Mario Perrotta in "Italiani Cincali! Parte prima: minatori in Belgio", giovedì 20 e venerdì 21 aprile (ore 21.00) al Teatro Puccini

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 aprile 2006 15:09
Mario Perrotta in

Uno spettacolo poetico e duro che ambisce a raccontare le esistenze marginali, le speranze tradite, la fatica e il sudore degli emigranti nelle miniere del Belgio dopo il secondo conflitto mondiale, proprio mentre l’Italia si preparava a un clamoroso boom economico, tacendo per vergogna l’epopea di quei figli esuli per povertà di mezzi economici e intellettuali.

Obiettivo principale del progetto e del lavoro di ricerca, è stato l’emigrazione verso i paesi del nord-Europa, fenomeno che gode di una peculiarità rispetto all’emigrazione transoceanica e a quella interna: i suoi protagonisti sono stati considerati sempre emigranti di scarto.

Infatti, chi partiva per le Americhe o per il nord-Italia, aveva spesso un obiettivo preciso: restare. Questa scelta era agevolata dalle leggi di quei paesi o, per il nord-Italia, dal fatto di restare in territorio nazionale. Al contrario, chi veniva “arruolato” in Belgio, in Svizzera, in Francia, in Germania si trovava nella condizione di eterno stagionale, un po’ per le leggi locali e un po’ per il disagio nei rapporti con gli autoctoni, che consideravano quegli uomini “diversi” e utili solo come braccia da lavoro.
Utilissimo è stato, in questa fase, l’apporto del Centro Studi Osservatorio sulle Diaspore dell’Università di Lecce, che ha fornito materiale prezioso per la ricerca.

In un secondo momento, si è proceduto alla stesura del testo dello spettacolo che abbiamo presentato nel 2003, incentrato sul primo caso di emigrazione assistita dallo Stato del dopoguerra: i minatori italiani in Belgio.
Al progetto hanno aderito amichevolmente Ascanio Celestini, Peppe Barra, Elio De Capitani, Laura Curino e Ferdinando Bruni prestando le loro voci alle lettere originali degli emigranti, che potremo ascoltare durante lo spettacolo.
Lo spettacolo ha ricevuto la targa commemorativa della Camera dei Deputati con la seguente motivazione: «All'attore e regista Mario Perrotta e al drammaturgo Nicola Bonazzi, per l'alto valore civile del testo e per la straordinaria interpretazione che ricostruisce con assoluta fedelta' una parte della nostra storia che non possiamo dimenticare».

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