Firenze – “Per ventotto anni, dal 1961 al 1989, il muro di Berlino è stato il simbolo più crudele della guerra fredda ed ha tagliato in due non solo una città, ma un intero paese, separando apparentemente per sempre amicizie, famiglie, rapporti”. Con queste parole il consigliere regionale Paolo Bartolozzi ha commentato la mostra, inaugurata a Palazzo Cerretani, “Berliner Mauer”, il muro di Berlino, una ferita al cuore dell’Europa 1961-1989. “Qui si racconta la sua storia attraverso foto, pannelli, citazioni e filmati – ha affermato - L’esposizione audiovisiva curata da Sabrina Bobbi, Fortunato Rao e Lucia Rossi racconta una vicenda dal forte impatto emotivo, sociale e culturale, non solo sui cittadini di Berlino o della Germania, ma anche nel resto del mondo, parlando di una prigione strana, dove i reclusi erano in realtà liberi di circolare in un predeterminato territorio”.
Bartolozzi ha quindi ricordato che il Parlamento italiano, con legge del 2005, ha dichiarato il 9 novembre “Giorno della libertà”, come ricorrenza dell’abbattimento del muro di Berlino, evento simbolo per la liberazione di Paesi oppressi dal comunismo e auspicio di democrazia per le popolazioni tuttora soggette al totalitarismo. “Anche il Consiglio regionale toscano grazie a questa mostra – ha sottolineato il consigliere – vuole ricordare il Giorno della libertà, creando un’occasione di riflessione e guardando ai valori della democrazia e dei diritti umani e civili, evidenziando gli effetti nefasti dei totalitarismi passati e presenti”.
All’inaugurazione, insieme a Paolo Bartolozzi, è intervenuta Mariella Carlotti.
L’esposizione audiovisiva rimarrà aperta al pubblico fino al 30 novembre, dal lunedì al venerdì dalle ore 14.00 alle 17.00. (ps)
