Decreto Bersani: al centro dell'attenzione il braccio di ferro con i taxisiti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 luglio 2006 13:54
Decreto Bersani: al centro dell'attenzione il braccio di ferro con i taxisiti

6/07/2006- Il ministro dell’università Fabio Mussi è stato aggredito ieri pomeriggio, mercoledì 5 luglio, davanti a Palazzo Chigi da alcuni manifestanti che protestavano contro alcuni provvedimenti contenuti nel cosìdetto “decreto Bersani”. Siamo ormai alle barricate sia dei taxisti fiorentini che romani, con uno sciopero nazionale in programma per martedì 11 luglio e nei prossimi giorni volantinaggi in strada.

Secondo i tassisti di Confartigianato Prato, la liberalizzazione non solo penalizza la loro categoria, a scapito della qualità del lavoro e del servizio, ma in pratica non recherà alcun beneficio nelle tasche del consumatore.

“C’è molta confusione – fa osservare Gianni Bonamici, presidente provinciale dei tassisti di Confartigianato - intorno a questo provvedimento che, da una parte, abolisce il divieto di cumulo delle licenze per la categoria, danneggiando così il lavoratore autonomo e quello artigiano a tutti gli effetti e permettendo una forte concentrazione di licenze in un’unica proprietà in regime di monopolio, dall’altra non tocca minimamente il sistema delle tariffe che i Comuni hanno comunque il potere di amministrare.

Dunque non ha senso di parlare di risparmio per i consumatori: aumentare indiscriminatamente il numero dei taxi in circolazione, per incrementare le entrate degli enti locali, non servirà a far risparmiare il cittadino. E il cittadino per noi è una risorsa preziosa da tutelare”. E se nelle principali città italiane rinfocola la protesta dei tassisti, la situazione a Prato sembra essere per il momento tranquilla. E anche lo sciopero – “dopo 19 anni spengeremo per la prima volta la nostra centrale radio”, fa notare il presidente della categoria – si svolgerà in modo contenuto, con le autovetture che rimarranno per 24 ore ferme nei loro parcheggi, pronte comunque a garantire il servizio per le fasce protette come anziani e disabili.

“Abbiamo deciso – spiega Bonamici - di non optare per un’azione di protesta ‘selvaggia’ per non danneggiare l’utenza e in virtù dei rapporti di collaborazione con il Comune di Prato. In occasione della giornata dello sciopero, inoltre, distribuiremo ai cittadini dei volantini per chiarire loro i perché della nostra posizione e il fatto che il nuovo decreto non porterà loro alcun vantaggio”. “Non vogliamo fare muro contro muro – aggiunge il coordinatore della categoria, Michele Vuolato - ma aprire un dialogo per superare le difficoltà che stiamo incontrando e trovare, se possibile, una via d’uscita.

Qui a Prato possiamo contare sulla disponibilità e collaborazione dell’Amministrazione a confrontarsi con la categoria per il miglioramento del servizio trasporto delle persone, e lo dimostrano alcune esperienze che stanno funzionando con successo, come quella del servizio del taxi rosa per le donne o la convenzione per le categorie protette”. Trentadue le vetture di taxi che circolano su Prato: un numero di licenze che, secondo i tassisti di Confartigianato, è sufficiente a coprire le esigenze di trasporto cittadino, anche notturno e festivo.

“Il punto di equilibrio tra la domanda e l’offerta del servizio taxi – fa notare Confartigianato – è monitorato dalle Amministrazioni e da un’apposita Commissione: la temporaneità delle licenze ed il loro cumulo a titolo oneroso, che con forza contestiamo, sono il preludio della precarizzazione del nostro lavoro. E tutto questo a scapito della qualità e dell’efficienza di un servizio pubblico che al cittadino non costerà di meno”.

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