Febbre suina: in Messico 103 i morti e 1600 i sospetti, ma in Toscana nessun allarme

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 aprile 2009 22:55
Febbre suina: in Messico 103 i morti e 1600 i sospetti, ma in Toscana nessun allarme

Firenze- Il 30 aprile vertice Ue, mentre sono già 1.600 i casi sospetti nel Paese centroamericano. Barroso: ''Allarme limitato al continente americano''. Dichiarata l'emergenza negli Usa. Confermato il primo caso in Spagna.
In Toscana l'attenzione è massima e i controlli rafforzati, ma non c'è nessun allarme. L'unità di crisi istituita tre anni fa in Regione per le malattie infettive degli animali è pronta a intervenire. E il consiglio è comunque quello di limitare il più possibile i viaggi nelle zone interessate dalla malattia.
Dopo i morti in Messico, l'allerta sanitaria negli Stati Uniti e i casi sospetti in Francia e Spagna, dall'assessore al diritto alla salute giunge un invito a non farsi prendere dal panico, e anche una puntuale informazione su quanto si è fatto finora e si continuerà a fare per tenere la situazione sotto controllo.
Da questa mattina i circa 8.000 allevamenti di suini presenti sul territorio regionale sono sottoposti a una sorveglianza rafforzata.

Sono allevamenti di tipo industriale, e in molti casi familiare, secondo la tradizione delle nostre campagne. C ome nei casi di rischio pandemico degli anni passati (influenza aviaria), anche questa volta dall'assessorato al diritto alla salute giunge la rassicurazione che tutte le carni, e in particolare quelle suine, fresche o trasformate, non costituiscono alcun rischio per i consumatori: i cittadini possono quindi continuare a fidarsi del proprio macellaio di fiducia, sia nelle piccole macellerie che nella grande distribuzione.

L'assessore ha inviato a tutti i Dipartimenti della prevenzione delle Asl un invito a rafforzare i controlli e segnalare eventuali sintomatologie riferibili a malattie respiratorie. Per quanto riguarda la salute dei cittadini, per mercoledì prossimo sono convocate la Commissione regionale per le strategie vaccinali e la prevenzione delle patologie infettiva, gli infettivologi e il Comitato pandemico regionale, per valutare l'attuale situazione epidemiologica e definire gli scenari che possono riguardare la Toscana.

Da alcuni mesi la Toscana si &eg rave; dotata (con la delibera 1198/2008) di un suo Piano Pandemico che detta le linee di indirizzo per tutto il sistema sanitario regionale, per rispondere con prontezza ed efficienza ad eventuali situazioni di crisi che dovessero verificarsi. Oltre ai piani già operativi in ogni azienda per le maxi emergenze, si attiveranno, se la situazione epidemiologica dovesse richiederlo, le unità di crisi aziendali per la pandemia. Il Settore farmaceutico della Regione, sottolinea ancora l'assessore, ha a disposizione da mesi una scorta di farmaci antivirali.
Il consiglio, in stretta collaborazione con gli organismi nazionali, è comunque quello di limitare allo stretto necessario i viaggi nelle aree geografiche interessate dalla malattia.

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