Teatro: prima nazionale di Le conversazioni di Anna K a San Casciano
Domenica 9 novembre inaugurazione della mostra Arca Azzurra compie 25 anni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 novembre 2008 14:03
Teatro: prima nazionale di <I>Le conversazioni di Anna K</I> a San Casciano<BR>Domenica 9 novembre inaugurazione della mostra <I>Arca Azzurra compie 25 anni</I>

SAN CASCIANO IN VAL DI PESA- Ugo Chiti apre una straordinaria finestra sul mondo delle Metamorfosi di Franz Kafka. Lo fa rileggendo in modo personale la struttura e la vicenda del racconto dello scrittore boemo. E’ al debutto nazionale di “Le conversazioni di Anna K” che il Teatro Comunale Niccolini, promosso dal Comune di San Casciano e diretto in collaborazione con Ugo Chiti e Fondazione Toscana Spettacolo, affida l’apertura della sua dodicesima edizione, prevista il prossimo 8 novembre con replica il 9 alle ore 21.15.

Dal suo nuovo lavoro Chiti che, firma il testo e la regia, fa emergere, rendendo protagonista una figura originariamente marginale, la vedova tutto fare assunta dalla famiglia Sansa. Alias Anna K. Un’inaugurazione della sala chiantigiana in grande stile, con un testo premiato dalla giuria del 49° Premio Riccione per il Teatro e la presenza di una celebre signora della scena italiana, Giuliana Lojodice, per la prima volta sul palco del Niccolini. Al suo fianco gli storici attori di Arca Azzurra: Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Alessio Venturini.

L’amministrazione comunale di San Casciano conferirà a lei, volto noto del cinema, della televisione e del teatro italiano, l’edizione 2008 del premio alla carriera artistica Antonio Morrocchesi.
Giuliana Lojodice per la prima volta sul palco del Niccolini
Interprete di famosissime pellicole come “La dolce vita” di Federico Fellini, “La vita è bella” di Roberto Benigni, “Fuori dal mondo” di Giuseppe Piccioni e “Riconciliati” di Rosalia Polizzi, l’attrice approda per la prima volta al comunale di San Casciano con “Le conversazioni di Anna K”.

Lojodice, 68 anni di Bari, è nota anche per aver condotto nel 1964 “Sanremo” al fianco di Mike Buongiorno. Fra i suoi lavori più recenti si ricorda “Perlasca”, un eroe italiano, sceneggiato televisivo diretto da Alberto Negrin. Nel 2004 ha ricevuto per meriti artistici il premio Gasmann.
Un quarto di secolo che sarà raccontato attraverso la mostra documentaria “Un Teatro sull’Arca Azzurra”, a cura di Andrea Mancini, allestita dal 9 al 26 novembre presso la Sala Conferenze della Biblioteca Comunale di San Casciano Val di Pesa (Firenze).

Inaugurazione domenica 9 novembre 2008 alle ore 19,30. Organizzazione a firma del Teatrino dei Fondi, Titivillus Mostre Editoria e Arca Azzurra Teatro. Con il contributo del Comune di San Casciano Val di Pesa, Comune di Tavarnelle Val di Pesa, Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento, Fondazione del Teatro Stabile di Torino. Orario: lunedì e giovedì dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 19.00, martedì e sabato dalle ore 9.00 alle ore 13.00, mercoledì e venerdì dalle ore 15.00 alle ore 19.00.

Ingresso libero. Arca Azzurra Teatro è il gruppo toscano tra i più apprezzati della scena contempora­nea, soprattutto per gli eccezionali spettacoli scritti e allestiti da Ugo Chiti, con una serie di attori diventati ormai veri e propri caratteri, come appunto Massimo Salvianti, Dimitri Frosali, Lu­cia Socci, Andrea Costagli, Giuliana Colzi e molti altri che in questi anni si sono avvicendati nelle file della compagnia. La mostra itinerante che toccherà i più importanti teatri, nelle maggiore città ita­liane, non vuole – nonostante tenti anche una ricostruzione storica – essere celebrativa, tentando invece di ritrovare una linea che, a partire dai teatri di base degli anni settanta, è riuscita positivamente a rinnovare la scena e la drammaturgia italiana del dopoguerra, che come il lavoro di Ugo Chiti (autore di alcune tra le più importanti sceneg­giature del cinema italiano, se non altro come numero di spettatori: per tutti basterà citare i due Manuale d’amore di Giovanni Veronesi) ha ampiamente dimostrato, è più che mai vitale e ricca di proposte.

La storia è insomma di grande teatro, a partire da giova­ni, figli di una generazione di attori scapestrati o, pirandellia­namente, scalognati, che hanno però saputo creare una linea originale.

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