Overtourism e Consiglio di Stato: il caso di Pisa

Si deve tenere conto dell'impatto dell'accesso dei turisti sulle esigenze di riservatezza e di quiete

Roberto
Roberto Onorati
04 Giugno 2025 06:32
Overtourism e Consiglio di Stato: il caso di Pisa

La sez. IV del Consiglio di Stato, con la sentenza 15 aprile 2025, n. 3258 affronta un tema attuale del così detto iperturismo (overtourism o sovraffollamento) che proietta fenomeni di disagio da parte dei residenti “infastiditi” dall’affluenza di “stranieri” (o dalla movida notturna, o da ambienti trasformati in locazioni brevi, ticket d’ingresso, e altro di conseguenza): nella valorizzazione e riqualificazione del beni culturali, paesaggistici e ambientali l’Amministrazione deve valutare l’impatto dell’affluenza dei turisti sulla vivibilità urbana.

Nell’ipotesi in cui si debbano realizzare opere relative alla riqualificazione e valorizzazione dei beni culturali, anche ai fini della loro fruizione collettiva, il principio di ragionevolezza – che del resto, sovraintende l'esercizio della discrezionalità amministrativa – richiede che nella individuazione delle soluzioni progettuali si tenga conto dell'impatto dell'accesso dei turisti sulle esigenze di riservatezza e di quiete delle proprietà confinanti, onde bilanciare tutti gli interessi, tenendo conto dell'attuale contesto economico e socio-culturale, globale e locale, sempre più colpito da fenomeni di iperturismo e dei disagi che il massiccio afflusso turistico arreca ai residenti.

Il Consiglio di Stato ha pertanto ritenuto che l'amministrazione dovesse quindi porsi la questione dell'impatto della rinnovata fruibilità dei camminamenti sulla cinta muraria di Pisa, operando un "ragionevole" bilanciamento degli interessi, accogliendo pertanto l'appello presentato dalla fondazione ricorrente avverso la sentenza del T.A.R. per la Toscana (sez. III, 23 luglio 2024, n. 957) che nel respingere il ricorso per ottemperanza non aveva tenuto conto di quanto già considerato nella sentenza da ottemperare, che aveva stigmatizzato la mancanza della "valutazione delle misure più idonee da adottare" e del conseguimento di "un ragionevole punto di equilibrio tra i contrapposti interessi, pubblico e privato, in gioco".

Ha pertanto ritenuto che l'esecuzione del giudicato avrebbe dovuto comportare una particolare attenzione alla capacità (non astratta, ma) "effettiva" delle misure adottate di evitare il sovraffollamento del camminamento murario, nonché di nascondere – nei limiti di quanto fosse confacente all'attrattività del sito turistico e all'estetica dei luoghi – la visuale sulle proprietà private sottostanti, conseguendo così il risultato di proteggere "quiete e riservatezza" degli interessati, laddove le misure adottate all'uopo dal Comune di Pisa non sono state ritenute sufficienti; ciò in quanto le inferriate metalliche apposte sul camminamento murario interessavano un ridotto segmento dell'ampio confine del fondo della ricorrente e non erano in grado di schermare questo dallo sguardo dei visitatori.

La sentenza, nella sua attualità, conferma un orientamento già presente estendibile all’overtourism, secondo il quale l’Amministrazione nel caso di segnalazioni di disagi, o di altre forme di intrusione nella sfera privata, dovuti alle diverse forme di perturbamento della quiete, deve garantire:

  • da una parte, di dare effettivo riscontro alle lamentale, risolvendo il disagio;
  • dall’altra parte, come nel caso di specie, qualora intenda promuovere iniziative che possono impattare nella popolazione, deve bilanciare gli opposti interessi, quelli dei cittadini di fronte ad un afflusso “incontrollato” di turisti, mossi (questi ultimi) da inevitabili esigenze collegate allo svago (vacanze o visite), da far rientrare le passeggiate dentro le antiche mura.

Di fronte al fenomeno, ormai endemico e fisiologico, dell'overtourism emerge la necessità per l'amministrazione di un bilanciamento degli interessi di tipo nuovo, venendo in maggiore rilievo, rispetto al passato, i seguenti profili: i) la conservazione del bene-risorsa turistica; ii) la tutela dei cittadini e delle imprese residenti nelle aree oggetto di attrazione turistica; iii) il macro-impatto sul territorio (ad esempio, l'emergenza abitativa conseguente alla prevalente destinazione degli immobili ad affitti a breve termine per i turisti, con sacrificio della precedente offerta abitativa verso cittadini e studenti).

Difesa Civica — rubrica a cura di Roberto Onorati

Roberto
Roberto Onorati

Potentino di origine, toscano di adozione, laureato in legge, dirigente pubblico, segretario comunale, poi funzionario a Bruxelles per la Commissione Europea, oggi si occupa come consulente di formazione e supporto giuridico per gli enti locali in tema di affidamento e gestione di servizi alla persona e alla comunità - www.robertoonorati.it - onorati66@gmail.com

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