Musica al Cenacolo di San Salvi con i Concerti del L’Homme Armé

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 maggio 2008 14:44
Musica al Cenacolo di San Salvi con i Concerti del L’Homme Armé

Torna anche quest’anno il tradizionale appuntamento con i Concerti al Cenacolo che l’Associazione L’Homme Armé, in collaborazione con il Comune di Firenze (Quartiere 2), propone nel suggestivo spazio del Cenacolo di Andrea Del Sarto a San Salvi.
In cartellone tre concerti (il 5, il 9 e il 13 maggio) per un interessante viaggio musicale che ruota attorno al repertorio toscano dal Rinascimento fino agli inizi del Settecento, arricchito da un'incursione nella contemporaneità e nel complesso universo sonoro di Johann Sebastian Bach.
Ad aprire la rassegna (lunedì 5 maggio) sarà L'Insieme Strumentale L'Homme Armé che propone un concerto dal titolo Dal crepuscolo del Rinascimento all’alba dei Lumi.

Il Seicento strumentale fiorentino. Nella doppia veste di violino solista e concertatore ci sarà Luigi Cozzolino, dal 1984 violinista dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e assiduo collaboratore di alcuni fra i più importanti protagonisti ed esecutori di musica antica, come Roger Norrington, Christopher Hogwood, Rinaldo Alessandrini, Jean Claude Malgoire, Renè Clemencic, Andrew-Lawrence King, Alan Curtis, Ivor Bolton. La serata propone pagine di compositori che ruotano attorno alla corte medicea tra Sei e Settecento, in un periodo che segna la maturità, la decadenza e l’estinzione della gloriosa casata dei Medici.

I brani in programma sembrano in qualche modo fungere da sfondo alle vicende fiorentine e medicee di questo secolo, porgendo una particolare attenzione verso musiche poco note al grande pubblico, in perfetta sintonia con quella ricerca che ormai da diversi anni L'Homme Armé va perseguendo con tenacia e successo. In programma pagine strumentali di Lorenzo Allegri, detto il “Todeschino” e capo degli strumentisti dei balli di corte, di Francesca Caccini, autrice di uno dei primi melodrammi, “La liberazione di Ruggiero dall’isola di Alcina” rappresentato nel 1625, di Giovanni Antonio Pandolfi Mealli, di Pietro Sammartini, maestro di cappella a Santa Maria del Fiore e musico di corte del Gran Principe Ferdinando, di Antonio Veracini e Francesco Maria Veracini, quest’ultimo celebre violinista e compositore che, partito da Firenze, divenne uno dei virtuosi di violino più apprezzati dell’Europa musicale del Settecento.
Tra Bach e musica contemporanea si snoderà invece l'appuntamento di venerdì 9 maggio.

Ospite de L'Homme Armé sarà il cembalista aretino Francesco Corti che proporrà le celeberrime Variazioni Goldberg di Bach, in un originale accostamento con un brano di musica contemporanea in prima esecuzione italiana. Si tratta di Stasi brulicante per clavicembalo, lavoro del 2008 del compositore sardo Fabrizio Casti. Le sue composizioni, pubblicate da Ricordi e da Steinäuser Verlag e incise su CD dalla Nuova Fonit-Cetra e da Spaziomusica, sono eseguite in Festival e Rassegne nazionali ed internazionali in Europa, Giappone e America, e trasmesse da radio nazionali ed estere.

Cresciuto in una famiglia di musicisti e figlio di Fosco Corti, indimenticato maestro nella direzione di coro e compositore, Francesco Corti è risultato vincitore del Primo premio assoluto di Clavicembalo al XV Concorso Internazionale "Johann Sebastian Bach" di Lipsia (premio che non veniva assegnato dal 1972 e che gli attribuisce il titolo di "Bachpreisträger") ed è oggi uno dei più apprezzati cembalisti della scena italiana e internazionale. Nel 2007 si è aggiudicato il secondo premio al prestigioso Concorso Internazionale di clavicembalo di Bruges.
Torna nuovamente in scena L'Insieme Vocale e Strumentale L'Homme Armé, questa volta guidato dal suo direttore stabile Fabio Lombardo, per l'ultimo concerto in programma (martedì 13 maggio).

Con il titolo I lieti giorni. Musica nella Firenze del Quattrocento, le musiche proposte (con brani di Isaac, Deprez, Agricola) ci faranno rivivere le musiche che risuonavano in una delle più splendide corti del Rinascimento italiano: quella di Lorenzo Il Magnifico, illustre mecenate delle arti e appassionato di musica. Il raffinato programma propone una scelta di musiche profane in cui la polifonia più ricercata si innesta su motivi popolari continuamente citati in diverse chansons, bassedanze e mottetti dei più importanti compositori franco-fiamminghi al servizio della corte fiorentina.

Tra questi Tinctoris, Agricola e Heinrich Isaac, compositore presente alla corte di Lorenzo dal 1484 e che fu anche maestro di canto dei suoi figli.

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