Firenze all’avanguardia mondiale contro il tumore al seno, ma a Radioterapia a Careggi mancano 13 macchine

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 novembre 2007 14:26
Firenze all’avanguardia mondiale contro il tumore al seno, ma a Radioterapia a Careggi mancano 13 macchine

Firenze, 8 Novembre 2007- Nessuna certezza sui tempi di attesa per la radioterapia a Careggi. Secondo il professor Giampaolo Biti, che dirige la radioterapia di Careggi, i tempi si allungano del 50%. Ultimo caso quello di una paziente affetta da tumore al seno a cui e' stato rinviato a data da stabilire il ciclo di di radioterapia. La vicenda è ora al centro di una interrogazione che approderà sui tavoli della Regione Toscana.
«In barba alle stesse campagne per la prevenzione della Regione –attacca Presidente del gruppo di Alleanza Nazionale in Consiglio regionale toscano Maurizio Bianconi– l’ospedale di Careggi mette a segno un nuovo record di tempi di attesa addirittura in un caso dove la tempestività è necessaria e fondamentale.

Questa volta – prosegue – non si parla nemmeno di mesi, ma di tempo indeterminato». All’ambulatorio, infatti, non vengono date certezze per quanto riguarda i protocolli terapeutici, mentre la tempestività della terapia è l’unico alleato vero per le pazienti che, con il rinvio delle cure, vedono aumentare il rischio di una recrudescenza del tumore. Bianconi chiede alla Giunta e all’assessorato competente di «attivare provvedimenti urgenti al fine di ristabilire i protocolli delle terapie».

Inoltre, di avviare «un’indagine per stabilire le responsabilità alla base della mancata organizzazione dell’ambulatorio per la radioterapia di Careggi», che, così come organizzata, mette a rischio la salute delle pazienti e fa perdere di funzionalità e credibilità al presidio ospedaliero del capoluogo toscano.
“E’ una vergogna – dichiara il Sen. Achille Totaro, componente la Commissione Sanità - che non si garantisca ai malati di gravi patologie la certezza della cura. Una situazione incresciosa oramai cronica: carenza di macchinari e mesi di attesa per la radioterapia.

E le conseguenze le pagano coloro che combattono quotidianamente contro il cancro”. “Dopo anni di attesa di un ripresa del sistema della radioterapia, alla fine del 2005 l’assessore Rossi assicurò che la situazione sarebbe cambiata nel giro di un anno. Promesse da marinaio. Secondo il parere di esperti in tutta la regione Toscana per far fronte alle richieste dei pazienti mancherebbero 13 macchine per la radioterapia. E le attese dei pazienti, attese che si allungano inesorabilmente, potrebbero essere fatali.

E nonostante ciò, si continua a lodare la Sanità Toscana, il vanto della sinistra al potere, come una paradigma nazionale”. “Ho presentato un’ interrogazione parlamentare al Ministro della Salute per sapere se è a conoscenza dei gravi fatti che si verificano nell’ambito della Sanità Toscana, più volte propagandata come modello da esportare e in che modo intenda intervenire affinché si garantisca ai malati di gravi patologie la certezza della cura” .

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