A Pienza una mostra per vivere i luoghi e i monumenti voluti da Papa Pio II

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 maggio 2006 10:20
A Pienza una mostra per vivere i luoghi e i monumenti voluti da Papa Pio II

Inaugurata sabato a Pienza, nelle sedi di Palazzo Piccolomini e del Duomo, la prima delle due mostre dal titolo “PIO II: la città, le arti”, con le quali Siena e Pienza celebrano i seicento anni dalla nascita del grande umanista Enea Silvio Piccolomini, salito al soglio pontificio con il nome di Pio II.
L’ esposizione che ha come tema “La rifondazione umanistica dell’architettura e del paesaggio” è articolata in sei sezioni e si pone tra gli obiettivi principali quello di illustrare come, il pensiero rinascimentale di Pio II, trasformò il borgo di Corsignano nella splendida Pienza, modello insuperato di “città ideale”.


All’interno del palazzo i visitatori saranno condotti nei saloni del secondo piano (alcuni dei quali per la prima volta aperti al pubblico), nelle logge e nel giardino e avranno l’occasione di visitare il Museo Piccolomini.
Le varie sezioni in cui si articola la mostra saranno ospitate nelle sale al piano terra appositamente restaurate. Qui verranno illustrate, attraverso pannelli esplicativi, la tipologia, la storia e il restauro del palazzo che vide i natali del Papa in rapporto anche ad altre opere di architetti quattrocenteschi.

Il rilievo dei più famosi edifici piccolominei (Duomo e Palazzo Piccolomini in Pienza, le Logge del Papa in Siena) consentirà inoltre di approfondire la struttura grammaticale e sintattica dell’architettura, dialogando direttamente con la visione reale dei monumenti.
I manoscritti e i due grandi modelli lignei di macchine da costruzione illustreranno le tecniche dei cantieri toscani nella seconda metà del XV secolo, utilizzate da Moreno di Jacopo detto il Taccola e Francesco di Giorgio Martini.

Particolare attenzione viene dedicata ai centri minori legati alla famiglia Piccolomini (Argentario, Porto Ercole, Saturnia, Radicofani) ed anche alle legislazioni, ai cortei processionali, ai grandi piani di trasformazione territoriale previsti in Val d’Orcia proprio da Pio II.
Nel Duomo saranno, infine, ospitate le sezioni relative alla storia della chiesa pientina con particolare attenzione alle simbologie presenti nelle decorazioni interne ed esterne, ai complessi rapporti astronomici che legano l’edificio sacro alla piazza, al paesaggio e a tutto il complesso urbano.

Nella Cattedrale trova, inoltre, spazio l’illustrazione dei numerosi interventi di restauro di consolidamento eseguiti sul monumento dal 1870 in poi. E sono state presentate anche le recenti indagini sullo stato dell’edificio e le nuove proposte di intervento legate alla specifica condizione geologica del sito.
La seconda esposizione dal titolo “La rinascita della scultura: ricerca e restauri”, di carattere storico ed artistico, si svolgerà invece, a partire da venerdì 23 giugno negli spazi di Palazzo Squarcialupi del complesso museale del Santa Maria della Scala a Siena.

Qui verranno essenzialmente presentati i restauri di alcune opere eseguite nella seconda metà del Quattrocento: da Donatello al Vecchietta fino ad Antonio Federighi e Giovanni di Stefano.

Il Palazzo Piccolomini
Il Palazzo Piccolomini di Pienza fu costruito negli anni 1459-1462 su progetto di Bernardo Rossellino e su committenza di Enea Silvio Piccolomini, divenuto Papa Pio II, che lo concepì come propria residenza nel contesto dell’opera di trasformazione, da lui stesso attuata, dell’antico borgo di Corsignano nel modello di città ideale del Rinascimento, che da lui prese il nome di Pienza.

L’edificio - che si affaccia sulla piazza delimitata, oltre che dal Palazzo stesso, dalla Cattedrale, dal Palazzo vescovile e dal Palazzo comunale, ad esso coevi – ha tre facciate esterne rivestite in bugnato di pietra tufacea e una quarta, sul lato sud, che si affaccia sulla Val d’Orcia. Il Papa, poco prima della morte donò l’edificio ai nipoti, con un atto che è tuttora conservato nell’archivio storico del Palazzo, dove hanno soggiornato personaggi illustri, tra i quali Carlo V nel 1536.

I discendenti di Pio II hanno continuato ad abitarvi nel corso dei secoli finché nel 1962 il monumentale edificio fu lasciato dal conte Silvio Piccolomini della Triana, alla Società di Esecutori di Pie Disposizioni di Siena che ne è tuttora proprietaria. Questo ente è un’associazione no profit di antichissima origine: costituitasi come confraternita laicale nel XIII secolo, ha da sempre, come scopo caratterizzante, l’esecuzione delle volontà dei diversi fondatori di beneficenze.
A tale fine amministra i lasciti ad essa pervenuti per atti di liberalità, destinando le rendite a scopi di assistenza, beneficenza o cultura.

Il conte Silvio Piccolomini espresse nel proprio testamento, la volontà che il palazzo pientino, con il giardino pensile conservasse inalterati la denominazione, le caratteristiche architettoniche, le collezioni artistiche, il mobilio, la biblioteca, l’archivio esistenti e che fosse aperto al pubblico, volontà rigorosamente rispettate. Le sale visitabili sono la sala da pranzo, la sala degli antenati, la stanza della musica, la piccola alcova segreta, la sala delle armi, la camera del Papa, la biblioteca, le tre gallerie sul cortile, le camere da letto.


Le visite guidate al piano nobile sono riservate ad un massimo di 30 persone. I locali al piano terreno, che si affacciano sul cortile interno, tutti con soffitta a volta e fregi architettonici, sono per la prima volta aperti al pubblico e costituiscono la sede delle diverse sezioni della mostra. Accessibili al pubblico saranno anche il giardino pensile e le due ampie sale al secondo piano dalle quali si potranno godere la veduta della Cattedrale da un’insolita prospettiva e, accedendo alla loggia, lo spettacolo suggestivo ed emozionante della Val d’Orcia e del Monte Amiata.
“Pio II la città e le arti” è promossa dall’Amministrazione Provinciale di Siena, dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico-Artistico ed Etnoantropologico di Siena e Grosseto, dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio di Siena e Grosseto, dal Monte dei Paschi di Siena, dall’Istituzione Santa Maria della Scala, dalla Società Esecutori Pie Disposizioni, dal Comune di Siena, dal Comune di Pienza, dall’Arcidiocesi di Siena, Colle di Val d’Elsa, Montalcino, dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, dall’Opera della Metropolitana di Siena, dalla Fabbriceria della Cattedrale di Pienza, dall’Università per Stranieri di Siena e dall’Archivio di Stato di Siena.
A Pienza “La rifondazione umanistica dell’architettura e del paesaggio” rimarrà aperta tutti i giorni, festivi compresi, dalle ore 10.30 alle ore 19.30.

Il prezzo di ingresso è di 7 euro, 5 euro il costo del tagliando ridotto. Il biglietto consente l’accesso anche al giardino e al museo del Palazzo Piccolomini e la riduzione per l’ingresso al Museo Diocesano di Pienza.

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