Al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi una mostra sui fratelli Ernesto e Ruggero Alfredo Michahelles

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 giugno 2005 15:23
Al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi una mostra sui fratelli Ernesto e Ruggero Alfredo Michahelles

Appuntamento al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi di Firenze per un’interessante esposizione dedicata all’artista fiorentino Ernesto Michahelles (ma per firmare le sue opere preferiva usare lo pseudonimo THAYAHT) e al fratello Ruggero Alfredo (detto RAM), protagonisti di primo piano nel panorama dell’arte italiana del ‘900.
Curata da Mauro Pratesi, con contributi di Enrico Crispolti e Chiara Toti, premessa di Antonio Paolucci e presentazione di Marzia Faietti (Leo. S. Olschki Editore, Firenze), la mostra - aperta al pubblico dal 16 giugno al 18 settembre 2005 - raccoglie circa 140 opere dei due artisti fiorentini conservate agli Uffizi (disegni a matita, acquerello, china, tempera, carboncino, matite colorate, modelli e bozzetti), cui si aggiungono quattro opere provenienti dalla Galleria del Costume di Palazzo Pitti.

Una ricca collezione comprendente progetti per monumenti, moda, pubblicità, scenografie e arti applicate, volta a illustrare la vastità di interessi dei due maestri, così vicini e al tempo stesso profondamente diversi.

Il progetto si inserisce nel contesto di una riscoperta delle figure di THAYAHT e RAM, artisti ancora poco conosciuti al grande pubblico ma meritevoli di un pieno riconoscimento, capaci di imporsi, giovanissimi, all’attenzione della critica per un linguaggio originale di sapore cosmopolita.

L'esposizione vuole mettere in luce la portata del loro contributo, aggiornato e innovativo, alla storia culturale del '900, il ruolo primario giocato all’interno e ai margini del Futurismo.
Thayaht, in particolare, oggi noto soprattutto per aver inventato un indumento universalmente diffuso - la "TuTa", l'abito da lavoro che a lui deve il nome e l'ideazione -, fu attivo nei più svariati campi della produzione artistica. Anche il fratello RAM, benché con una propensione più decisamente pittorica nel senso tradizionale del termine, fu inesauribile sperimentatore di tecniche e stili, giungendo a occuparsi di numerosi settori: illustrazione, scenografia, caricatura, grafica pubblicitaria, progetto di tessuti, oggetti e arredi.

Dopo l’esordio in area “novecentista”, passando attraverso la temperie del Secondo Futurismo, approdò all’inizio degli anni Trenta a una svolta “neometafisica”.
All’importante appuntamento fiorentino si affianca una seconda esposizione dedicata alla figura di Ernesto Michahelles organizzata al MART di Rovereto e aperta dal 12 giugno all’11 settembre 2005 (mostra a cura di Daniela Fonti, con la direzione scientifica di Gabriella Belli e i diversi contributi organizzativi di Elisabetta Barisoni, Paola Bonani e Paola Pettenella).

Ernesto Michahelles (Thayaht), nato a Firenze nel 1893 da una famiglia cosmopolita (il padre era di origini tedesche, nazionalizzato svizzero, la madre di origini angloamericane) ricevette una formazione internazionale, trascorrendo periodi di studio in Francia e negli Stati Uniti.

Tra il 1919 e il 1920 ideò, con il fratello Ram, il modello della "tuta". A Parigi, all'inizio degli anni Venti, collaborò con l'atelier di Madeleine Vionnet.
Nel 1929, entrato in rapporto con Marinetti, partecipò alla mostra Trentatrè futuristi presso la galleria Pesaro di Milano. Nel 1932 firmò con Ram il Manifesto per la trasformazione dell'abbigliamento maschile. Presente a moltissime esposizioni, come quelle d'arti decorative di Monza nel 1923 e nel 1927, nel corso degli anni Trenta partecipò fra l'altro alla I Quadriennale romana (1931), alle Biennali di Venezia (1932, 1934 e 1936), alle Triennali di Milano (1933 e 1936).

Ritiratosi a Marina di Pietrasanta, approfondì gli studi scientifici e astronomici e, nel secondo dopoguerra, fondò il CIRNOS (Centro indipendente raccolta notizie osservazioni spaziali).
Scultore, pittore e orafo, Ernesto Thayaht fu un artista estremamente sensibile, raffinato e innovatore, un antesignano di nuove tendenze artistiche e di vita. Morì a Pietrasanta nel 1959.

Ruggero Alfredo Michahelles (Ram) nacque a Firenze nel 1898. Nel 1923 si laureò in Chimica presso l'Università di Firenze e un anno dopo vinse, con il fratello Ernesto, il Concorso Nazionale riservato agli artisti contemporanei in Toscana per il nuovo allestimento scenico dell'Aida.

Frattanto aderì ai programmi futuristi e incominciò una lunga collaborazione con la "Rivista Illustrata del Popolo d'Italia" e con il periodico "Natura". Il 1927 fu un anno molto importante: in contatto a Parigi con Alberto Magnelli, Giorgio De Chirico, Massimo Campigli e altri illustri esponenti dell’arte contemporanea, maturò i presupposti di uno stile di ispirazione metafisica, improntato a una moderna e rara classicità. Nel 1937, ormai riconosciuto a livello internazionale, vinse il Prix Paul Guillaume a Parigi.

Purtroppo numerosi suoi lavori realizzati nel corso del soggiorno parigino vennero quasi completamente distrutti o saccheggiati durante l'occupazione tedesca della Seconda Guerra Mondiale; altre opere rimaste a Firenze (circa centocinquanta) subirono la distruzione durante un bombardamento. Tornato stabilmente a Firenze nel 1940, dopo la fine del conflitto, proseguì appartato la propria ricerca pittorica. Risale al 1969 l’ultima esposizione personale presso la galleria fiorentina Michelangelo.

Morì a Firenze nel 1976.

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