Caso Eluana Englaro: manifestazioni oggi in tutte le città toscane

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 febbraio 2009 20:00
Caso Eluana Englaro: manifestazioni oggi in tutte le città toscane

Firenze, 9 febbraio 2009 - Un migliaio di persone e' sceso in strada, questo pomeriggio, di fronte alla Prefettura di Firenze. Alle 21.00 al cinema Adriano (via Romagnosi 46), sarà proiettato il film "Le Regole del Vaticano" che fa luce sui finanziamenti alla propaganda vaticana e sul percorso e l'ideologia reazionaria di Papa Benedetto XVI. Una Messa e una veglia di preghiera per Eluana Englaro. Sono stati organizzati per domani pomeriggio dalla destra fiorentina. Un caso che divide le coscienze la vicenda di Eluana Englaro, la donna in copma a causa di un incidente stradale avvenuto diciassette anni.

Ogni anno vanno in coma circa 20mila persone, il 50% di chi si sveglia resta disabile. Al via in Senato l'iter del disegno di legge: voto finale domani tra 8.30 e 9.30. Veltroni: ''Da me convinto no''. Il protocollo va avanti. La curatrice: ''Alimentazione già sospesa, ddl inutile''.
Per la libertà, per la Costituzione, con Napolitano, queste le parole d'ordine dei presidi che sono stato organizzati a partire dalle 18 sotto le prefetture delle città toscane. Nel corso delle iniziative è stata consegnata ai prefetti una lettera documento.
L'arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori, esprimendosi sul caso Englaro dalle pagine del Corriere della Sera, ha dichiarato, fra le altre cose, che «C'è un realismo cristiano, per il quale il valore di una persona è superiore anche agli interessi di tenuta di un sistema politico e alle esigenze delle stesse forme giuridiche».
Claudio Martini, aprendo i lavori della Giunta programmatica che si è svolta oggi a Firenze presso Villa La Quiete, si è detto fortemente preoccupato per il clima che si è creato nel paese a seguito dello scontro istituzionale sul caso Eluana Englaro.

“Si è voluto alimentare un duplice scontro – ha esordito il presidente della Regione – Da un parte si è aperto un grave conflitto istituzionale tra Palazzo Chigi e il Quirinale e dall’altra si è rappresentata una artificiosa contrapposizione tra chi è per la vita e chi è per la morte. L’offensiva del premier Berlusconi è sbagliata, divide e lacera il paese su un tema delicatissimo – prosegue – in un momento di grave crisi in cui serve coesione. L’azione di Napolitano in difesa della Costituzione è, a mio parere, ineccepibile, trasparente e corretta”.

La divisione artificiosa e manichea tra sostenitori della cultura della vita e quelli per la cultura della morte è, per il presidente toscano, “una semplificazione non accettabile e sbagliata, che non risponde alla realtà di un paese più aperto e tollerante di quanto non si dica e che non rispetta le legittime, diverse opinioni”. “Dalla Toscana – ha proseguito Martini - dobbiamo contribuire a rasserenare questo clima, lo possiamo fare favorendo il dialogo e continuando a lavorare per la vita, per aiutare le famiglie e le persone in difficoltà, come stiamo facendo con gli investimenti per potenziare l’offerta di posti negli asili nido, per l’assistenza agli anziani non autosufficienti, per aiutare i disabili, la diffusione delle cure palliative e la sicurezza nei posti di lavoro.

Anche questa è cultura della vita, una cultura che appartiene alla tradizione civile e solidale della Toscana indipendentement e dalla vicenda drammatica di Eluana e del conflitto istituzionale alimentato da Berlusconi”.
"Quanto sta accadendo in questi giorni è di una gravità assoluta e la mobilitazione non solo delle forze politiche, associative, sindacali, ma delle coscienze tutte, è fondamentale". Con queste parole Susanna Cenni, deputata del Partito democratico spiega le motivazioni che l'hanno spinta a partecipare al presidio per la libertà di scelta individuale e in difesa della Costituzione, organizzato per oggi di fronte alla Prefettura e promosso da Arci e Cgil.

"Le dichiarazioni del Presidente del Consiglio – afferma Cenni - hanno superato non solo i confini istituzionali delle competenze del governo, ma purtroppo anche quelli, del rispetto per la sfera individuale dei cittadini, della loro libertà, dell'umana sofferenza e, in qualche occasione, come quando Berlusconi ha parlato di 'capacità procreativa di Eluana Englaro', della decenza". "Di fronte agli attacchi del presidente del consiglio alla Carta costituzionale e di fronte al tentativo di aprire un conflitto istituzionale nei confronti del Presidente della Repubblica – continua la deputata del Pd - c'è bisogno di una risposta popolare.

Il Presidente Napolitano rappresenta la massima espressione delle garanzie Costituzionali. Per questo in tutto il Paese uomini e donne si stanno, con determinazione, schierando al suo fianco e in difesa del nostro Presidente e della nostra Costituzione. Uno Stato democratico deve essere in grado di darsi, con tempi e regole certe, le leggi che servono ai suoi cittadini, senza colpi di mano e senza imposizioni da parte di nessuno. Uno Stato libero non può consentire incursioni ed ingerenze di nessun credo religioso nelle democratiche decisioni".

"Io stasera – conclude Susanna Cenni - sarò davanti alla Prefettura a testimoniare la mia solidarietà di cittadina e il mio rispetto per il dolore e la forza di Beppino Englaro. Come Parlamentare della Repubblica non posso che manifestare la mia più grande preoccupazione per il metodo autoritario di questo governo. Spero che si levi forte la voce di chi ha a cuore lo stato di diritto, il valore della laicità, il rispetto dei sentimenti e dell'amore di una famiglia".
"Non era mai accaduto –spiega Elisa Meloni, segretario provinciale del Partito democratico senese- nell'Italia democratica e repubblicana, che la nostra più alta carica dello stato, oggi ricoperta da Giorgio Napolitano, venisse ignorata e messa in discussione.

Ancora una volta Berlusconi mira a portare il potere legislativo in una sola mano: la sua. Mostra fastidio nei confronti di chiunque abbia un'opinione diversa dalla sua. Prima nei confronti dell'opposizione, della magistratura, dell'informazione, dei sindacati o ora addirittura nei confronti del nostro Presidente Napolitano e della nostra Carta Costituzionale. C'è bisogno di una risposta corale da parte non solo della politica ma anche della società civile per mobilitarsi contro chi vuole dividere il paese, accentuando e aggravando il conflitto che si è aperto.

Il dramma della famiglia Englaro e di Eluana, comunque la si pensi, merita rispetto e sensibilità. Le parole offensive di Berlusconi invece meritano la nostra risposta più forte e la nostra più ampia mobilitazione. Io credo che all'interno del baluardo delle certezze scritte nella Costituzione, si possa far convivere esperienze politiche e culture religiose diverse, alla ricerca di posizioni comuni, anche quando si parla del valore della vita".

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