E’ stato indubbiamente il miglior acquisto di Diego Della Valle: nome e titoli sportivi di una storica formazione. Per un certo verso, peccato – per i tifosi viola- che questa squadra inconcludente e senza orgoglio non si chiami ancora Florentia Viola, almeno potevano lasciarsi alle spalle questo scialbo campionato di B senza che rimanesse traccia sugli almanacchi col nome Fiorentina. Che non esiste in campo, quando si gioca fuori dal Franchi. Anche con Mondonico confermato, punto per punto, il modello Cavasin: forti e paurosi in casa (un tempo per ruolo), timidi e scarichi in trasferta (per tutti i novanta minuti). Non un sussulto, non una giornata di orgoglio, pochissima dignità sportiva.
Questo campionato è durissimo e difficile per tutti. A rotazione le squadre di testa rallentano e subiscono. Ieri è toccato alla capolista Atalanta dopo che era successo al Palermo, alla Ternana, al Cagliari. E per quello che si è visto in campo poteva toccare anche al Piacenza. Ma per fortuna dei biancorossi, che hanno giocato una modestissima partita, l’avversario di turno erano i viola. Come a dire: tranquilli, ci pensano loro ad aiutarci. A scuotersi i viola proprio non ci riescono.
Non entrano mai nel novero delle squadre che per una domenica il segnale diverso lo danno: Livorno, Vicenza, Napoli hanno dimostrato che ci si può provare. Anche il Toro sul difficilissimo campo di Palermo ci stava provando. Solo la Fiorentina rimane al palo con una regolarità sconcertante. Tutti si affanneranno a individuare i motivi e quali i possibili rimedi. Intanto con l’arrivo di Mondonico si pensava che fosse più facile trovare le cause di questa situazione. Niente affatto, la ricerca continua e per i rimedi ci sarà da attendere ancora. Ma una sola cosa è ormai sicura: la Fiorentina è sempre più inguardabile, domenica dopo domenica.
Sempre in trasferta, molto spesso anche in casa. Lucchesi continua a domandare a destra e a manca se è possibile che buonissimi giocatori di categoria siano diventati improvvisamente brocchi: sa benissimo che la domanda vera è chiedersi cosa sta facendo la società – lui compreso – per trasformare le individualità in un gruppo . Giovedì sera i viola saranno di nuovo in campo al Franchi contro la Salernitana: c’è da aspettarsi che per l’occasione i tifosi viola che ieri al Garilli si sono voltati per non vedere uno spettacolo avvilente siano pronti a rivoltarsi.
Insieme a tanti altri che, rimasti a Firenze, hanno ingoiato fiele per l’ennesima domenica. AS