Nuovamente visibili gli Arazzi restaurati nella Sala dei Gigli

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 dicembre 2002 19:32
Nuovamente visibili gli Arazzi restaurati nella Sala dei Gigli

Da stamani e fino all'8 gennaio 2003, sono in mostra nella Sala dei Gigli di Palazzo Vecchio gli Arazzi restaurati del Salone de' Dugento: "L'Incontro di Giuseppe con Giacobbe in Egitto, il 17° episodio della serie dei 20 arazzi di "Storie di Giuseppe Ebreo". L'inaugurazione, oggi alle 17,30. "Si tratta di un importante intervento grazie al quale è stato possibile riportare al suo antico splendore anche questo arazzo - ha commentato l'assessore alla cultura Simone Siliani - e anche questo intervento fa parte delle iniziative che l'assessorato alla cultura ha organizzato in occasione delle festività natalizie e rappresenta un'occasione importante per ammirare questo capolavoro.

Si tratta del sesto arazzo restaurato ed i tecnici sono già all'opera sul settimo lavoro. Gli ultimi due si presentano particolarmente degradati. Un ringraziamento particolare va rivolto all'Opificio delle Pietre Dure". L'Arazzo con "L'Incontro di Giuseppe e Giacobbe in Egitto", tessuto da Nicola Karcher e Giovanni Rost su cartone di Agnolo Bronzino è stato restaurato, come gli altri cinque, nel Laboratorio, ospitato dal Comune di Firenze nella cosiddetta Sala delle Bandiere, diretto dall'Opificio delle pietre dure e ubicato all'altezza del camminamento di ronda di Palazzo Vecchio.

Come per gli altri pezzi della serie, il restauro è stato finanziato dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, con il contributo dell'Opificio delle pietre dure. L'intervento, quantificabile in 16.400 ore, è stato condotto dalla ditta "Trama e ordito s.n.c.", sotto la direzione di Clarice Innocenti, responsabile del settore di restauro degli arazzi dell'Opificio, in collaborazione con il Laboratorio scientifico dell'Istituto. Non è escluso che siano organizzate delle mostre per poterli ammirare, magari tutti quanti insieme nella loro sede originale: la Sala de' Dugento.

Gli Arazzi furono commissionati dal Granduca Cosimo I dei Medici per rivestire le pareti della Sala del Consiglio all'indomani della fondazione della manifattura fiorentina di arazzi (1546-1553). I lavori di restauro sono iniziati nel 1983, quando fu attuata la rimozione dei panni ancora appesi nella Sala de' Dugento, sede del Consiglio Comunale fiorentino. Dieci arazzi, cioè la metà dei venti che componevano la serie, erano stati trasferiti a Roma alla fine dell'Ottocento, presso il Palazzo del Quirinale, dove tuttora si trovano.

Nonostante questo smembramento, rimane un fatto eccezionale, per non dire unico, che una serie così numerosa, caratterizzata dall'uso generoso di materiali deperibili come la seta, si sia conservata nella sua interezza. Non mancano altri materiali pregiati come le lamine metalliche d'argento e argento dorato ma anche la lana. Il recupero degli Arazzi è stato lungo ed impegnativo, sia per il deterioramento fisiologico delle fibre sia per la prolungata esposizione alla luce e in genere all'azione degradante dell'aria.

Cosimo dei Medici, appena stabilizzato il suo potere, individuò in questa serie un mezzo indiretto ma potente di autoglorificazione, affidando alle vicende dell'eroe biblico Giuseppe il compito di simboleggiare le sue lunghe traversie prima di giungere alla presa del potere, che avrebbe garantito pace e stabilità anche al suo popolo. Era costume dei sovrani realizzare una celebrazione indiretta della propria immagine attraverso il ricorso a figure del mito antico come del Vecchio Testamento.

Con tale scopo erano nate, pochi anni prima, le manifatture di arazzi a Ferrara e a Mantova, durate una brevissima stagione, legata alla promozione diretta del sovrano, a differenza di quella fiorentina, la cui sopravvivenza per quasi duecento anni si deve all'organizzazione capillare e articolata, voluta dal Granduca.

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