Cittadinanza onoraria a Englaro: il consiglio comunale boccia la delibera di revoca

Redazione Nove da Firenze
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18 marzo 2009 00:42
Cittadinanza onoraria a Englaro: il consiglio comunale boccia la delibera di revoca

Mentre in Italia il Parlamento sta per toglierci la liberta' di rifiutare le terapie mediche con la legge contro il testamento biologico, il consiglio comunale ha votato ieri mattina la delibera proposta dal centro destra per revocare la cittadinanza onoraria concessa a Giuseppe Englaro. La delibera è stata respinta con 10 voti favorevoli e 31 contrari.
«La nostra posizione è sempre stata chiara: siamo contrari alla cittadinanza onoraria a Giuseppe Englaro». Così Bianca Maria Giocoli, capogruppo di Forza Italia-PdL, commenta la decisione del consiglio comunale che questa mattina ha respinto la delibera di revoca.

«Il nostro percorso è stato lineare - ha sottolineato l'esponente del centrodestra - la settimana scorsa abbiamo chiesto il ritiro della delibera di conferimento dell'onorificenza e non un rinvio 'ipocrita' e di conseguenza abbiamo espresso voto contrario in aula. Successivamente, alla luce delle dichiarazioni del sindaco Domenici, abbiamo lanciato un appello al Partito Democratico. Non avendo ottenuto alcun effetto si è quindi scelto di presentare la delibera di revoca e di scrivere una lettera a Giuseppe Englaro perché rifiutasse un riconoscimento votato solo da un esigua parte dell'assemblea».

«In altre parole - ha proseguito Bianca Maria Giocoli - abbiamo utilizzato ogni strumento a nostra disposizione perché non volevamo che rimanesse nella storia di Firenze una forzatura e una strumentalizzazione a scopi elettorali. Oggi, però, il PD diviso e lacerato lunedì scorso è arrivato contraddirsi: il 9 marzo ha dichiarato di aver dato un 'voto etico e non politico', questa volta, visto che la proposta di revoca in discussione era del centrodestra, un 'voto politico e non etico'. Ne esce sconfitto il Partito Democratico: quello uscente di Domenici e quello del 'renzismo virtuale' che si dice contrario solo a parole ma non ha i numeri per sostenerlo.

E' bene che la città lo sappia: lo scenario futuro, se vince Renzi, sarà quello di avere mani e piedi legati su tutti e cento punti del suo programma. La sinistra massimalista gli renderà la vita difficile sia in campagna elettorale che dopo. Oggi ne abbiamo avuto un eloquente esempio».
«Siamo estremamente soddisfatti per il voto del consiglio comunale che ha respinto la provocatoria proposta del centrodestra di revocare la delibera che ha conferito la cittadinanza a Giuseppe Englaro».

E' quanto hanno dichiarato i consiglieri del gruppo de La Sinistra. «Con questo voto - hanno aggiunto - la nostra assemblea ha detto no al tentativo di minare la sua sovranità, rimettendo in discussione una decisione presa una settimana fa». «A questo punto - hanno proseguito i consiglieri de La Sinistra - chiediamo alla presidenza del consiglio e al sindaco di procedere rapidamente per individuare insieme a Giuseppe Englaro una data utile per la cerimonia di conferimento della cittadinanza.

Da parte nostra, con gli altri gruppi del centro-sinistra, provvederemo a presentare una delibera di revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, molto più seria e significativa di quella presentata dal centrodestra. Firenze, città medaglia d'oro della Resistenza, non merita questa macchia».
«La vicenda, balzata alla ribalta delle cronache nazionali, conferma tutto lo spirito laico della comunità fiorentina e riafferma, con forza, la doverosa laicità e autonomia delle istituzioni pubbliche».

Lo ha detto Giovani Varrasi, capogruppo dei Verdi, dopo che il consiglio comunale ha respinto la revoca della cittadinanza onoraria a Giuseppe Englaro. «Anche la qualità del dibattito e del confronto tra posizioni diverse - secondo l'esponente della maggioranza - ha saputo dare grande dignità all'assemblea consiliare, offrendo un ventaglio di culture, sensibilità e riflessioni ammirevoli in tempi di notevole aridità morale e grettezza sociale». In apertura della seduta Varrasi aveva presentato una domanda di attualità 'Tutela delle Istituzioni democratiche: rapporto tra consiglio comunale e diocesi'.
«Il dibattito sulla richiesta di revoca della cittadinanza onoraria a Giuseppe Englaro, presentata dal centrodestra, è stato un passaggio completamente inutile e poco rispettosa per il ruolo delle istituzioni stesse.

