vita. Ci si deve invece rivolgere a un reumatologo ai primi sintomi di artrite generica, individuata con la visita dal medico di medicina generale. L’importante è non pensare che il problema passi da solo.

“L’infiammazione che comporta l’artrite reumatoide colpisce in maniera simmetrica le piccole articolazioni, prima delle mani e dei piedi” spiega il professor Carlo Maurizio Montecucco. “Poi, con il passare del tempo e se non si interviene, il disturbo interessa le articolazioni di polsi, gomiti, ginocchia, caviglie. Partendo dal tessuto sinoviale che riveste internamente la capsula articolare, l’infiammazione si estende fino alla cartilagine e all’osso sottostante, determinando deformità ed una sensibile riduzione della funzionalità articolare”.

Quando si presenta, l’artrite reumatoide lo fa però in modo subdolo, tale da poter essere confusa con un semplice indolenzimento, magari per un lavoro pesante svolto, casualmente, in concomitanza con i primi sintomi. Ecco perchè è importante la conoscenza e la prevenzione, ecco perché la scelta di O.N.Da di veicolare queste informazioni attraverso la grande distribuzione. Nel campo farmacologico, le cure andrebbero iniziate in quella fase definita “finestra terapeutica”, ossia nei primi mesi di malattia, periodo in cui la terapia è più efficace.

Oltre agli antidolorifici e antinfiammatori come il cortisone, che alleviano il dolore ma non combattono il problema, oggi sono disponibili diversi farmaci, in primo luogo il metatrexate, che riduce notevolmente l’infiammazione esercitando anche un effetto curativo. Il trattamento è personalizzato e va scelto dal reumatologo in base alle esigenze del paziente, tenendo eventualmente conto di altre patologie. “Se queste molecole non sono efficaci, è possibile ricorrere ai farmaci biologici, eventualmente in associazione al metatrexate e agli altri della stessa classe” aggiunge Montecucco.

“I farmaci biologici possono indurre un soddisfacente controllo dell’artrite e dell’evoluzione del danno erosivo articolare. Una corretta terapia permette di ottenere una remissione completa della malattia in oltre il 50% dei casi”. Nel corso della terapia saranno necessari controlli periodici con visita, esami e indagini per monitorare la malattia e tenerne sotto controllo l’evoluzione. Esercizio fisico e alimentazione sana non sostituiscono la cura con i farmaci ma possono costituire un valido aiuto anche per la salute in generale.

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