Bioinformatica: la professoressa Janet Thornton, vincitrice della VI edizione del Premio Città di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 marzo 2007 00:15
Bioinformatica: la professoressa Janet Thornton, vincitrice della VI edizione del Premio Città di Firenze

Usare il computer per capire i processi biologici. È lo scopo della bioinformatica, la scienza che ha dato una svolta fondamentale alla ricerca post genomica, mettendo a disposizione dei ricercatori gli strumenti informatici per analizzare i dati sperimentali e formulare ipotesi sui processi della vita. L’organizzazione dei dati in archivi di libera consultazione e la messa a punto di software specifici per estrarli ed analizzarli ha permesso alle scienze biomediche di fare passi da gigante, trasformando la biologia moderna in una scienza dell’informazione.

Janet Thornton, direttrice dal 2001 dell’Istituto Europeo di Bioinformatica, con sede a Cambridge (Regno Unito), è stata una pioniera della bioinformatica: con il lavoro di una vita ha creato il più grande archivio di dati biologici attualmente disponibile per la comunità scientifica internazionale. “La bioinformatica è una disciplina nuova – dice Janet Thornton – che collega la biologia e l’informatica e offre gli strumenti per maneggiare l’enorme quantità di informazioni che viene generata quotidianamente dalle nuove tecnologie applicate alla biologia.

La bioinformatica permette di raccogliere questi dati come in un grande archivio, ma è anche lo strumento attraverso cui estrarre conoscenza e sapere dai dati stessi”. “La rivoluzione genomica – prosegue le professoressa Thornton – che ci ha permesso di decifrare il genoma umano, comporterà un’autentica rivoluzione per la medicina, l’agricoltura e lo studio dell’ambiente. Grandi progressi per la ricerca scientifica arriveranno dalla stretta e sempre crescente interazione fra informatica e dati biologici.

La bioinformatica può trasformare i progressi della biologia in benefici per l’umanità”. “Janet Thornton ha condotto la comunità scientifica attraverso l’esplosivo sviluppo della bioinformatica, con particolare riguardo allo studio e all’analisi della struttura delle proteine: a lei si deve l’esistenza di centinaia di database e programmi informatici che supportano la comunità scientifica mondiale nel lavoro di ogni giorno – dice Ivano Bertini, direttore del CERM e presidente del Comitato Scientifico del Premio - L’applicazione delle tecnologie informatiche alla ricerca ha garantito la globalizzazione delle conoscenze scientifiche: è il volto positivo della mondializzazione, quello che offre la speranza di un futuro migliore per l’umanità”.

“Il Premio Città di Firenze – spiega l’avvocato Edoardo Speranza, Presidente del Comitato Promotore nonché Presidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze - non solo è un importante riconoscimento al merito e ai risultati concreti scaturiti dal lavoro e dallo studio di grandi personalità del mondo scientifico, ma vuole rappresentare sempre più un simbolo per la ricerca, un punto di riferimento emblematico per quanti si dedicano alla ricerca con serietà e passione. Il Premio è una conferma inoltre del ruolo di Firenze nel campo della ricerca scientifica in Italia attestato dalla presenza di centri di eccellenza che l’Ente sostiene nell’ambito delle proprie strategie di intervento”.
Il vincitore dell’edizione 2007 del Premio è una donna.

Questo dovrebbe richiamare l’attenzione delle Istituzioni internazionali sul fatto che sono ancora troppo poche, oggi, le presenze femminili ai vertici della comunità scientifica mondiale. Quanto sia importante e necessario il loro contributo allo sviluppo e al futuro dell’umanità è dimostrato dai risultati delle poche che hanno raggiunto i vertici della comunità scientifica internazionale. Janet Thornton è una di esse: oltre ad essere una delle figure più rappresentative della scienza contemporanea, è anche fra le pochissime donne a sedere nei luoghi dove si decidono le politiche di sviluppo della ricerca scientifica.

“Il Premio Città di Firenze, giunto alla sesta edizione, entra nel novero dei premi internazionali importanti – prosegue Bertini – non si premia la singola scoperta, ma l’impegno di una vita dedicata alla scienza con risultati eccellenti. Un premio unico nel suo genere in Italia, che la città di Firenze conferisce ai massimi rappresentanti della ricerca scientifica contemporanea, a coloro che stanno scrivendo oggi la storia della scienza”. Altrettanto significativa, per un premio nato con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della ricerca scientifica, è la sezione Scienza e Comunicazione, riservata a quanti sono impegnati nel difficile compito di divulgare la scienza attraverso i mass media.

Quest’anno il Premio Città di Firenze - Scienza e Comunicazione va a Ferruccio De Bortoli, direttore de Il Sole 24 Ore, per il contributo dato da Nova 24 alla divulgazione della ricerca scientifica e dell’innovazione in Italia. “Il paradigma innovazione scientifica-competitività – spiega Luca Mantellassi, Presidente della Camera di Commercio di Firenze - è diventato la variabile fondamentale per un paese che non vuole rinunciare ad avere un futuro. La ricerca scientifica è costruita su e per il cambiamento, la costante proposta di concetti e idee: questo è lo spirito che deve essere recuperato dall’ intero sistema produttivo, che altrimenti rischia di perdere il treno del progresso.

Ancora una volta – continua Mantellassi - questo premio esemplifica la volontà di questo territorio e la consapevolezza dei suoi attori istituzionali della necessità di accettare questa sfida”.
Il Premio Città di Firenze sulle Scienze Molecolari è organizzato dalla Società Chimica Italiana, con il sostegno di Banca CR Firenze, Ente Cassa di Risparmio di Firenze e Camera di Commercio di Firenze. Compongono il comitato scientifico membri dell’Università degli Studi di Firenze e del CNR.

Presidente del Comitato Scientifico è Ivano Bertini, direttore del Centro di Risonanze Magnetiche dell’Università di Firenze (CERM) dove è nata l’idea del Premio.

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