Parcheggio alla Fortezza: accordo fra Amministrazione comunale e Firenze Mobilita'

Redazione Nove da Firenze
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12 agosto 2005 12:23
Parcheggio alla Fortezza: accordo fra Amministrazione comunale e Firenze Mobilita'

Il manufatto, nonostante le mitigazioni apportate grazie alla denuncia dei cittadini (mentre il Sindaco Domenici affermava: “Non vedo lo scempio”), è ancora in gran parte lì e nasconde le mura della Fortezza dalla prospettiva ad altezza d’uomo lungo il suo perimetro esterno.

Intanto accordo siglato per chiudere i conti fra Comune di Firenze e Firenze Mobilità. La giunta ieri, su proposta dell'assessore Tea Albini, ha approvato la delibera con il nuovo accordo fra il Comune e "Firenze Mobilità", la società concessionaria che realizza il pacchetto di opere di interesse pubblico di cui fa parte anche il parcheggio sotterraneo alla Fortezza.

Dopo la sospensione dei lavori e la definizione del nuovo progetto del parcheggio (con la demolizione della porzione più vicina alle mura destinata a uffici e magazzini, e la copertura a verde di tutta la superficie) il Comune e "Firenze Mobilità" hanno dovuto rivedere i conti economici, alla luce dei nuovi costi derivanti sia dalle spese per la demolizione, sia dai mancati introiti previsti in origine, sia dal protrarsi dei lavori oltre il termine fissato. Complessivamente, si tratta di 5 milioni e 300mila euro.

Per quanto riguarda i costi della demolizione, il loro ammontare è di 3 milioni e 500mila euro. Verrà concesso il diritto di superficie di 821 nuovi posti auto (3.900 euro ciascuno) che il Comune concede a "Firenze Mobilità" per 99 anni. I posti auto saranno ricavati dalla realizzazione da parte della società concessionaria di due nuovi parcheggi sotterranei in piazzale Vittorio Veneto e in piazza del Carmine, opere da tempo previste e programmate dall'amministrazione comunale. Oltre al costo di demolizione, restavano da coprire altri 2 milioni e 100mila euro, derivanti dal protrarsi dei lavori e soprattutto dai diversi mancati introiti per la società concessionaria.

Per far quadrare e chiudere i conti l'Amministrazione ha deciso di seguire due diverse strade. La prima riguarda il progetto per il primo lotto del parco fluviale del Mensola, nel quartiere 2, che faceva parte del pacchetto originario di opere previste in questo project financing: la sua realizzazione viene stornata e rimandata, con un risparmio per "Firenze Mobilità" di circa 1 milione e 300mila euro. La cifra rimanente sarà corrisposta tramite pagamento diretto, con risorse da individuarsi sia fra le alienazioni di parte del patrimonio comunale, sia dal rinvio di alcune opere già previste dal bilancio comunale: questo "pacchetto" sarà definito con la prima variazione di bilancio utile.

"Siamo soddisfatti, perché finalmente chiudiamo una vicenda che ha appassionato la città e che ha visto l'amministrazione comunale rispondere alle sensibilità espresse dai cittadini - commenta l'assessore Albini -. Evidentemente tutto ha un costo. In questo caso, è positiva la realizzazione di due nuovi parcheggi interrati, che risolveranno il problema della sosta in due zone significative della città, soprattutto per dare una risposta significativa in Oltrarno al problema storico relativo alla residenza.

Abbiamo però dovuto rinviare l'intervento per il primo lotto del parco fluviale del Mensola e sicuramente saremo costretti a rivedere parte del nostro piano di investimenti per le opere da calendarizzare". Il parcheggio di piazza Caduti del Lager, dopo le modifiche e la ripresa dei lavori ora in corso, sarà terminato il 20 dicembre prossimo. Del pacchetto di opere di questo project financing fanno parte anche il sottopasso di viale Strozzi e il parcheggio di piazza Beccaria (già realizzati) e il parcheggio di piazza Alberti (in costruzione).

«Il Comune ha commissariato il project financing della Fortezza.

Ma davanti al consiglio comunale la giunta deve fare chiarezza, numeri alla mano, sulle decisioni che ha preso in questi ultimi mesi e che conosciamo solo attraverso la stampa ». E' quanto chiede la consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci che sulla questione aveva già presentato, nel maggio scorso, una interrogazione. «Una richiesta di chiarimenti - ha rilevato l'esponente del centrodestra - che ancora attende una risposta e che deve essere evasa alla prima seduta utile del consiglio comunale dopo la pausa estiva».

