FSE: Leonardo Domenici ha inviato una lettera al presidente del consiglio Silvio Berlusconi
Un appello del presidente Martini agli organi di informazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 ottobre 2002 16:08
FSE: Leonardo Domenici ha inviato una lettera al presidente del consiglio Silvio Berlusconi<BR>Un appello del presidente Martini agli organi di informazione

Il sindaco Leonardo Domenici ha inviato una lettera al presidente del consiglio Silvio Berlusconi in merito al prossimo Social Forum Europeo. Eccone il testo.
"Signor Presidente, attorno alla scadenza del Social Forum Europeo, previsto a Firenze per l'inizio di novembre, si sta determinando una situazione di acuta tensione. Mi auguro che tale situazione possa essere affrontata dal Governo garantendo le libertà fondamentali e, al tempo stesso, la sicurezza dei cittadini, in stretta collaborazione con le istituzioni locali.

In questo quadro, devo segnalarle una forte preoccupazione per i riflessi negativi che può produrre una specifica iniziativa assunta da alcuni esponenti locali del partito da lei presieduto. E' stato infatti affermato che il 5 novembre, alla vigilia del Social Forum, sarà consegnato al Presidente del Consiglio un documento contrario a questo avvenimento e si è pubblicamente indicata la mia persona come responsabile di eventuali danni, disordini e incidenti che potrebbero verificarsi a Firenze in occasione dello svolgimento del Social Forum, preannunciando in tal caso la richiesta di mie dimissioni dalla carica di Sindaco.

Tutto questo avviene nel momento in cui dal Governo, che lei stesso presiede, giungono espliciti segnali di allarme per l'ordine pubblico riguardanti l'appuntamento del Social Forum, tanto da richiedere un dibattito in sede parlamentare. Auspico che il Governo affronti e discuta la questione al di là del dibattito parlamentare e assuma decisioni chiare sulla base dei principi fondamentali garantiti dalla nostra Costituzione, con particolare riferimento agli articoli 17 e 21. Signor Presidente, sono certo che il Governo nazionale saprà gestire questa delicata questione in modo appropriato, con equilibrio, senza alcun condizionamento politico.

Alla luce di questa situazione di notevole tensione, mi sento in dovere di chiederle una esplicita rassicurazione in questo senso, affinché non la mia persona, ma la città e i cittadini di Firenze abbiano l'assoluta certezza circa la equanimità, trasparenza e imparzialità delle scelte e dell'azione del Governo. Per quanto mi riguarda, sono pronto in qualsiasi momento a partecipare a incontri con lei o con Ministri del suo Governo per essere informato e discutere delle decisioni che verranno assunte".
“La quasi totalità dei massmedia parlano di un Social Forum che non esiste, mentre l’opinione pubblica ha bisogno di avere informazioni, di conoscere le cose come stanno veramente.

Perché, per esempio, i contenitori televisivi fino ad oggi hanno dato così poco spazio alle ragioni di questo appuntamento, agli organizzatori, alle istituzioni che hanno deciso di ospitarlo e alle associazioni che vi hanno aderito?” Così il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, esprime la sua preoccupazione per il modo in cui il grande meeting fiorentino che inizierà il 6 novembre è stato finora ‘trattato’ da tv e giornali. “Credo che soprattutto la Rai, concessionaria pubblica, abbia il dovere - prosegue - di dar conto di tutti gli aspetti legati a questo avvenimento.

Finora ciò che ha prevalso è stata un’informazione strillata e tutta incentrata sui possibili problemi per l’ordine pubblico. Fino ad oggi, salvo poche, lodevoli eccezioni, nessuno ha parlato di cosa sia il Social forum europeo, di chi lo organizza, di chi vi parteciperà e di cosa vi si discuterà. L’attenzione è stata monopolizzata solo dai rischi e dalla paura”.
Per questo Martini rivolge un appello alla Rai, a Mediaset, a La7 e a tutta la stampa: “A pochi giorni ormai dall’inizio dell’incontro, si facciano parlare i tanti e diversi veri protagonisti, sia dia spazio all’agenda dei temi, si faccia un informazione completa.

