Tariffe per famiglie numerose, consultori e badanti: firmati gli Accordi tra Regione Toscana e Ministro delle Politiche per la Famiglia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 dicembre 2007 18:43
Tariffe per famiglie numerose, consultori e badanti: firmati gli Accordi tra Regione Toscana e Ministro delle Politiche per la Famiglia

Roma, 7 dicembre 2007- Sono stati firmati oggi gli accordi tra il Dipartimento delle politiche per la famiglia e le Regioni Toscana e Lazio per finanziare la riorganizzazione dei consultori familiari, la qualificazione degli assistenti familiari e l’abbattimento delle tariffe dei servizi per le famiglie numerose.
Questi accordi si aggiungono quindi a quelli già stipulati con Liguria, Sardegna e Sicilia la scorsa settimana. Le regioni beneficiano subito degli importi ripartiti dal Fondo nazionale per le politiche della famiglia e approvati in Conferenza unificata lo scorso 27 giugno.

Era stato il Governo, tramite l’intesa con le Regioni e gli enti locali, a destinare circa 100 milioni di euro (di cui oltre 8,3 per il Lazio e 6,3 per la Toscana) alla sperimentazione di progetti e misure innovative a favore delle famiglie, ai quali si aggiungono le risorse che le Regioni stanziano autonomamente.
Gli accordi individuano le azioni previste dalle singole Regioni per ognuna delle tre aree di intervento – consultori, assistenti familiari e costo dei servizi - le loro dimensioni quantitative, i tempi e le modalità di attuazione, le risorse a carico del Fondo nazionale e quelle stanziate dalle Regioni stesse.
TOSCANA
Abbattimento dei costi dei servizi per le famiglie con numero di figli pari o superiore a quattro.
A carico del fondo nazionale saranno erogati € 2.119.319,00 e come cofinanziamento regionale € 211.931,00 per un totale di € 2.331.250,00.
Azioni previste: promozione di intese, su base regionale, con aziende fornitrici al fine di ridurre o abbattere i costi di energia elettrica e gas e di accordi, su base territoriale con i comuni, per ridurre o abbattere i costi di mensa scolastica, trasporto alunni e raccolta di rifiuti solidi urbani.

Inoltre, sono previsti interventi per l’accesso a forme di credito agevolato per evitare l’indebitamento delle famiglie economicamente svantaggiate con le definizione di uno specifico percorso di tutela ed promozione di strategie per la revisione su base locale dei criteri per l’applicazione del sistema tariffario per l’erogazione dei servizi.
Riorganizzazione dei consultori familiari per potenziare interventi sociali per le famiglie.
A carico del fondo nazionale saranno erogati € 2.119.319,00 e come cofinanziamento regionale € 211.931,00 per un totale di € 2.331.250,00.
Azioni previste: interventi di integrazione tra la rete regionale dei consultori e i servizi del territorio rivolti alle famiglie, come i Centri famiglia per sostenere i genitori al fine approfondire le loro funzioni educative con programmi personalizzati di formazione e orientamento sulle tematiche connesse allo sviluppo e al potenziamento delle capacità relazionali ed educative dei nuclei genitoriali; potenziamento delle azioni volte all’integrazione sociale degli immigrati; azioni di sostegno, tramite organizzazione di percorsi socio-sanitari, per prevenzione e cura in relazione a fenomeni di violenza e maltrattamento in ambito familiare, in particolare contro le donne, i minori e i giovani che si trovano in difficoltà psicologiche e di disagio sociale; interventi di accompagnamento mirato per nuclei in difficoltà nella gestione del bilancio familiare.

Interventi per la qualificazione del lavoro delle assistenti familiari.
A carico del fondo nazionale saranno erogati € 2.119.320,00 e come cofinanziamento regionale € 306.138,00 per un totale di € 2.425.458,00.
Azioni previste: formazione delle assistenti familiari attraverso un meccanismo di incentivazione alle famiglie; formazione per operare, nell’ambito dell’assistenza familiare attraverso protocolli d’intesa con province, comuni, agenzie formative accreditate rivolti a persone in cerca di occupazione e a chi già lavora nel settore (la formazione sarà tesa a favorire la frequenza); promozione dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro attraverso protocolli d’intesa con enti locali, centri per l’impiego, padronati, organizzazioni del volontariato e del terzo settore, per far emergere eventuali rapporti di lavoro irregolari.

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