Martini: "Il Governo fa i dispetti alla regione"
Nencini: “Sui nuovi statuti rispettare l’autonomia dei Parlamenti regionali”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 agosto 2003 18:32
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- ''Un divario politico crescente tra il governo Berlusconi e la Toscana. Non faccio dietrologia dicendo che il centrodestra fa i dispetti alla Toscana perche' siamo una regione governata dall'Ulivo''. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Claudio Martini intervistato pubblicamente ieri sera all'editorialista del Corriere della Sera Paolo Franchi alla Festa de l'Unita' di Siena. ''Ci siamo poi proposti - ha proseguito Martini - il problema di trovare con il governo spunti di collaborazione: su alcuni temi importanti come la viabilita', le infrastrutture, i problemi dello sviluppo, non possiamo agire da soli.

Viceversa il governo cerca solo rapporti con le istituzioni governate dal centro-destra oppure si lascia andare a campagne come quella della 'Toscana buco nero della democrazia' ''. Circa l'Ulivo e la proposta di Romano Prodi di creare una lista unica della coalizione per le elezioni europee Martini ha osservato di essere d'accordo. ''Esistono delle perplessita' e delle obiezioni - ha proseguito - ma queste devono essere un punto di partenza e non di arrivo, magari per aprire una discussione sulla proposta fin da settembre''.
Per rispettare la coesione interistituzionale sarebbe bene che il Consiglio dei Ministri di domani non decidesse di ricorrere alla Corte Costituzionale nei confronti del nuovo Statuto della Regione Calabria.

Ciò, anche perché è stata rispettata l’indicazione costituzionale. Nella sostanza questo è il contenuto dell’appello del Coordinatore nazionale della Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti regionali, il toscano Riccardo Nencini. “Questa è l’occasione per dimostrare nei fatti la volontà di fare dell’Italia un paese federale – ha dichiarato Nencini - ed il Governo, che domani esaminerà la possibilità di ricorrere alla Consulta nei confronti del nuovo Statuto della Calabria, dovrà tenere conto che il provvedimento è stato approvato in legittima autonomia e con un vastissimo consenso”.

A nome dei colleghi presidenti delle Assemblee legislative regionali, Riccardo Nencini ha riassunto la posizione della Conferenza in tre principi: “Non si può dire che sia anticostituzionale ciò che la Costituzione delega alla piena e sovrana autonomia di un’istituzione con poteri legislativi – ha detto il coordinatore nazionale – così com’è stato fatto per procedura e contenuti per la legge fondamentale della Calabria”. “Davanti all’approvazione del primo Statuto regionale riformato - continua Nencini - è importante che non si costituisca nel sistema politico italiano una cultura dell’interferenza e dell’impedimento, nel rispetto delle leggi vigenti”.

“Il punto di approdo del Consiglio regionale della Calabria – ha concluso Nencini – ha tenuto conto di constatazioni riguardanti la forma di governo delle Regioni che nel corso degli ultimi due anni sono state condivise anche dai più alti vertici delle istituzioni”.

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