A Siena un seminario fa il punto sulla realtà toscana dei centri per l'impiego

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 gennaio 2005 23:06
A Siena un seminario fa il punto sulla realtà toscana dei centri per l'impiego

firenze- Uffici di collocamento addio. Il sistema regionale dei servizi per l’impiego è ormai una realtà pienamente a regime. A segnarne la rivoluzione copernicana è stata la legge con cui la Toscana (prima con la legge 52 del 1998 e poi con il Testo Unico in materia di istruzione, orientamento, formazione e lavoro varato nel 2002), ha recepito la normativa nazionale che affidava alle Regioni la gestione del mercato del lavoro, decentrando competenze e strumenti. Ma non si è trattato di un semplice travaso di funzioni dal centro alla periferia.

A cambiare volto è stato l’intero modello dei servizi all’impiego. Accanto al collocamento, cioè all’incrocio fra domanda e offerta, entrano a pieno titolo nel sistema regionale dei servizi per l’impiego anche orientamento e formazione e tutto il grande capitolo delle “politiche attive”, vale a dire gli strumenti e le opportunità che possono servire a creare occupazione. Un sistema integrato dunque, modellato su un mercato del lavoro in rapido cambiamento, più flessibile per dare risposte flessibili e offrire opportunità più ampie e diversificate ai cittadini in cerca di lavoro.

Un sistema articolato anche su basi territoriali e quindi più vicino a coloro che vi si rivolgono. A fare il punto su tutto questo è il convegno organizzato dalla Regione, che si svolge oggi a Siena a Santa Maria della Scala. A introdurre i lavori, dopo i saluti del presidente della Provincia di Siena Fabio Ceccherini, l’assessore all’istruzione, formazione e lavoro Paolo Benesperi.
Oggi l’opera di costruzione del sistema è praticamente a regime. La sua ossatura è, al momento, costituita da 31 Centri per l’impiego, cui si affiancano 38 servizi territoriali.

Ma la struttura è destinata a crescere, perché in ogni Comune si sta lavorando ad attivare nuovi sportelli informativi presso le sedi delle organizzazioni di categoria e dei sindacati, ampliando così i possibili canali di comunicazione e informazione. La gestione operativa è affidata dalla legge regionale alle Province, che sono subentrate al ministero del lavoro.
Questo sforzo è stato sostenuto dalla Regione con uno stanziamento complessivo di circa 30 milioni di euro, grazie alle risorse messe a disposizione dal Fondo sociale europeo e dal Fesr, che ha consentito di attivare gli interventi necessari a strutturare e far crescere i servizi in tutto il territorio regionale.
“Il cammino della riforma è ormai compiuto - commenta l’assessore all’istruzione, formazione e lavoro Paolo Benesperi - e i primi due anni di funzionamento dei centri per l’impiego dimostrano l’efficacia del sistema.

I nuovi servizi, utilizzando il nuovo software IDOL, ideato e realizzato dalla Regione, consentono un approccio integrato, dove orientamento, formazione, incrocio fra domanda e offerta convivono in una struttura unica o comunque in collegamento permanente, un punto di riferimento al quale l’utente puo’ rivolgersi direttamente, senza perdite di tempo, dove trovano spazio consulenti, tutor, banche dati. Tutto quanto puo’ servire, insomma, per umanizzare e rendere più personale il rapporto fra cittadino e uffici, quel rapporto che spesso mancava nel collocamento vecchia maniera”.

Tutto questo comporta, oltre a un investimento notevole, anche il coinvolgimento costante delle Province, dei Comuni, delle Comunità montane, tutti chiamati a disegnare, insieme alla Regione, l’inseme dei servizi. (bc)

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