Salvare i beni culturali in Iraq

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 aprile 2003 13:00
Salvare i beni culturali in Iraq

Una vera e propria task force per il recupero, il restauro, l’ assistenza, la riorganizzazione del patrimonio archeologico, librario, e dei beni culturali in generale di Baghdad. E’ questo l’ obbiettivo del Presidente del Consiglio Regionale della Toscana e Coordinatore nazionale dei Presidenti dei Consigli regionali italiani, Riccardo Nencini, che si è fatto promotore di organizzare contatti e disponibilità degli esperti che potrebbero contribuire ad aiutare l’ Iraq nel recupero di beni culturali di inestimabile valore.

Nencini, che nei giorni scorsi ha avuto contatti al ministero degli esteri con l’ ambasciatore Antonio Badini e con il sottosegretario Margherita Boniver, ha raccolto la disponibilità del Sovrintendente regionale ai musei, Antonio Paolucci, della direttrice della Biblioteca Nazionale Centrale, che ha sede a Firenze, Antonia Ida Fontana, del direttore della Biblioteca degli Uffizi, Claudio Di Benedetto. Paolucci ha anche considerato di eccezionale importanza il coinvolgimento della Soprintendenza archeologica della Toscana e dell’ Opificio delle Pietre dure.

L’ ambasciatore Badini ha in particolare apprezzato l’ iniziativa di Nencini, anche in vista dell’ appuntamento di oggi a Parigi, dove è prevista una riunione promossa dall’ Unesco per organizzare le strategie di intervento. Di qui – secondo Nencini – l’ urgenza di mettere a disposizione competenze che in Toscana raggiungono livelli di eccellenza. Per la direttrice della Biblioteca Nazionale Centrale, la Biblioteca di Baghdad è depositaria dei documenti fondamentali per la ricostruzione della storia del paese dall’ età ottomana, ivi compresi gli antichi archivi reali che costituiscono una eredità di enorme importanza per l’ umanità intera.

In particolare – secondo quanto la dott. ssa Fontana ha detto a Nencini – è al momento possibile individuare due settori nei quali gli esperti della Biblioteca Nazionale potrebbero portare il loro contributo: il restauro dei documenti e la riorganizzazione del patrimonio librario. Di qui – secondo Nencini – la necessità di concordare interventi coinvolgendo le principali istituzioni internazionali e nazionali. Per esempio – come è emerso dai colloqui con gli esperti librari – gli ostacoli per eventuali mancanze di conoscenza dell’ alfabeto e della lingua araba, in sede di riorganizzazione della biblioteca, potrebbero essere superati fornendo un supporto bibliografico e biblioeconomico ad esperti in lingua e cultura islamica da individuare in ambiente accademico, con la collaborazione dell’ Università orientale di Napoli o di Venezia.

Le stesse considerazioni sono alla base anche del contributo che potrebbe venire dagli esperti della biblioteca degli Uffizi, che suggeriscono di coinvolgere i restauratori dell’ Istituto centrale per la patologia del libro. Sulla stessa lunghezza d’ onda il soprintendente museale della Toscana Paolucci, che, parlando con Nencini, ha sottolineato come il recupero e il restauro del patrimonio dei Beni culturali di Baghdad è un obbiettivo di importanza fondamentale che non può non trovare la piena collaborazione di esperti di fama ormai consolidata a livello mondiale come quelli che la Toscana può mettere a disposizione, a cominciare da quelli della Soprintendenza archeologica, dell’ Opificio delle Pietre dure, della Galleria degli Uffizi e degli altri musei toscani.

(mr)

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