67° Maggio Musicale Fiorentino: stasera Idomeneo alla Pergola
Domani Federico Maria Sardelli e Modo Antiquo in inediti del "Prete Rosso"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 maggio 2004 18:01
67° Maggio Musicale Fiorentino: stasera Idomeneo alla Pergola<BR>Domani Federico Maria Sardelli e Modo Antiquo in inediti del

Firenze - Stasera al Teatro della Pergola il dramma Idomeneo, che fu rappresentato per la prima volta a Monaco al Nuovo Teatro di Corte, il 29 gennaio del 1781. Nell'opera di Mozart, nella quale l'artista dà prova della propria meravigliosa capacità compositiva, è rappresentato il mito di Idomeneo, re di Creta.
Si possono ancora scoprire brani musicali inediti di un compositore tra i più eseguiti al mondo come Antonio Vivaldi? La risposta è affermativa e lo dimostrano il direttore e musicologo FEDERICO MARIA SARDELLI, il suo ensemble MODO ANTIQUO ed il CORO DEL MAGGIO MUSICALE FIORENTINO nel loro concerto - dal titolo Vivaldi, addio a Venezia - in programma venerdì 28 maggio, alle ore 20.30, al Teatro della Pergola, presentando, in prima italiana, il Nisi Dominus in la maggiore RV 803 per soli e orchestra del "Prete Rosso".
"La scoperta del Nisi Dominus di Dresda - spiega Sardelli - rappresenta il più importante rinvenimento vivaldiano degli ultimi decenni.

Fraudolentemente attribuita a Galuppi dal copista veneziano Iseppo Baldan, l'opera si è rivelata, fin dalla prima analisi, autenticamente vivaldiana, tanto per le forti evidenze stilistiche quanto per l'impiego d'uno strumentario particolarissimo che all'epoca era posseduto soltanto dall'ospedale della Pietà, istituzione in cui Vivaldi insegnò per lunghi anni e dove, per contro, Galuppi non fu mai presente. Si tratta di un'opera di grande pregio musicale, suddivisa in otto movimenti, composta negli ultimi anni di vita del compositore, tra il 1737 ed il 1739".
"Il Nisi Dominus - prosegue il direttore - fu ricalcato sulle possibilità e le grandi opportunità che solo il particolarissimo organico della Pietà poteva offrire: Vivaldi scelse dunque di mettere in luce l'abilità vocale di tre particolari figlie, (soprano, contralto e tenore), affidandogli ruoli di notevole impegno virtuosistico; analogamente, sfruttò con la sua consumata maestria le risorse strumentali che avevano reso famosa quell'istituzione e che costituivano un'assoluta singolarità per l'epoca, come l'uso dello chalumeau, del violino "in tromba marina", della viola d'amore.

Inoltre, questa pagina straordinaria prevede un'aria col violoncello solista ed una coll'organo, secondo lo stile "per molti stromenti" creato da Vivaldi per le esecuzioni alla Pietà".
Il Nisi Dominus torna a rivivere in un contorno di brani vivaldiani congrui all'occasione: In exitu Israel RV 604 per coro e orchestra, il Beatus Vir RV 795, anch'esso parte della collezione di Dresda arbitrariamente ascritto a Galuppi e da collocare fra le ultimissime opere scritte da Vivaldi prima di lasciare Venezia, il raro Concerto per violino RV 254, uno degli ultimi composti da Vivaldi, ed il sontuoso Concerto Per l'Orchestra di Dresda, trionfo dello strumentario barocco.

Collegamenti
In evidenza