Alluvione: il “giorno” dei toscani e 120 studenti premiati in Palazzo Vecchio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 novembre 2006 00:29
Alluvione: il “giorno” dei toscani e 120 studenti premiati in Palazzo Vecchio

Una giornata dedicata ai tanti fiorentini e toscani che si sporcarono le mani nel 1966. Si è celebrata ieri in Consiglio regionale con l’incontro, coordinato dal giornalista Sandro Bennucci (La Nazione): “Firenze, quando gli Angeli scesero nel fango. Il ricordo di quei giorni: una grande speranza”.
“La memoria è il salvadanaio dello spirito – ha esordito il presidente del Parlamento toscano Riccardo Nencini – Il mio grazie accorato va alla valanga di mani che venne da fuori, ma il primo grazie va soprattutto ai fiorentini ed ai toscani che subito si rimboccarono le maniche, indipendentemente dagli aiuti esterni e dalla organizzazione dello Stato”.

Da qui l’importanza di questa “giornata, per fare memoria e per ricordare, attraverso i testimoni di allora – ha sottolineato il presidente della commissione Territorio e Ambiente Erasmo D’Angelis – che insieme dobbiamo rafforzare le nostre difese e trovare risorse per l’Arno, che non è né dei guelfi né dei ghibellini”. “Quarant’anni dopo siamo sempre in stato di allerta – ha affermato il segretario questore dell’ufficio di Presidenza del Consiglio regionale Giuliana Baudone – Ci vuole più sensibilità e impegno verso la nostra terra”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere regionale Marco Cellai, nella sua veste di “angelo del fango”, che ha parlato dell’esperienza del 1966 con “struggimento interno personale e grande entusiasmo”. In particolare Cellai ha ricordato l’organizzazione dei tanti volontari, le canzoni di diverso orientamento politico, ma soprattutto “l’idea di far rinascere Firenze che ci univa sopra ogni altra cosa”. “Volevo che questa giornata fosse straordinaria – ha concluso Cellai – avrei preferito ringraziare tutti e dire che una tragedia simile non accadrà mai più”.


Altro “angelo del fango” il consigliere regionale Severino Saccardi, che ha ricordato un sole meraviglioso che strideva col fango e si sposava con la generosità dei volontari. “Dobbiamo fare memoria di questi momenti per i giovani di oggi – ha detto il consigliere – perché occorre combattere non solo il fango materiale ma anche quello morale”.
Esperienze di rinascita come il ’66 aiutano a riconoscere ed apprezzare le nostre radici, hanno detto in coro i tanti testimoni fiorentini che oggi si sono passati il microfono: Susanna Agostini, consigliera comunale; Antonina Bargellini, figlia dell’allora sindaco di Firenze; Marcello Giannini, il giornalista Rai che con rabbia buttò il microfono fuori dalla finestra per raccontare al mondo la tragedia; il campione di nuoto Gianni Lonzi, il cantautore Riccardo Marasco e tanti altri, segnati in maniera indelebile dal 1966.


Documenti e filmati hanno arricchito la giornata, che ha voluto rendere omaggio alle vittime dell’alluvione, 36 in tutta la provincia di Firenze. Oggi il Consiglio regionale ha ricordato, con un riconoscimento per la famiglia, l’operaio Carlo Maggiorelli, un eroe dei giorni nostri che non volle abbandonare la sorveglianza dell’impianto dell’acquedotto all’Anconella.

Centoventi studenti hanno ricevuto ieri in Palazzo vecchio gli attestati per aver partecipato al progetto "Solidarietà partecipata.

Riflessioni sull'alluvione, esperienze di solidarietà". All'iniziativa che si è svolta nel Salone dei Duecento hanno preso parte l'assessore alla partecipazione democratica e ai rapporti coi quartieri Cristina Bevilacqua, il presidente del Quartiere 1 Stefano Marmugi, la presidente della Commissione Partecipazione e Decentramento del Quartiere 1 Antonella Coniglio, Sonia Salsi e Lucia Anna Calogero dirigenti scolastici della scuola Media Statale "Machiavelli - Papini", e del Liceo "Galileo", Mauro Barsi dell'Istituto "Sassetti - Peruzzi".

