I dati dell'economia fiorentina, presentati oggi dal Presidente della Camera di Commercio di Firenze per la Giornata dell'Economia indetta da Unioncamere nazionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 maggio 2005 15:12
I dati dell'economia fiorentina, presentati oggi dal Presidente della Camera di Commercio di Firenze per la Giornata dell'Economia indetta da Unioncamere nazionale

Firenze, 9 maggio 2005 - Permangono incerte le prospettive di ripresa per l’economia fiorentina. E’ quanto emerge dall’analisi svolta sullo stato di salute dell’economia fiorentina dal Presidente Mantellassi presentata nella sede camerale in occasione della manifestazione relativa alla 3ª Giornata dell’Economia in corso, ieri, nelle 103 Camere di commercio italiane.

Nel 2004 la congiuntura economica provinciale - stando alle stime elaborate sulla base di modelli previsionali dai principali centri studi sulla congiuntura - ha mantenuto un profilo basso (con una crescita su base annua del valore aggiunto provinciale stimata intorno all’1,1 %, inferiore, quindi, a quella calcolata per i contesti territoriali nazionale e regionale).

Il recupero delle esportazioni (il cui valore si è incrementato nell’anno del 9,9% a prezzi correnti e del 7,2% a prezzi costanti 1995) è stato il principale motore della crescita rilevata determinando, tuttavia, solo modesti riflessi sul settore manifatturiero provinciale che, anche nel 2004, ha mantenuto livelli di attività tutt’altro che brillanti (con saggi di sviluppo di poco superiori all’1% sia in termini di produzione che di fatturato) risentendo, da un lato, sul fronte della domanda estera , del non favorevole rapporto di cambio Euro/dollaro e, dall’altro, dal permanere di situazioni di difficoltà nel mercato interno.

Dal punto di vista della formazione del prodotto, nel 2004, i settori che hanno maggiormente sostenuto la modesta crescita del PIL provinciale sono stati quelli delle costruzioni e quello dell’agricoltura, mostrando una dinamica espansiva più accentuata (nell’ordine del 3% e del 12%); per contro, è stata del tutto deludente l’evoluzione messa in mostra dal settore dei servizi (solo +0,6%) su cui ha pesato - oltrechè una domanda di consumi da parte dell’operatore famiglie piuttosto debole - una situazione ancora deficitaria sul fronte delle attività collegate al turismo in presenza di un ulteriore rallentamento dei flussi turistici (il calo delle presenze viene calcolato intorno al 2%).



Se l’industria in senso stretto ha segnalato progressi oltremodo limitati in presenza di andamento della produzione non certo brillante, più ampio è il disagio manifestato dalle attività dell’artigianato fiorentino che hanno registrato significative contrazioni a livello di fatturato.

Sul piano strutturale non sembra essersi arrestata la fase di sviluppo della base imprenditoriale (i dati 2004 restituiscono un saldo fra iscrizioni e cessazioni di imprese nel 2004 di + 2.146 unità) , nondimeno si confermano gli elementi di criticità dell’apparato connaturati al fattore dimensionale delle nostre imprese anche se, va sottolineato come si continui a registrare una crescita di peso delle imprese più strutturate sul piano organizzativo e gestionale ( di oltre un punto percentuale per le società di capitali nell’ultimo biennio) mentre, a livello di strategie di imprese, si sta assistendo ad uno sviluppo tendenziale dei “gruppi di impresa” e dei “sistemi di imprese a rete”.



L’Osservatorio Unioncamere indica, infatti, che I gruppi di impresa con capogruppo aventi sede nella provincia di Firenze hanno registrato, dal 2000 al 2002, una crescita del 9,7% mentre le imprese controllate sono aumentate, nello stesso arco di tempo, di 339 unità (+7,4%). Nel contempo è aumentata significativamente l’ incidenza di questi sul totale dell’economia provinciale sia in termini di valore aggiunto (+1,4%) che di addetti (+5%).

