Acqua: autobotti e razionamenti in Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 settembre 2008 14:05
Acqua: autobotti e razionamenti in Toscana

Firenze, 10 settembre 08- A seguito di una stagione estiva particolarmente siccitosa e prolungata, si sta verificando una forte diminuzione della capacità produttiva delle falde locali. In questo contesto caratterizzato dalla mancanza di adeguate riserve idriche e dall’aumento dei consumi che normalmente segue il periodo feriale, anche il minimo guasto può provocare dei consistenti e prolungati disservizi. Si pone perciò l’esigenza di attuare tutti i provvedimenti necessari per scongiurare possibili crisi nell’approvvigionamento idrico, a partire da un’azione energica ed efficace per cercare di limitare tutti gli usi non indispensabili di acqua potabili.

In particolare è necessario combattere l’uso indiscriminato e sconsiderato, in questa situazione, dell’acqua potabile per irrigare giardini e orti.
“La mappa delle zone di crisi in Toscana non è rosea sebbene la situazione sia migliorata rispetto agli anni scorsi. In alcune zone della Toscana i gestori devono razionare i consumi d’acqua o assicurare l’approvvigionamento mediante le autobotti. L’estate è stata problematica per la costa toscana a causa del turismo, adesso con il rientro dalle ferie l’emergenza di sposta nell’entroterra e nelle zone collinari se non pioverà” questo il commento di Alfredo De Girolamo, presidente Cispel Confservizi Toscana (l’associazione regionale delle aziende di servizio pubblico) e Fausto Valtriani, coordinatore della Commissione Acqua dell’associazione al quadro della siccità in Toscana.

“Il cambiamento climatico pone problemi anche in una regione come la nostra. Servono bacini e anche piccoli invasi, impianti di captazione di acque superficiali, dorsali acquedottistiche che colleghino zone diverse, impianti di desalinizzazione, la cui attuazione è indispensabile per scongiurare la crisi, per gestire razionalmente le risorse idriche toscane, per garantire a famiglie ed imprese acqua di buona qualità. – hanno affermato De Girolamo e Valtriani - Abbiamo presentato, come Gestori del Servizio Idrico Integrato, una proposta per l’approvvigionamento idrico in Toscana, un vero e proprio piano che speriamo venga preso in considerazione dall’ente regionale.

E’ urgente fa partire i lavori per la realizzazione dei dissalatori di Follonica-Scarlino e Giglio Campese, inserendo nella programmazione regionale anche altri impianti di dissalazione, attualmente non previsti per l’Isola d’Elba–Piombino e per Porto Santo Stefano. Per quanto riguarda gli invasi, occorre uscire dall’attuale fase di stallo e procedere alla stipula del contratto di approvvigionamento idrico per scopo potabile dalla Diga di Montedoglio a beneficio del territorio provinciale senese; oltre a ciò occorre dare il via alla progettazione e alla successiva realizzazione dell’invaso di Pian di Goro sul Fiume Cecina o, in alternativa, all’invaso sul Torrente Pavone.” “Il Piano Regolatore Generale degli Acquedotti (PRGA) non può tenere conto delle nuove piante di sviluppo urbano, non essendo aggiornato con i nuovi insediamenti.

- hanno continuato gli esponenti di Cispel Toscana. – Nei piani che le nostre aziende hanno fatto, approvati dalle Autorità di Ambito vi sono investimenti per 3,5 miliardi di euro in venti anni, per la rete idrica e per gli impianti. Purtroppo i cambiamenti climatici impongono oggi una revisione dei piani e un consistente aumento degli investimenti. La Regione Toscana ha stanziato 5 milioni di euro per mettere in sicurezza l’intera Toscana dalla crisi idrica ma ora chiediamo un’accelerazione per aprire i cantieri delle opere veramente urgenti per mettere in sicurezza la Regione.”
A Sesto Fiorentino, ad esempio, in vigore fino al 30 settembre il divieto di utilizzare l’acqua potabile erogata dagli acquedotti comunali per scopi non strettamente igienici, alimentari o di pubblica necessità.

L’ordinanza comunale, emessa anche quest’anno nel periodo estivo, sarà valida fino a quella data per limitare i consumi idrici e continuare a garantire l’approvvigionamento della popolazione. Restano autorizzati gli usi industriali e produttivi, il minimo innaffiamento di manutenzione per i prati e le piantagioni di recente messa a dimora nei campi sportivi e nei giardini comunali, oltre al minimo innaffiamento dei terreni privati nell’orario compreso tra le 23 e le 6.
In Valdelsa Acque ha invitato i Comuni di Certaldo, Gambassi, Montaione, San Gimignano, Castelfiorentino e Poggibonsi, ad adottare, ai sensi del Piano di Prevenzione delle Emergenze Idriche (delibere ATO 2 n.

24 del 19/5/2006 e 28 del 2/5/2007) specifiche ordinanze che, oltre a proibire gli usi già non consentiti dal decreto del Presidente della Giunta Regionale 26 maggio 2008, n. 29/r, vietino l’uso dell’acqua potabile per innaffiare qualsiasi giardino o orto anche di sotto di 500 metri quadri di estensione. Acque ha altresì richiesto che, al di là della pur necessaria azione repressiva, sia svolta una efficace azione preventiva, di persuasione e controllo, che consenta di far rispettare le ordinanze medesime.


La mappa della siccità 2008
Acque SpA (Pisa)
La situazione è tranquilla. Una forte attenzione viene posta dall’Azienda nel mantenere in equilibrio la situazione dell’approvvigionamento idrico nella Val d’Era, nella Val di Nievole e nella Val d’Elsa.
Acquedotto del Fiora SpA (Siena e Grosseto)
Vi è uno stato di crisi generale, soprattutto nel Chianti senese e difficoltà di approvvigionamento idrico ai Comuni alimentati dalle sorgenti amiatine (Vivo d’Orcia che alimenta buona parte della provincia di Siena e Santa Fiora che alimenta la quasi totalità della Provincia di Grosseto) che fanno registrare i minimi di portata di tutti i tempi.

La società ha assicurato e sta assicurando il servizio in alcune zone con autobotti, spendendo nella sola estate 2008 oltre 1,5 milioni di euro.
Asa SpA (Livorno)
Crisi idrica diffusa nell’Alta e nella Bassa Val di Cecina e all’Isola d’Elba. L’approvvigionamento idrico è assicurato con autobotti e con razionamenti fin dalla fine di luglio. La situazione più difficile e preoccupante è quella dell’Alta Val di Cecina. All’Isola d’Elba la situazione migliorerà con la riduzione del flusso turistico.
Gaia Spa (Lucca e Massa)
La situazione più problematica è stata quella della Versilia nei mesi di afflusso turistico, che si è adesso risolta con la fine del periodo delle ferie estive.
Nuove Acque SpA (Arezzo)
La situazione di crisi da segnalare è quella del senese, con particolare riferimento agli acquedotti periferici di Montepulciano.

L’integrazione dell’approvvigionamento idrico viene assicurata a mezzo di autobotti. Questa crisi è provocata dalla forte riduzione delle portate registrata presso le sorgenti amiatine, con particolare riferimento a quelle dell’Acquedotto del Vivo che sono ai minimi storici. In questo caso la preoccupazione maggiore è legata al rientro della popolazione dalle ferie che potrebbe far peggiorare la situazione.
Publiacqua SpA (Firenze – Prato – Pistoia)
L’unica situazione di crisi da segnalare è quella del Chianti fiorentino, con particolare riguardo all’area di Greve dove stanno effettuando razionamenti ed integrazioni con autobotti della società.

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