Carabinieri, NAS di Firenze: jiaozi, i ravioli da un furgoncino ai cinesi ai zona industriale di Prato

Redazione Nove da Firenze
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26 novembre 2008 18:30
Carabinieri, NAS di Firenze: jiaozi, i ravioli da un furgoncino ai cinesi ai zona industriale di Prato

Firenze, 26 novembre 2008- La notizia che un furgoncino bianco smistava i ravioli, in cinese jiaozi, nella zona industriale di Prato e Muntemurlo ai numerosi cinesi dipendenti di ditte era giunta ai Carabinieri del NAS di Firenze da tempo. Nel primo pomeriggio di ieri il furgoncino bianco veniva individuato nella zona di Montemurlo con il proprio autista intento a vendere sacchetti del prelibato piatto tradizionale cinese. I militari si rendevano subito conto, essendo cultori di cucina asiatica, che la varietà del prodotto alimentare, in fase di scongelamento, era costituita con ripieno di carne e verdure e appariva loro strano la mancanza di qualsiasi autorizzazione alla vendita anche per la non presenza delle prescritte etichette identificate del luogo di produzione e di scadenza.

Il regolare cittadino cinese di 51 anni, residente a Napoli, dimorante in Prato in una traversa di Via del Romito, conduceva i militari fiorentini all'interno del garage, suo luogo di dimora e di abusivo pastificio, ove con farina, carne, cavolo cappuccio preparava quintali del prelibato prodotto cinese il quale veniva congelato all'interno dei 4 frigoriferi a pozzetto disponibili. Il locale si presentava in pessime condizioni igieniche e con presenza di escrementi di ratto e in promiscuità con altro materiale che con l'alimentazione non aveva nulla a che vedere.

Inoltre durante l'ispezione venivano individuate 3.000 confezioni di ali di pollo illegalmente importate dalla Repubblica Popolare Cinese. L'uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Prato per i reati di illecità importazione di prodotti alimentari a base di carne e per i reati connessi alla mancanza di autorizzazioni per la preparazione di alimenti. Gli oltre 20.000 ravioli, presenti nel garage, all'interno dei congelatori, venivano posti in sequestro per la regolare e successiva distruzione.

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