9/06/2006- Nella giornata di ieri, giovedì 8 maggio si sono ripetutamente incontrate le delegazioni dei Ds, de La Margherita e dei Riformisti alla presenza dei rispettivi segretari comunali e provinciali. Le tre forze che, alle ultime elezioni comunali hanno raccolto insieme oltre il 50 per cento dei voti, hanno condividono una comune impostazione riformista sul piano politico e culturale e la prospettiva di un nuovo soggetto politico che riunisca le migliori tradizioni politiche della storia repubblicana e le proietti nel futuro.
Ds, Margherita e Riformisti ritengono che siano proprio le città i laboratorio più innovativo per costruire percorsi originali e partecipati per innescare questo processo. In virtù di queste considerazioni i segretari si sono impegnati a sottoporre alla valutazione dei loro eletti – in totale 25 sui 27 di tutta la maggioranza del sindaco Cenni – la decisione di federare subito i gruppi con un solo portavoce, per lavorare rapidamente alla costituzione di un unico gruppo.
"Si tratta di una novità politica importante - afferma Lorenzo Brenci, segretario de L’Unione Comunale di Siena - non solo sul panorama politico senese.
E' un'operazione che può avere valenza nazionale e si colloca, in maniera avanguardista, nel percorso politico che le forze del riformismo stanno compiendo verso un soggetto politico più ampio e rappresentativo. Siamo ancora più convinti visti i risultati elettorali, sia alle politiche che alle amministrative, di cogliere un'esigenza politica molto presente nella nostra città. Il minimo comune denominatore locale, naturalmente, è il sostegno al programma di governo con il quale Maurizio Cenni si è presentato ai cittadini senesi nelle scorse elezioni comunali ottenendo un successo ampio sulla base di un progetto chiaro da un punto di vista politico e costruito con i cittadini".
“Un ottimo risultato - dichiara Franco Ceccuzzi, segretario provinciale dei Ds - che premia lo sforzo unitario dei Ds sia nei confronti di tutta la coalizione che, in particolare delle forze riformiste come la Margherita ed i socialisti.
Si tratta di un’innovazione rilevante che, nell’immediato, rafforza la maggioranza ed il sindaco e dunque dà coerenza al patto programmatico con gli elettori senesi, in virtù della maggiore stabilità che questa scelta può produrre. Inoltre fa di Siena uno dei primi avamposti del nuovo partito democratico in Italia. I nuovi partiti non si inventano ma essi nascono se hanno una spinta dal basso. La scelta di federare le rappresentanze consiliari delle tre forze maggiori del centrosinistra e lavorare per unico gruppo è un grande passo in questa direzione.
Un passaggio politico limpido e di respiro nazionale mentre la destra si dissolve e dall’altra parte prevale un civismo localista senza respiro e dai contenuti regressivi”.
