Intercettazioni: convegno su privacy e diritto di cronaca.
Contro il lodo Alfano sabato 11 ottobre -ore 09.00- in piazza Santa Croce

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 ottobre 2008 14:21
Intercettazioni: convegno su privacy e diritto di cronaca.<BR>Contro il lodo Alfano sabato 11 ottobre -ore 09.00- in piazza Santa Croce

FIRENZE– Analisi congiunta tra cronisti e politici, lunedì 13 ottobre alle 10.00 in Palazzo Panciatichi (Sala Gonfalone), sul rapporto tra privacy e diritto di cronaca alla luce del Ddl del ministro della Gistizia, Alfano. Al convegno “Intercettazioni: tutela della privacy o diritto di cronaca? – Il Ddl Alfano alla prova dell’informazione”, promosso dall’Unione nazionale Cronisti Italiani e dal Gruppo cronisti toscani, interverrano il giornalista Stefano Fabbri, consigliere nazionale della Federazione Nazionale della Stampa (Fnsi) e dell’Unione cronisti italiani (Unci), il presidente dell’Unci, Guido Columba, i deputati Michele Ventura (Pd) e Riccardo Mazzoni (Pdl).

A moderare l’incontro il giornalista Sandro Bennucci, consigliere nazionale Fnsi e Unci. Il dibattito sarà introdotto da un saluto del presidente del Consiglio regionale, Riccardo Nencini.
Sabato 11 e domenica 12 ottobre 2008, fino alle ore 19.00, raccolta di firme per cancellare una legge vergogna, a cura di Italia dei Valori, Libera cittadinanza, Meet up Empoli, Patto dei Liberal Demcratici, Unaltracittà/unaltromondo, Verdi Firenze e Toscana.
Unaltracittà/Unaltromondo è tra le realtà partitiche e della società civile che promuove la raccolta: "La necessità del Presidente del Consiglio Berlusconi di sottrarsi al giudizio della magistratura e di garantirsi l'impunità per i reati di cui è accusato porta i suoi ministri a varare leggi che calpestano la nostra costituzione.

E' infatti evidente che la sospensione dei processi penali per il Presidente della Repubblica, Presidente del Senato, Presidente della Camera e Presidente del Consiglio viola l'articolo 3 della carta costituzionale secondo cui tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge. Le alte cariche dello stato devono essere d'esempio per il paese, ma come possono esserlo se proprio loro non si considerano soggette alle legge come tutti gli altri cittadini? In questo momento storico e con questo governo, in attesa che la Consulta si pronunci sulla costituzionalità del lodo, l'unico modo per bloccare questa legge è dare ai cittadini la possibilità di esprimersi con un referendum abrogativo".

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