DolcementePrato: quando pasticcera fa rima con arte

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 luglio 2007 13:40
DolcementePrato: quando pasticcera fa rima con arte

Un viaggio nel variegato mondo della pasticceria artigianale: quella di qualità, quella capace di raggiungere vette d’eccellenza nazionali. Un’occasione per richiamare l’attenzione e valorizzare la produzione del “made in Italy” che, a Prato, non si esprime solo nel tessile ma anche nel campo dell’artigianato alimentare e, in particolare, nella tradizione dell’arte pasticcera.
Questa la sfida di DolcementePrato, la vetrina della pasticceria di alto livello che si terrà al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, nelle giornate di 5, 6 e 7 ottobre 2007.

La manifestazione, promossa da Confartigianato Imprese Prato e organizzata da Artex - Centro per l’Artigianato Artistico e Tradizionale - con il contributo di Regione Toscana, Toscana Promozione, Comune, Provincia e Camera di commercio di Prato, Apt, con il patrocinio di Confartigianato nazionale e la collaborazione del Consorzio pasticceri pratesi e dell’Accademia dei maestri pasticceri – è stata presentata ieri mattina al Centro Pecci, location suggestiva per la kermesse, che vuole puntare proprio sul connubio tra arte contemporanea e pasticceria per proporre al pubblico l’immagine di una Prato aperta ai linguaggi della sperimentazione e dell’innovazione.

Un concetto, quest’ultimo, che è stato fatto proprio dalle diverse personalità intervenute durante la presentazione di DolcementePrato, a cominciare dal presidente di Confartigianato Prato, Stefano Acerbi, che ha sottolineato il significato di novità racchiuso nell’evento, in quanto “il futuro del distretto pratese non si ferma al solo tessile o al solo sistema moda, anche se quest’ultimo rimane ovviamente il core business”. DolcementePrato – ha aggiunto Acerbi - rappresenta anche “una sollecitazione a valorizzare i ‘nostri campioni mondiali’ del made in Italy, contrastando la contraffazione e accompagnando lo sforzo di qualificazione dei nostri prodotti e dei nostri servizi”.

Per quanto riguarda la struttura della manifestazione, è stato il direttore di Artex, Alessandro Ricceri a soffermarsi sugli aspetti tecnici e organizzativi dei tre giorni di fiera, che prevede la presenza di 40 espositori. “Non sarà solo un momento commerciale – ha anticipato Ricceri -, con la possibilità di acquistare o vendere prodotti, ma anche un evento culturale e spettacolare durante il quale vedremo i pasticceri all’opera, con la creazione di sculture di ghiaccio che intratterranno il pubblico”.
A fare gli onori di casa per l’occasione è stato il presidente del Centro Luigi Pecci, Valdemaro Beccaglia che ricordato come “gli spazi museali devono essere vissuti da tutta la cittadinanza”, mentre per il presidente della Provincia Massimo Logli “DolcementePrato rappresenta un punto di partenza per proporre la nostra area come sede di importanti eventi di portata nazionale”.

Il rapporto di vicinanza tra la città e gli spazi espostivi del Centro Pecci è stato anche sottolineato dal presidente della Camera di commercio, Marco Luca Rinfreschi, che auspica una ricaduta turistica sul territorio della manifestazione, mentre l’assessore comunale allo Sviluppo economico Fabio Giovagnoli ha elogiato il ruolo centrale di Confartigianato nel progetto di DolcementePrato, “da cui partirà la costruzione di una città nuova aperta alle sfide future”.
A concludere i lavori è stato l’assessore regionale alle Attività produttive Ambrogio Brenna, che ha applaudito all’idea di focalizzare a Prato una manifestazione nazionale sulla produzione dolciaria made in Italy, suggerendo un paragone con Milano che, con il Salone del mobile, riesce a calamitare l’attenzione degli addetti ai lavori a livello nazionale.

L’intreccio con l’arte, poi, secondo Brenna rappresenta un altro elemento centrale. “Prato – ha concluso - deve esprimere la sua vocazione all’eccellenza, che comincia con il tessile e passa attraverso non solo la moda, ma anche l’arte e le produzioni alimentari, attraverso uno stretto binomio tra sapere e sapori”.

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