Notizie sanitarie e pubblicità su Google: la rete ha bisogno di regole

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 marzo 2009 13:57
Notizie sanitarie e pubblicità su Google: la rete ha bisogno di regole

Firenze, 26 marzo 2009- Google deve controllare meglio i collegamenti sponsorizzati e le ricerche consigliate ai suoi utenti, per evitare che i cittadini possano accedere a pagine web contenenti notizie sanitarie false e fuorvianti. E’ la richiesta contenuta in un articolo firmato da un gruppo di ricercatori dell’ateneo fiorentino e pubblicato sull’ultimo numero della prestigiosa rivista internazionale British Medical Journal, nella rubrica Views & Reviews.
La ricerca di informazioni è uno dei principali motivi che spinge gli utenti ad utilizzare Internet e le risorse sanitarie, secondo gli autori dell’articolo Marco Masoni, Maria Renza Guelfi e Gian Franco Gensini, sono tra gli argomenti più frequentemente ricercati dagli utenti.
Google – il motore di ricerca più utilizzato a livello mondiale – utilizza il software AdWords per consentire a chi desidera pubblicizzare pagine web di presentare link sponsorizzati accanto ai risultati delle ricerche effettuate dagli utenti.

Mediante AdWords gli interessati possono decidere quali parole chiave inserite genereranno i link che intendono pubblicizzare. Google ha uno scarso controllo su questo processo che è fortemente gestito dall'utente, per cui notizie a carattere scientifico sono spesso associate ad altre fuorvianti.
“In un ambiente scarsamente normato come Internet – sostiene Marco Masoni - è compito della comunità scientifica vigilare e suggerire miglioramenti a Google. Nello stesso tempo il motore di ricerca dovrebbe migliorare i filtri che agiscono sul software AdWords per prevenire possibili danni alla salute dei propri utenti”.
Lo stesso British Medical Journal, in una nota editoriale al termine dell’articolo, segnala di aver interrotto l’utilizzo del software AdWords in seguito a lamentele da parte dei suoi lettori dovute a inappropriate associazioni tra contenuto editoriale e pubblicità.

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