Pre-allerta per l'inquinamento da Pm10: lunedì 5 e martedì 6 maggio potrebbero scattare le targhe alterne

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 Maggio 2003 15:40
Pre-allerta per l'inquinamento da Pm10: lunedì 5 e martedì 6 maggio potrebbero scattare le targhe alterne

Possibilità di targhe alterne e di blocco per auto e motorini non catalizzati e vecchi diesel ante 1997 lunedì 5 maggio e martedì 6 maggio se il livello delle polveri fini non scende. Il conto alla rovescia è partito mercoledì e se i dati dell'Arpat confermeranno lo stato di pre-allerta per l'inquinamento da polveri fini, all'inizio della prossima settimana scatterà il provvedimento di limitazione del traffico. Il provvedimento straordinario, secondo quanto prevede la normativa regionale, viene applicato dopo cinque giorni di superamento delle soglie di attenzione (50 microgrammi per metro cubo) o di allarme (75 microgrammi per metro cubo) del Pm10.

Per il momento il bollettino dell'Arpat ha registrato un lieve superamento del tetto di attenzione nella metà delle centraline di rilevamento dislocate in città. Il cambiamento delle condizioni meteorologiche, comunque, potrebbe rappresentare un fattore importante per il rientro dell'inquinante nei limiti previsti. Il provvedimento straordinario contro l'inquinamento da polveri fini farebbe scattare il divieto di circolazione, dalle 9 alle 17, nei centri abitati di Firenze e degli altri sette comuni dell'area omogenea (Bagno a Ripoli, Scandicci, Lastra a Signa, Signa, Calenzano, Sesto e Campi).
«I blocchi del traffico e le targhe alterne per abbattere le polveri fini, il cosiddetto PM10, sono "buffonate" che, invece di far ridere, fanno giustamente arrabbiare la gente, penalizzata senza validi motivi».

E' quanto ha dichiarato la consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci che sulla questione chiede «un consiglio comunale straordinario». «Il Comune di Firenze e la Regione - ha aggiunto la Checcucci - hanno un approccio alla questione "sentimentale" e non pragmatico; assumono provvedimenti dettati da interpretazioni molto personali e per niente scientifiche. Come abbiamo sempre detto e dimostrato con l'elaborazione delle precedenti tabelle dell'ARPAT sui rilevamenti, anche per questi ultimi dati, aggiornati ai giorni di blocchi definiti "sperimentali", dal 5 febbraio alla fine di marzo, valgono le considerazioni di sempre: le targhe alterne non serve a niente.

Dalle tabelle, che l'assessore si è guardato bene dal citare emerge, che nei giorni di blocco il PM10 non cala». «Desta stupore - ha sottolineato la consigliera di Alleanza Nazionale - anche l'approssimazione con cui questi dati vengono rilevati perché, come si nota, vi sono ben tre centraline che non danno alcun risultato. Ci sono cinque centraline ma ci dobbiamo basare su due: queste ultime attestano però che nei giorni di blocco i valori sono uguali». «I maggiori produttori di polveri fini - ha concluso la Checcucci che sulla questione ha presentato un'apposita interrogazione - sono i mezzi diesel per il trasporto pubblico collettivo, i Tir e gli autobus turistici.

Questi rappresentano ben il 92% delle emissioni di PM10. Veicoli soggetti ad un "auto controllo" per i quali, dunque, non esistono dati relativi. Le grandi "nuvole nere" che accompagnano generalmente questi veicoli, ci porta a riflettere sullo stato di manutenzione e sui relativi controlli di questi mezzi: anche in assenza di questi dati, l'esperienza quotidiana ci sconsiglia di stare dietro ai grossi diesel, sia per l'effetto "olfattivo", sia per quello "visivo". Gli urgenti provvedimenti da assumere sono quindi legati alla riconversione dei mezzi pubblici che circolano, a gas e gpl, utilizzando quei fondi che il ministero dell'ambiente mette a disposizione.

Questo è il principale provvedimento che un'amministrazione di buon senso e che agisce su basi scientifiche e non emotive deve assumere con urgenza. Contestualmente, l'amministrazione deve far rispettare gli obblighi che già esistono, ma di cui pare essersi dimenticata, come il controllo obbligatorio dei gas di scarico. Che fine ha fatto il famoso bollino blu? L'amministrazione sa quante certificazioni sono state fatte negli ultimi due anni? Ed infine non si può non tenere presente che, secondo quanto previsto dalle statistiche riportate dal piano generale del traffico, l'automobilista "spreca" il 40% del tempo totale del tragitto casa-lavoro nella ricerca del parcheggio.

Considerando che più una macchina sta in moto più inquina, ed avendo presente la situazione di Firenze sotto questo aspetto, si comprende perché provvedimenti come i blocchi siano solo buffonate che, però, non fanno ridere nessuno».

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