Cinema: Gostanza Da Libbiano, una strega da conoscere

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 febbraio 2008 14:12
Cinema: Gostanza Da Libbiano, una strega da conoscere

Incontro e presentazione del film "Gostanza Da Libbiano, una strega da conoscere" di Paolo Benvenuti con Lucia Poli sabato 9 febbraio ore 21.15 presso il Teatro Manzoni di Calenzano (FI). “Gostanza da Libbiano” è un film sul femminile, che parte da una vicenda con ormai più di cinque secoli per parlarci di donne che hanno da sempre dovuto combattere contro lo strapotere degli uomini; uomini i quali l’hanno catturata, l’hanno 'amorevolmente essaminata', interrogata ed umiliata in fondo per un solo motivo: perchè hanno paura di quell’infinito potere contenuto nei gesti più naturali del mondo, il dare e il togliere la vita.
Strepitosa la performance di Lucia Poli, una delle migliori attrici teatrali italiane, che dà vita a Gostanza in una cornice rigorosamente essenziale, che la rende la protagonista assoluta del film; altrettanto pregnante e convincente nei suoi molteplici ruoli di contadina timorata di Dio, guaritrice esperta, donna spaventata e disposta a tutto pur di far cessare la sofferenza, strega che si prende gioco dei molti, inetti uomini, che la circondano.

La sceneggiatura di questo film è stata tratta in massima parte dagli atti del processo cui la donna fu sottoposta nella realtà, e ciò che ne risulta è un’opera visivamente teatrale, che richiama immediatamente alla mente le atmosfere di Dreyer e Pasolini. Per dichiarazione dello stesso regista, tutto l’impianto tecnico e scenico è stato costruito al fine di dare esattamente questa sensazione; e allora assumono un significato profondo la scelta del bianco e nero, la fotografia ricca di contrasti espressionisti, i controluce, le inquadrature praticamente immobili, la scenografia scarna e fredda, l’assenza di una colonna sonora (se si escludono i rintocchi iniziali che 'marcano' i titoli di testa).
La storia
Nell'anno 1594 a San Miniato al Tedesco, nel Granducato di Toscana, Monna Gostanza da Libbiano, contadina sessantenne, è nota per l'esercizio del mestiere di guaritrice.

Tutto questo allarma le autorità ecclesiastiche e il vescovo di Lucca la fa arrestare. Dopo una breve istruttoria si decide di accusarla di stregoneria. Viene così sottoposta ad estenuanti interrogatori che prevedono anche torture per farle ammettere i propri "commerci col demonio". Indebolita dalla sofferenza Gostanza sembra cedere. Ammette i rapporti con il diavolo e va oltre: comincia ad inventarsi tutta una serie di vampirismi, orge, delitti e magie nere. Sono ovviamente inesistenti, ma se è questo che gli inquisitori vogliono sentirsi raccontare questo avranno.

Sceneggiato sulla base degli atti processuali originali, Gostanza da Libbiano chiude il trittico a cui appartengono i precedenti Confortorio e Il bacio di Giuda. È sicuramente un film non facile, che prosegue la ricerca rigorosa di un regista appartato che fa un cinema personale e attento a non perdere le radici con un passato sempre pronto a riemergere. Vincitore del Premio speciale della Giuria al Festival di Locarno.

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