Toscana, la regione del volontariato

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 marzo 2007 19:47
Toscana, la regione del volontariato


di Claudio Martini, Presidente della Regione Toscana

La Toscana è la regione dei volontari. Siamo secondi in Italia, dopo la Lombardia, per numero di associazioni: sono circa 3.500 quelle attive e oltre 2.600 quelle iscritte al registro regionale del volontariato. Secondo l’Istat, oltre 380mila toscani svolgono attività di servizio al prossimo: una percentuale del 10,6% a fronte di una media italiana di circa l’8%. Gli associati sono circa 115mila secondo una recente ricerca del Cesvot, ma si stima che le persone che dedicano il loro tempo ad organizzazioni culturali, ricreative, della cooperazione, dell’attività sindacale, educativa, sanitaria e sociale siano oltre 1 milione su 3,6 milioni di abitanti.

L’esercito dei volontari toscani, giovani e meno giovani, svolge per quasi l’80% attività di tipo sanitario e sociale, e fra i destinatari al primo posto troviamo i malati, poi gli anziani, le persone in difficoltà e i disabili. Il volontariato toscano è dunque una realtà unica in Italia per diffusione e partecipazione, con caratteristiche che non si riscontrano in nessun altro paese europeo. Rappresenta una delle componenti fondamentali per il funzionamento di un efficiente sistema di welfare, per la protezione civile e ambientale e per la cultura.

È, insomma, un ingrediente per una società democratica e solidale. Il volontariato, nella nostra regione, ha radici antichissime. Basti pensare che la prima Confraternita di Misericordia è nata a Firenze nel 1244. Oggi stiamo assistendo ad importanti cambiamenti: c’è una crescita della qualità, una maggiore solidità delle associazioni ed una più efficiente collaborazione, una migliore formazione dei volontari, un coinvolgimento più attivo del terzo settore nella programmazione dei servizi pubblici, in particolare quelli sociali.

Naturalmente non mancano le difficoltà, dovute alla riduzione delle risorse a cui abbiamo assistito negli ultimi anni. Se vogliamo preservare il modello toscano e mantenere la sintonia etica, culturale e operativa che ci lega al mondo del volontariato, dobbiamo trovare idee nuove. Dobbiamo educare i giovani al valore del servizio al prossimo, utilizzando modalità e luoghi vicini ai loro linguaggi e ai loro spazi. Da 10 anni manca un momento di incontro di tutti i volontari toscani. La Conferenza regionale che si svolgerà il prossimo fine settimana a Lucca, sarà l’occasione per approfondirne radici e motivazioni, per riflettere sul presente, sulle difficoltà e sulle importanti opportunità che il mondo del volontariato offre.

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