Elevato rischio idrico in Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 aprile 2007 14:03
Elevato rischio idrico in Toscana

La stampa provinciale e regionale in questi ultimi giorni ha lanciato un forte grido di allarme per una eventuale crisi idrica che potrebbe verificarsi con il sopraggiungere della stagione estiva. Esiste un elevato rischio idrico in Toscana a seguito delle alte temperature degli ultimi mesi e della riduzione della piovosità. Le piogge di marzo hanno consentito un «modesto miglioramento» del deficit, ma fatto troppo caldo per chiamarlo inverno e ha piovuto troppo poco per evitare il rischio di un'estate torrida.

Quindi, a partire da maggio, ci saranno problemi di sostentamento idrico. Il livello e la portata dei fiumi della provincia (Arno) e della regione è ai minimi storici e la piovosità nel periodo ottobre 2006–marzo 2007 è stata inferiore di circa il 40% rispetto al periodo ottobre 2002–marzo 2003, anno il 2003 caratterizzato da una forte siccità con problemi di approvvigionamento idrico per la quasi totalità dei comuni della provincia.
Il direttivo di Anci Toscana si è riunito ieri ed ha preso atto delle notizie emerse sulla stampa sulla possibilità di rischio idrico nella nostra regione alla luce dei recenti cambiamenti climatici.

Cispel Confservizi Toscana aveva infatti rilasciato delle dichiarazioni sollecitando un intervento legislativo regionale per realizzare con procedure d’urgenza gli interventi di prevenzione. Anci Toscana raccoglie e appoggia questa posizione, facendo propria questa preoccupazione, e chiede alla Regione Toscana di rispondere rapidamente in tal senso.
Il Consigliere Provinciale Paolo Londi chiede di sapere se la Provincia di Firenze e Il Circondario Empolese/Valdelsa, magari in accordo con le altre province toscane, ritengono doveroso con la collaborazione dei Consorzi di Bonifica e Le Comunità Montane effettuare un monitoraggio urgente per verificare la possibilità di realizzare INVASI medi e piccoli, sempre sul modello LAGO DI BILANCINO, per trattenere l’acqua nei periodi di disponibilità per poi rilasciarla nei periodi estivi di maggiore criticità.

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