Sinistra critica: senza fondo il buco economico della Fortezza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 agosto 2005 16:47
Sinistra critica: senza fondo il buco economico della Fortezza

Firenze, 10 Agosto 2005- Questo il testo dell'intervento della capogruppo di Rifondazione Comunista Anna Nocentini, dei consiglieri Leonardo Pieri e Pierluigi Ontanetti e della capogruppo di Unaltracittà/unaltromondo Ornella De Zordo:
«Diventerà senza fondo il buco economico della Fortezza; l'Assessore Albini deliberatamente non informa i Consiglieri. Leggiamo su un quotidiano che il debito relativo ai lavori di Fortezza supera i 10 milioni di euro. E' vero? Che l'assessore Albini ha predisposto un'ipotesi di equilibrio economico da portare in Giunta domani: è vero? Ci sono delle responsabilità? Poniamo pubblicamente queste domande perché avevamo presentato un'interrogazione sulla questione specifica e la risposta dell'assessore Albini una settimana fa era assolutamente priva di indicazioni, sia sull'importo che sulle ipotesi di soluzione.

Se così è, ribadiamo che non si può accettare di apprendere dai giornali le ipotesi che la Giunta sta considerando sulla ricontrattazione del project Firenze Mobilità. Il Consiglio Comunale, unico organo plurale eletto dai cittadini, aveva approvato lo scorso marzo un ordine del giorno nel quale chiedeva che i processi relativi ai project financing fossero resi noti al Consiglio. Dovremo fare come a giungo quando a posteriori abbiamo dovuto contestare l'ipotesi di equilibrio economico del project basato sulla messa a disposizione dell'intera città per coprirla di pubblicità, stile Las Vegas? Chiediamo fermamente al Sindaco di non procedere, nella tradizionale seduta di domani, alla chiusura dell'accordo, e che qualunque ipotesi sia presentata alle Commissioni competenti e al Consiglio.

Nel merito, riteniamo che la proposta presentata da un quotidiano non sia sostenibile: formalmente si ipotizza di modificare il project sugli interventi di Fortezza, Beccaria, Alberti, andato regolarmente a gara, inserendovi la costruzione e gestione dei parcheggi di Vittorio Veneto e del Carmine, il che darebbe adito a ricorsi legali dall'esito incerto e comunque con effetto di bloccare i lavori, aumentare i costi ecc. Sostanzialmente si tratta di una procedura di progressivo impegno dei diritti sul territorio in un contratto dai confini estremamente labili, come si è già visto nell'esperienza di Fortezza, Beccaria, ecc., nel quale si renderanno necessarie ulteriori ricontrattazioni: l'incertezza della società del project conferma l'azzardo di una simile operazione, al punto da chiedere che la metà dell'importo sia versato in liquidità.

Nella pianificazione del territorio, che si vorrebbe partecipata, prevale il bisogno di fare cassa per ripianare la lievitazione dei costi di scelte sbagliate. Di più: la liquidità potrebbe derivare da un'operazione con Firenze Parcheggi, società di cui il Comune possiede il 49,47 % delle azioni, destinata con delibera di indirizzo ad acquisire la maggioranza della Società Firenze Mobilità, esecutrice del project. Mentre il Consiglio ha diritto ad avere le necessarie informazioni per esercitare la sua funzione di controllo, si sta dando vita ad un meccanismo che non rispetta la divisione delle funzioni di controllore e controllato, e vanifica il Consiglio.

Per questo ribadiamo la richiesta al Sindaco di non procedere alla conclusione dell'accordo di ricontrattazione prima che le Commissioni e il Consiglio siano stati consultati: per questo si può anche convocare una seduta straordinaria del Consiglio».

Notizie correlate
In evidenza