Viaggiatori dell'anima: dal 12 al 21 settembre nell' ex Chiesa dei Barnabiti una mostra per raccontare il deserto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 settembre 2008 15:38
Viaggiatori dell'anima: dal 12 al 21 settembre nell' ex Chiesa dei Barnabiti una mostra per raccontare il deserto

Si chiama 'I viaggiatori dell'anima' ed è non solo una mostra (l'inaugurazione è il 12 settembre alle 18 nell'ex chiesa di San Carlo dei Barnabiti) ma anche momenti di riflessione attraverso musiche, incontri, poesia, letteratura, fotografia, degustazione, proiezioni che ruotano intorno al tema del 'deserto'. inteso non solo come luogo di cultura e di ricerca pieno di meraviglie naturali e di paesaggi mozzafiato, ma luogo fatto anche di uomini, di nomadi. di culture diverse che comunicano lungo le piste carovaniere..

E' la mostra-evento che dal 12 al 21 settembre animerà la ex-chiesa di San Carlo dei Barnabiti. Si camminerà a piedi scalzi lungo il percorso segnato dalle fotografie di Massimo Schiavo, ci si siederà a terra intorno ai tanti ospiti presenti. E poi il rito del thé, l'ascolto guidato di musiche misteriose; semplici gesti, diversi atteggiamenti, che guideranno i visitatori.
La mostra espone 30 immagini di Massimo Schiavo, viaggiatore indipendente, guida speciale nel deserto algerino, quello appunto di Charles De Foucauld di cui si ricordano i 150 anni dalla nascita.

Per questo l'intera manifestazione si aprirà venerdì 12 settembre alle ore 18 con un ospite speciale, Arturo Paoli, ultra 95enne, protagonista di battaglie per la pace, la libertà, la giustizia in tante parti del mondo (Argentina, Venezuela, Brasile, Algeria), medaglia al valore per aver salvato in Italia molti ebrei dal massacro, e che proprio nel deserto algerino ha scelto di diventare discepolo dei piccoli fratelli di Charles De Foucald. Fratel Arturo è l'autore dell'introduzione al libro "Charles De Foucauld.

Un tempo per seminare e uno più lungo per aspettare" che verrà presentato in anteprima a Firenze. E dell'esperienza spirituale del deserto parleranno don Luigi Verdi, animatore della Fraternità di Romena, uno dei luoghi più attivi in Toscana sul fronte della mobilitazione delle coscienze e della consapevolezza personale; Maurizio Maggiani, vincitore del premio Strega 2005 con "Il viaggiatore notturno" , storia appassionante di incontri, scoperte, guerre che si snoda a partire dai monti di De Foucauld.

Ma il deserto non è solo luogo di fascinazione, metafora dell' "essenziale invisibile agli occhi", è anche luogo di soprusi, ingiustizie, povertà. Ne parleranno Luciano Ardesi, tra i massimi studiosi di problemi africani e presidente nazionale dell'Associazione di solidarietà con il popolo Saharawi insieme a Omar Mih, ambasciatore in Italia della Repubblica araba Saharawi democratico; così faranno i rappresentanti di Transafrica, associazione fiorentina, da anni impegnata a sviluppare e promuovere iniziative di autosostentamento nel Mali, con la serata dedicata al confronto su differenti percorsi di coooperazione.

E la proiezione in anteprima nazionale del super premiato "Teshumara" sulla lotta politica e artistica dei tuareg, sarà un momento significativo anche per la presenza del regista, il francese Jerémie Reichenbach. Ma parlare dell'Africa significa anche e soprattutto interrogarsi su quanto é possibile fare per la vita di popolazioni falcidiate da guerre e dalla povertà. La rassegna sarà anche l'occasione per lanciare una campagna informativa sulla condizione del popolo Saharawi attraverso una cartolina-realizzata in favore dell'autodeterminazione di questo popolo.

Al Festival interverranno Sergio Givone, Andrea Semplici, fotografo e giornalista toscano, e Giovanna Mascheroni, sociologa attenta ai comportamenti delle odierne comunità viaggianti. Ma "I viaggiatori dell'anima" è anche ascolto guidato (la bella rassegna "musiche di sabbia" creata per l'occasione da Leonardo D'Amico, direttore artistico di Musica dei Popoli /Centro Flog per le tradizioni popolari), teatro (con l'azione scenica del Laboratorio Amaltea da il viaggiatore notturno), letture (dalle vite di personaggi mitici che nel corso del Novecento si sono "persi" nei deserti africani), documentari (una chicca, la proiezione di "Song of Umm Dalaila: the Story of the Saharawis" di Danielle Smith).

La Rassegna è stata organizzata dall'Associazione Culturale laboratorio Amaltea, Fraternità di Romena, Associazione Transafrica, Associazione nazionale di solidarietà con il Popolo Saharawi, Firenze Spettacolo, Musica dei Popoli/Centro Flog per le tradizioni popolari, Università degli Studi di Firenze, Associazione l'Arsomiglio, Associazione Multi Culti, Fondazione Giuseppe e Adele Baracchi in collaborazione con l'Assessorato ai Nuovi Stili di Vita e Consumo Critico del Comune di Firenze e del Consiglio di Quartiere 1.La mostra è aperta tutti i giorni dalle 18,30 alle 23,30.

L'ingresso è gratuito.

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