Il percorso didattico iniziato 8 mesi fa prende le mosse dallo scritto "Danno di fuori le fogne", di Luciana Somigli che ha saputo raccontare in modo efficace piccoli e grandi episodi di solidarietà che hanno caratterizzato quelle terribili giornate del novembre 1966 e fa parte delle iniziative promosse dal Quartiere 1 e dalla Commissione Partecipazione e Decentramento in occasione del 40ennale dell'alluvione del 4 novembre 1966. "Una tragedia che ha provocato danni e lutti, ma che è stata anche l'occasione per uno straordinario impegno civile.

Migliaia di persone sentirono il dovere di impegnarsi per un interesse generale -ha sottolineato l'assessore Cristina Bevilacqua - Da quell'esperienza di partecipazione alla vita pubblica nacquero i Comitati di Quartiere, i doposcuola, i comitati dei genitori. Riflettere su questa esperienza per i giovani oggi può servire a far emergere l'importanza di essere attivi, di impegnarsi in prima persona per il futuro della città". "L'alluvione - ha detto Stefano Marmugi Presidente del Quartiere 1 - è stata per molti giovani di allora un'esperienza da cui è nato un successivo impegno che poi ha condizionato le scelte future di tante persone che hanno dedicato parte della loro vita al volontariato." "Il coinvolgimento di tutta la popolazione alla ricostruzione e lo spirito di solidarietà che ne è scaturito sono uno degli aspetti che ancora rappresentano un esempio di partecipazione dei cittadini alle scelte importanti per la città", ha ribadito Antonella Coniglio, Presidente della Commissione Partecipazione e Decentramento del Quartiere 1.

Lo scopo di questo incontro fra studenti e istituzioni è quello di favorire una "memoria costruttiva" per i giovani, che vada oltre la semplice commemorazione e favorisca la riflessione sulle dimensioni operative ed emotive che sono alla base, oggi come allora, di una vera solidarietà. Le associazioni Circolo Acli Cestello, Lions Club Firenze - Scandicci, l'Associazione Culturale "Oltre le immagini", hanno lavorato in questa ottica a fianco degli insegnanti, degli studenti e di molti genitori, della scuola media "Machiavelli", del liceo classico "Galileo" e dell'istituto professionale "Sassetti - Peruzzi".

La consegna degli attestati è stata effettuata da Giovanna Cella, vice presidente dell'Acli Cestello per gli studenti della scuola media statale "Machiavelli - Papini" e da mauro Benedetti responsabile del Lions regionale per il rischio idrogeologico. I lavori degli studenti sono esposti nell'ambito della mostra documentaria "Arno, croce e delizia dei fiorentini. Immagini della vita sull'Arno e dell'alluvione del 4 novembre 1966" realizzata dal Quartiere 1 in collaborazione con il Circolo ACLI Cestello e Associazione Anziani Zona Centro.

La mostra, che è già stata visitata da più di 3.500 persone, è aperta dal 28 ottobre al 19 novembre (orario 9-13 / 15-18) presso l'ex chiesa S.Carlo dei Barnabiti in via S. Agostino, 23.

Il volume I giorni dell'alluvione
Catalogo dell'omonima mostra (Firenze, Sala d'Arme di Palazzo Vecchio, 4 novembre 2006 - 7 gennaio 2007), il volume riproduce, suddividendole nelle sezioni Devastazione, Recupero e Restauro, 43 istantanee in b/n e a colori scattate per la rivista «Life» da David Lees durante l'alluvione fiorentina del 1966. Il fotografo visse quasi tutta la sua vita in Italia e in particolare a Firenze, dove era nato, difatti si sentiva più fiorentino che inglese e lo dimostrò in modo toccante con la sua cronaca dell'alluvione.

Sebbene malato, corse da Pisa su un elicottero militare per registrare l'incredibile dramma tanto che più tardi scrisse: "Firenze è la mia città, e sotto la melma di quell'alluvione c'è un gran pezzo del mio cuore". Testi di Leonardo Domenici, John F. Street, Edward M. Kennedy, Joyce Acciaioli Rudge, Barbara Baker Burrows, Russell Burrows, Giorgio Bonsanti, Dorothy Seiberling, Debra Simon, Gabriello Mancini e Luciano Buscaglione.

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza