Caso Englaro: presentata in Comune una risoluzione sul conflitto istituzionale fra il presidente della Repubblica e il Governo

Redazione Nove da Firenze
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09 febbraio 2009 19:27
Caso Englaro: presentata in Comune una risoluzione sul conflitto istituzionale fra il presidente della Repubblica e il Governo

Una risoluzione sul «conflitto istituzionale fra il presidente della Repubblica e il Governo sul decreto legge del consiglio dei Ministri sul caso Englaro» è stata presentata dai capigruppo di maggioranza Rosa Maria Di Giorgi (Pd), Luca Pettini (La Sinistra), Gianni Varrasi (Verdi) e Alessandro Falciani (Ps). Il documento invita il sindaco «a manifestare al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano tutta la stima e l'adesione alla sua azione da parte del Consiglio Comunale di Firenze che lo invita a tenere alta la vigilanza in un momento così grave di conflitto istituzionale, in cui la sua coerenza in difesa della Costituzione, la sua passione e la sua autorevolezza sono la maggiore garanzia per il popolo italiano» e «le forze democratiche della città ad una mobilitazione eccezionale per valorizzare la nostra Costituzione e i principi fondanti della stessa attraverso iniziative che coinvolgano in modo diffuso i cittadini, le organizzazioni, le associazioni, le scuole e le Università, così da opporsi ai tentativi di riforma costituzionale proposti dal Presidente del Consiglio volti all'affermarsi del presidenzialismo».

(fn) Questo il testo della risoluzione: Il Consiglio Comunale Visto il grave conflitto istituzionale venutosi a determinare a seguito della mancata firma del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sul decreto legge del Consiglio dei Ministri avente per oggetto il caso Englaro; Visto il susseguirsi di dichiarazioni, da parte del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, volte a delegittimare la Costituzione italiana, fondamento intangibile della nostra democrazia; Visto che la Costituzione italiana è definita dal premier come "un'opera di filosovietici", dichiarazione questa indubbiamente volta a indurre disprezzo per la Carta dei diritti e dei doveri del popolo italiano, frutto invece di un ineguagliabile e prezioso lavoro di sintesi e di saggia mediazione, operata dai padri costituenti, fra culture e sensibilità diverse, tutte patrimonio imprescindibile del carattere e della storia del popolo italiano; ritenendo tali esternazioni gravissime e del tutto irresponsabili, in quanto tendenti a minare alla base il fondamento stesso della nostra democrazia, ossia la Costituzione italiana, peraltro in più occasioni ritenuta dal premier un vero e proprio ingombro per l'esercizio del proprio potere; ritenendo inaccettabile la possibilità che un atto dell'esecutivo, ossia un decreto legge, possa annullare la sentenza definitiva di una Corte; considerando tale eventualità un pericoloso orientamento tendente a minare alla base la certezza del diritto nel nostro paese, così come esplicitato in modo ineccepibile dal Presidente della Repubblica; Ritiene di dover lanciare un allarme a tutto il paese per una mobilitazione in difesa dei principi sanciti dalla nostra Costituzione che assicurano il necessario e intoccabile equilibrio fra i poteri per dare garanzia di equità e capacità di controllo agli organi democratici; di invitare tutti i parlamentari ad attivarsi per difendere il proprio ruolo, valorizzare le proprie prerogative attraverso iniziative volte a rivendicare la funzione imprescindibile delle assemblee legislative, così da garantire la discussione e il confronto sulle norme da introdurre nel nostro ordinamento nelle sedi a ciò deputate, ossia nelle aule parlamentari, come sancito dalla nostra Costituzione, senza il reiterato ricorso alle scorciatoie autoritarie rappresentate dalla decretazione d'urgenza e dalla fiducia.

Invita il Sindaco a manifestare al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano tutta la stima e l'adesione alla sua azione da parte del Consiglio Comunale di Firenze che lo invita a tenere alta la vigilanza in un momento così grave di conflitto istituzionale, in cui la sua coerenza in difesa della Costituzione, la sua passione e la sua autorevolezza sono la maggiore garanzia per il popolo italiano; ad attivarsi presso i presidenti della Camera e del Senato perché si facciano garanti del ruolo delle alte istituzioni da loro presiedute contro gli attacchi irresponsabili portati avanti dall'attuale esecutivo e in particolare dal Presidente del Consiglio; Invita inoltre le forze democratiche della città ad una mobilitazione eccezionale per valorizzare la nostra Costituzione e i principi fondanti della stessa attraverso iniziative che coinvolgano in modo diffuso i cittadini, le organizzazioni, le associazioni, le scuole e le Università, così da opporsi ai tentativi di riforma costituzionale proposti dal Presidente del Consiglio volti all'affermarsi del presidenzialismo.

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