Segnali lievemente positivi provengono, a consuntivo 2004, dal mercato del lavoro ma le stime segnalano un deciso rallentamento della crescita rispetto agli anni precedenti: l’occupazione progredisce ma in misura oltremodo modesta (+0,8% secondo il Sistema Informativo Excelsior, + 0,2% secondo il Centro Studi di Prometeia che segnala, addirittura, connotazioni per la prima volta negative per il settore dei servizi).Le imprese fiorentine sembrano, comunque, avvertire l’esigenza di affrontare le sfide derivanti dalla globalizzazione del mercato e dell’economia, facendo sempre più ricorso a risorse di lavoro qualificate o in possesso di specializzazione.

Significativa, al riguardo, è l’evoluzione rilevata da Excelsior per le figure professionali che si riferiscono al “capitale organizzativo e della ricerca” che nel 2004 vengono segnalate in aumento in misura del 23,9% a fronte di una flessione marcata (-16%) delle figure professionali del “core” produttivo.

Il bilancio provinciale mostra, in definitiva, un’economia fiorentina che non sembra essere ancora del tutto uscita dalla lunga fase di stallo che aveva interessato l’ultimo biennio: nonostante i chiari segni di ripresa in atto sul versante delle esportazioni non mancano preoccupazioni circa la possibilità di mantenere adeguati livelli di competitività sui mercati internazionali su cui sempre più si affacciano Paesi di più recente sviluppo che possono ostacolare sia in entrata che in uscita i nostri flussi commerciali.



Sul piano previsionale le più recenti stime indicano per l’economia provinciale un tasso di variazione tendenziale annuo del valore aggiunto nel triennio 2005-2008 ancora piuttosto modesto (con valori compresi fra lo 0,8% e l’1,2%, ma , addirittura del 0,6% per il 2005), una crescita media annua a prezzi costanti fra il 5 ed il 6,5% sia per le esportazioni che per le importazioni, un ancor più modesto incremento delle unità di lavoro (le stime Unioncamere indicano un +0,1%, quelle di Prometeia un + 0,3%).

Quello fiorentino – ha sottolineato il Presidente Mantellassi - continua ad essere, comunque, un sistema ricco di risorse e vitale come stanno a dimostrare i recenti dati sul Pil 2003 diffusi da Unioncamere-Tagliacarne, che vedono Firenze ancora nelle posizioni di avanguardia nell’ambito delle province italiane sia per ricchezza pro-capite (al quarto posto) che per qualità della vita.



Ma per mantenere anche negli anni a venire gli standards conseguiti si rende necessario assecondare quei processi che, a livello del sistema delle PMI, si stanno avviando attraverso i nuovi modelli di riferimento “a rete”. E’ quanto stanno facendo il sistema camerale e, a livello locale, la Camera fiorentina adoperandosi per ricercare, sulla base del principio della sussidiarietà, la collaborazione con gli altri sistemi – da quelli delle Istituzioni locali, in primis Regione e Provincia, a quelli delle realtà funzionali dell’università e della ricerca, per finire a quelli della società civile - in modo da valorizzare al meglio le proprie specificità del territorio e del tessuto imprenditoriale.

Sempre più, a livello locale, va ricercata la possibilità di “fare insieme” su obiettivi specifici: dalla gestione strategica delle filiere produttive alla valorizzazione congiunta dei beni culturali e ambientali.

Oggi più che mai l’ente camerale si sente impegnato nella difesa e nella promozione degli interessi generali del sistema delle imprese: dalla competitività alla capacità di creare occupazione - e, quindi, benessere - ai “valori” propri dell’essere impresa. Occorre modernizzare l’apparato economico provinciale attraverso la ricerca di un nuovo circuito virtuoso basato sulla produzione dei beni ad alta tecnologia e dei prodotti di qualità, ma, ad un tempo, cercando di salvaguardare le filiere del Made in Italy - dall’agroalimentare al turismo, dal sistema moda all’arredamento – su cui si fondano le radici nel nostro patrimonio culturale e di tradizione.

L’obiettivo primario è, in estrema sintesi, quello di mantenere vivo e competitivo questo nostro tessuto imprenditoriale diffuso, agevolando la sua riorganizzazione e il suo ammodernamento, avuto ben presente che, per assicurare il suo futuro, le scelte passano attraverso i temi della ricerca, dell’ innovazione e della formazione continua non trascurando, comunque, le problematiche che investono gli aspetti relativi all'energia, alla semplificazione, alle infrastrutture.

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