''Le cisterne a Livorno-Calambrone possono essere considerate sicure''

Le cisterne coinvolte nell'incidente che il 29 giugno scorso investì la cittadina di Viareggio provocando morti e feriti si trovano nella stazione di Livorno-Calambrone. Il sindaco labronico Cosimi ha chiesto informazioni a Rfi sulla loro sicurezza.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 agosto 2009 16:42
''Le cisterne a Livorno-Calambrone possono essere considerate sicure''

“Le cisterne sono state travasate ed assicurate ad opera dei Vigili del Fuoco e possono essere considerate sicure sotto il profilo dell’integrità strutturale e della tenuta”. Lo scrive l’amministratore delegato della Rfi (rete ferroviaria italiana) Michele Maria Elia, rispondendo alla lettera inviatagli nel luglio scorso dal sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi. Nella lettera il primo cittadino chiedeva infatti precise informazioni sulla situazione che si era venuta a creare a seguito della decisione di trasferire alla stazione di Calambrone-Livorno i vagoni per il trasporto del Gpl che erano a Viareggio, dove avevano causato la morte di tante persone. L’amministratore delegato delle Ferrovie Elia rassicura il sindaco che “le cisterne poste sotto sequestro dalla Procura della Repubblica di Lucca sono state ricoverate nella stazione Livorno-Calambrone secondo un preciso piano di attività predisposto dalle strutture tecniche di Rfi e Trenitalia, e disposto dalla citata Procura a seguito di discussione tecnica avvenuta alla presenza del Comando dei Vigili del Fuoco della Provincia di Lucca”.

Ulteriori contatti telefonici con la direzione della Rfi hanno inoltre chiarito che i vagoni-cisterna che stazionano sui binari della stazione del Calambrone sono vuoti e inertizzati e che le ultime quattro cisterne arrivate a Livorno sono state portate all’interno del “raccordo costiero gas” della società Lampogas per essere svuotate. Intanto, da registrare, che questa mattina una donna ricoverata a seguito dell'esplosione nel Cto grandi ustionati di Torino è stata dimessa.

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