«Il project financing - ha aggiunto Gaia Checcucci - attribuisce al privato il ruolo di promotore ed "investitore" unico e gli permette la successiva gestione degli interventi realizzati, garantendo la remunerazione del capitale investito attraverso la gestione. Non va dimenticato il ruolo e la configurazione di Firenze Mobilità nel procedimento complessivo del project financing della Fortezza. In alte parole significa che il "soggetto privato" che andrà a gestire tutti gli interventi del pacchetto "Firenze Mobilità" sarà la società partecipata dal Comune, Firenze Parcheggi.

Originariamente il soggetto privato presente nella cordata che avrebbe dovuto rilevare le quote dei costruttori sarebbe dovuta essere Scaf. Ma quest'ultima ha problemi di bilancio, tra l'altro deve ancora rendere al Comune circa sei milioni di euro per la gestione dei bus turistici, e quindi non è grado di provvedere all'acquisizione delle quote. Ecco quindi che arriva Firenze Parcheggi». «Una operazione discutibile - ha concluso - sia sotto il profilo giuridico che della convenienza per il Comune.

Anzitutto c'è un project che non ha più l'equilibrio economico-finanziario originario: il Comune, dopo aver acconsentito all'obbrobrio della Fortezza, ha dovuto fare marcia indietro per le legittime proteste dei cittadini e così si stanno cercando i soldi necessari a pagare i privati costretti a cambiare la fisionomia del progetto. In secondo luogo sono cambiati i soggetti originari: si trattava di un'operazione discutibile dal momento in cui è entrata Firenze Parcheggi, al tempo partecipata dal Comune al 30%, figuriamoci quando il Comune è arrivato al 51% di questa società.

Ma che l'operazione sia discutibile lo confermano le indiscrezioni apparse in questi giorni sui giornali ovvero che due parcheggi sotterranei di cui si parla da tempo, quello di piazza del Carmime e quello di piazza Vittorio Veneto, potrebbero essere aggiunti al pacchetto delle opere del "project financing". Tale sistema servirebbe al Comune per trovare i soldi per rimborsare a "Firenze Mobilità" le modifiche ordinate dal sindaco sul parcheggio alla Fortezza, per allargare la gestione di Firenze parcheggi e farle diventare conveniente l'acquisizione delle quote in Firenze Mobilità.

Su tutto questo deve essere fatta chiarezza: attraverso Firenze Parcheggi il Comune, che dovrebbe essere controllore e garante, è anche impegnato come gestore dell'intervento. C'è dunque bisogno di trasparenza e chiarezza e non di scoprire ogni giorno sui giornali novità discutibili.

"Tutto questo contraddice gravemente quanto indicato nelle prescrizioni date, all’avvio del progetto, dal Sovrintendente Mario Lolli Ghetti, quando richiedeva che il parcheggio si adattasse alla linea del piazzale esistente, intendendo cioè che il parcheggio venisse realizzato sotto il terreno -è il commento dei Comitati dei Cittadini di Firenze- Diverso è evidentemente il significato attribuito dai nostri amministratori al termine parcheggio interrato: non, come per tutti, realizzato sotto terra, bensì, pur sporgendo abbondantemente dal terreno, rivestito di terra.
Vorremmo ricordare che, oltre al buon senso e alla normale sensibilità culturale e ambientale, la legge di tutela ancora vigente nel nostro Paese non permette di nascondere un monumento né con un manufatto in cemento né tanto meno con uno in cemento rivestito di terra.


Per tutti questi motivi chiediamo che siano rapidamente accertate le responsabilità di quanto successo e che quanto è stato e sarà speso per le modifiche necessarie non sia accollato ai cittadini, già abbondantemente danneggiati da questo scempio.
In questo senso invitiamo a una chiara e pubblica presa di posizione anche quei consiglieri comunali che per distrazione, per mal inteso spirito di solidarietà per la parte politica o per altre ragioni hanno votato a favore della delibera che non riconosce l’esistenza di un errore e accolla ai cittadini tutte le notevolissime spese per rimediare (sia pure ancora parzialmente)".

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