Una ripetizione per chi non ha ritenuto sufficiente l'ampio confronto che sul tema si era svolto la settimana scorsa. Viene da chiedersi a cosa serva il consiglio comunale se, dopo una settimana e senza che siano intervenuti fatti nuovi, si rimettono in dubbio la sua attività e le sue decisioni». Questo il commento di Rosa Maria Di Giorgi dopo che l'assemblea di poalazzo Vecchio ha respinto la richiesta di revoca. «Si evidenzia - ha aggiunto - mancanza di rispetto e volontà di giocare con le istituzioni.

Questo risulta chiaro anche dalle dichiarazioni dei consiglieri Giocoli e Amato, quando ribadiscono di aver respinto la richiesta del sindaco di lunedì scorso, in cui si chiedeva di rinviare la concessione della cittadinanza onoraria per permette un approfondimento ulteriore, con il solo scopo di favorire l'emergere di spaccature nella maggioranza. Il problema è che i consiglieri del centro-destra, abituati da sempre alle semplificazioni, sono poco avvezzi alla complessità. Nel loro modo di trattare ogni argomento c'è un'innata superficialità e una preoccupante propensione alla semplificazione, sia in ambito locale che nazionale, convinti come sono di essere sempre in possesso della verità e che, comunque, c'è solo una persona che alla fine decide per davvero.

Invece, il consiglio comunale esprime la sua complessità come una ricchezza, un valore aggiunto che nasce dal dibattito e dal confronto». «Nella discussione che ha sancito la concessione della cittadinanza onoraria a Englaro - ha ricordato Rosa Maria Di Giorgi - all'interno del Partito Democratico si sono evidenziate più posizioni: da chi apprezzava il percorso umano e pubblico di Englaro, ritenendo giusta la decisione, a chi dissentiva sul tipo di riconoscimento, ritenendo altre forme più appropriate, per finire a chi non condivideva il percorso da lui seguito.

Tutti, però, erano d'accordo sulla necessità di portare avanti un approfondimento e forse, l'unica forzatura è stata quella del socialista Falciani, che ha voluto accelerare la delibera». «Questo - ha concluso la capogruppo del PD - è accaduto una settimana fa e ora, dopo che il consiglio si è espresso con voto democratico, abbiamo il dovere di rispettare l'istituzione e il valore della decisione presa. In questo mi preme ricordare anche il principio di laicità a cui si ispira il nostro operato e il diritto dell'istituzione a potersi esprimere liberamente, senza doversi sottoporre a giudizi provenienti da altre sfere ad essa estranee.

Il nostro atteggiamento in questo è coerente e ribadiamo la sovranità del Consiglio attraverso la difesa del voto che lo stesso ha liberamente, dicendo no alle strumentalizzazioni del centrodestra».
«Ci penseranno i fiorentini a revocare la cittadinanza, tutta politica, che in piena campagna elettorale il centrosinistra ha voluto conferire a Giuseppe Englaro usando la forza dei numeri e non l'inteligenza». E' quanto sostiene l'onorevole Gabriele Toccafondi, consigliere di Forza Italia-PdL.

«Se vincerà, lo farà il centrodestra - ha aggiunto - se vincerà Matteo Renzi dovrà fare la stessa cosa se è coerente con il suo pensiero e le sue convinzioni. Noi abbiamo la coscienza a posto. Abbiamo fatto tutto il possibile e con tutti gli strumenti disponibili per non arrivare al conferimento di una cittadinanza onoraria che ha spaccato in due Firenze».
«Matteo Renzi e i suoi compagni hanno gettato la maschera. Una cittadinanza non si può imporre ad una città .Oggi avevano la possibilità di riconfermare il voto espresso lunedì scorso, ma compatti, ubbidendo alla convenienza politica per impedire un’ulteriore divisione all’interno del PD, hanno sconfessato il voto della settimana scorsa.

Finalmente i fiorentini sanno chi è veramente a favore e chi è contro.» E’ quanto ha affermato il capogruppo e candidato sindaco della lista Firenze C’è, Mario Razzanelli. «Dopo la morte di Eluana Englaro, che ha diviso l’Italia in due - continua Razzanelli - il buonsenso avrebbe chiesto di mettere la parola fine a questa disputa e dare la priorità alla legge sul testamento biologico; invece i “politicanti locali” della sinistra, insieme a Renzi, hanno confermato di voler continuare lo spettacolo mediatico per i loro fini strumentali alle prossime elezioni amministrative.

Una cittadinanza onoraria può essere data solo se condivisa dalla città, non può essere concessa a colpi di maggioranza. Lo richiede il buonsenso e la democrazia. Infine, se fossi Beppino Englaro, la rifiuterei perché come padre non potrei avere una richiesta per aver accellerato la morte di mia figlia e non mi sentirei a mio agio venendo a Firenze consapevole che una buona parte della città non mi vuole ricevere come cittadino onorario.»

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