Provincia di Firenze: Rapporto 2004 sullo stato dell'ambiente

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 giugno 2005 14:46
Provincia di Firenze: Rapporto 2004 sullo stato dell'ambiente

Il Rapporto sullo Stato dell’Ambiente della Provincia di Firenze riassume in un centinaio di indicatori lo stato delle risorse naturali e del territorio, l’andamento dell’inquinamento, la qualità dell’aria e dell’acqua.
Questo Rapporto dipinge un quadro complesso della situazione ambientale della Provincia di Firenze, per questo è uno strumento valido per effettuare politiche ambientali e di sostenibilità mirate.
La qualità delle risorse ambientali e la loro integrazione con un ricco patrimonio storico e artistico, costituiscono l’essenza dell’immagine della provincia di Firenze.

Infatti tutta la provincia è percorsa da vaste aree boschive ad alto pregio naturale, da paesaggi agrari diversificati, da un tessuto di aree agricole con una presenza rilevante di infrastrutture ecologiche, da centri urbani e borghi e aree minori che hanno mantenuto la loro identità.
Queste risorse non solo giovano alla vendita di prodotti locali, ma sono diventate anche fonte di rendita. Basti pensare all’incremento del turismo, aumentato negli ultimi 5 anni del 20%, concentrato soprattutto nelle aree rurali dove sono aumentati i recuperi di complessi rurali per trasformarli in agriturismo.
Anche il settore dell’agricoltura biologica è in forte crescita: tra il 1999 ed il 2002 è aumentata del 40% coprendo il 18% della superficie agricola utile.
In questi settori si è avviata una conversione delle risorse in senso ambientale, producendo un vantaggio sia economico che ecologico.
Purtroppo in altri settori, la Provincia di Firenze segue le tendenze del Paese.
Le driving forces, le forze motrici dell’economia e dell’attività umana, sono tutte in crescita.
La mobilità non sembra dirigersi verso i trasporti collettivi; il sistema energetico, con una parziale sostituzione tra olio combustibile e metano, è rimasto incentrato verso i combustibili fossili.

Di conseguenza crescono le emissioni climalteranti e l’effetto serra.
Tuttavia il miglioramento tecnologico e della qualità dei combustibili ha limitato gli effetti negativi della crescita dei consumi energetici in particolare nella mobilità. Infatti è dal 1999 che non si registrano più superamenti dei limiti fissati dalla legge di ossidi di azoto e monossidi d’azoto nell’aria.
La concentrazione o la stabilizzazione delle emissioni idriche industriali o domestiche ha limitato i carichi inquinanti sui corpi idrici., ma la qualità dei corsi d’acqua comincia a mostrare segni di miglioramento dall’apertura del depuratore a San Colombano.
Per quanto riguarda i rifiuti, si registra una notevole crescita, un aumento del 20% solo nel periodo 1997/2000.

Neanche l’estensione ed il successo della raccolta differenziata sono riusciti ad arginare il problema, i livelli pro – capite di produzione di rifiuti è tra i più alti in Europa.
Inoltre un forte impatto ambientale è dato dall’urbanizzazione: la crescita dell’artificializzazione del territori, dei perimetri urbani e delle aree edificate, è proseguita anche nel corso dell’ultimo decennio (+3,5%), nonostante il declino demografico.
Gli indicatori presenti nel Rapporto mostrano sia i progressi realizzati, ma anche l’urgenza di raggiungere molti altri obiettivi.
Per tagliare questo traguardo, c’è bisogno di politiche pubbliche, sia a livello nazionale che locale, più consapevoli dell’importanza della qualità dell’ambiente che ci circonda.

(rsg)

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