ADMFI: Beethoven con Schiff, parte settima
Gidon Kremer e Krystian Zimerman, un duo inedito per Brahms

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 ottobre 2006 18:53
ADMFI: Beethoven con Schiff, parte settima<BR>Gidon Kremer e Krystian Zimerman, un duo inedito per Brahms

È un duo di strepitosi musicisti, fino ad oggi inedito seppur riunito nel nome del classico binomio violino-pianoforte, ad avviare la Stagione 2006-07 degli Amici della Musica Firenze, Sabato 7 Ottobre (eccezionalmente alle ore 17): sono nientemeno che il violinista Gidon Kremer ed il pianista Krystian Zimerman – quest’ultimo di nuovo alla Pergola dopo il recital di fine Settembre, assieme per proporre l’ascolto integrale delle Tre Sonate di Brahms, per bellezza e sapienza compositiva autentici capisaldi della letteratura per violino e pianoforte.

Ed è l’occasione davvero imperdibile per ascoltare due personalità musicali diverse, ma unite dalla comunanza di doti interpretative spiccate e rivelatrici. Talento musicale precocissimo, Zimerman si è imposto a diciotto anni vincendo, nel 1975, il prestigioso Concorso “Chopin” di Varsavia. Da quel momento ha intrapreso una fulgida carriera internazionale, stabilendo una stretta familiarità artistica con Arthur Rubinstein e collaborando con direttori come Bernstein, Giulini e Karajan, maestri questi ultimi che hanno dato – come lui stesso ha più volte riconosciuto – un contributo fondamentale alla sua formazione.

Restio ad ogni specializzazione e padrone di un repertorio assai esteso, Zimerman rivolge ogni anno le sue forze interpretative ad un numero ristretto di concerti e a poche incisioni discografiche, nel nome di quella volontà di approfondimento e di maturazione interpretativa che da sempre caratterizzano la sua arte. Gidon Kremer è violinista di consolidata fama mondiale e dalla sensibilità innovativa, instancabile promotore della musica contemporanea nonché autore di tre libri che documentano la sua incessante ricerca artistica.

Cresciuto alla scuola autorevolissima di David Oistrakh, ha vinto i più importanti concorsi internazionali, suonando poi con le maggiori orchestre ed al fianco dei più celebri direttori e strumentisti. Il suo repertorio è oggi vastissimo (documentato anche dalla prestigiosa attività discografica), ed arriva a comprendere le opere dei maggiori compositori del nostro tempo, tra i quali Alfred Schnittke, Sofia Guibadulina, Arvo Pärt, Giya Kancheli, che a Kremer hanno dedicato composizioni e che proprio grazie a lui sono stati conosciuti nelle grandi sale da concerto.

Kremer è da anni anche un infaticabile animatore di eventi musicali, tra i quali il festival Kremerata Musica che ha fondato nel 1981, nel piccolo villaggio austriaco di Lockenhaus.
Domenica 8 Ottobre, alla Pergola (ore 21), prosegue l’avvincente viaggio nel mondo delle trentadue Sonate per pianoforte di Beethoven proposto da András Schiff, rinomato pianista natio di Budapest ma ormai fiorentino d’adozione. Dopo i grandi cicli integrali dedicati a Schubert, Bach e Schumann, Schiff sta ora portando a termine un altro imprescindibile monumento della letteratura pianistica.

Sono letture sottratte ad ogni forma di gratuito virtuosismo, attente a sottolineare con fluida e nitida naturalezza i particolari significati poetici che ogni Sonata di Beethoven porta con sé, lungo un percorso cronologico che, di volta in volta, metterà a nudo le derivazioni dello stile beethoveniano ed il suo profetico sguardo in avanti, inevitabile pietra di paragone per i musicisti che verranno. Nel settimo appuntamento del ciclo, l’attenzione interpretativa di Schiff si concentra su un gruppo di Sonate composte fra il 1814 ed 1819, pagine che ormai spalancano i sorprendenti orizzonti degli ultimi anni di Beethoven: la Sonata op.

90, distribuita in soli due tempi, e le imponenti cattedrali elevate dalle Sonate op. 101 ed op. 106, l’immensa “Hammerklavier”, entrambe costruite sulle fondamenta di un contrappunto rigoroso, possente, talvolta tragicamente disperato. Ancora una preziosa opportunità per conoscere l’arte interpretativa di Schiff, il suo stile elegante e fluido messo anche stavolta al servizio di un itinerario musicale ricco di stimoli e spunti per nuove riflessioni.

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