Si tratta di questioni di grande interesse che credo meritino attenzione. Questo – conclude il presidente della Toscana - non solo gioverebbe alla completezza dell’informazione, ma sarebbe anche un contributo ad uno svolgimento pacifico del forum che voglio ricordarlo è l’obiettivo per cui da mesi stanno lavorando gli organizzatori, le istituzioni che hanno deciso di ospitare l’evento, i rappresentati del governo sul territorio”.
«E' impressionante l'ossessione che l'evento del Forum Sociale Europeo di Firenze determina sugli esponenti della destra: tutti a discettare di ordine pubblico, una sparuta minoranza quelli disponibili a discutere dei temi al centro dei tanti dibattiti e workshop previsti».

Lo ha detto il consigliere dei DS Antongiulio Barbaro. «Tutti questi solerti "allievi" di Silvio Berlusconi - ha aggiunto Barbaro - pare abbiano ben imparato la lezione del "cavaliere-piazzista": ripetere infinite volte un'affermazione, magari palesemente falsa come "meno tasse per tutti" insieme a "pensioni più dignitose", con l'intento di creare il convincimento tra i cittadini che tale affermazione sia graniticamente vera. Questa la tecnica, tipica degli spot pubblicitari, usata anche per il Forum Sociale Europeo: da mesi si paventano disordini e violenze, ma, ad oggi, non vi sono né prove né indizi seri al riguardo, come dimostra il fatto che lo stesso governo non ha ravveduto la necessità di sospendere gli effetti del trattato di Schengen, e che la prefettura, in un clima sostanzialmente collaborativo con gli organizzatori e le istituzioni locali, sta predisponendo i normali e doverosi servizi di controllo e prevenzione che si adottano quando si raggruppano tante persone».

«Il risultato - ha proseguito il consigliere diessino - è che si sta oscurando la vera essenza di questo evento: un grande incontro continentale di discussione a tutto campo sui temi della globalizzazione, di come renderla più equa, più democratica, più rispettosa delle identità locali e delle limitate risorse ambientali del pianeta. Eppure ce ne sarebbe di materia per un dibattito politico. Invece praticamente nessuno a destra, men che meno gli esponenti politici locali, gelosi custodi delle molteplici rendite di posizione che vivono in città, sembra aver voglia di misurarsi con temi cruciali che toccano tutti noi, abitanti di questa Terra.

E' solo un problema di insipienza politica e di provincialismo culturale o c'è dell'altro?». «Rimango fiducioso - ha concluso Barbaro - che i fiorentini sappiano invece rinnovare con orgoglio la tradizione che fa di Firenze città dell'accoglienza, e sappiano riconoscere e rigettare la demagogia e l'allarmismo opportunista di chi vuole impedire che il dibattito sia pubblico e sia capace di imprimere una svolta culturale e politica; creare il clima favorevole per qualche eventuale frangia desiderosa di compiere isolati e condannabili atti violenti e, magari, per una cieca e larga repressione conseguente; scoraggiare la libera e curiosa partecipazione della città ad un evento di plurale e pacifico confronto che si annuncia come tra i più importanti degli ultimi anni».


«Durante il Forum Sociale Europeo il Comune come garantirà la sicurezza dei cantieri?». La domanda l'ha rivolta al Sindaco il capogruppo di Forza Italia Rodolfo Cigliana. In una interpellanza Cigliana sottolinea «che a Firenze sono stati attivati numerosi cantieri variamente distribuiti nel territorio comunale» e ricorda «che l'assalto al cantiere Cavet di via Doninzetti a Quinto Basso, avvenuto lo scorso 18 ottobre da parte di esponenti del movimento antagonista toscano nell'ambito di una manifestazione di protesta contro l'Alta Velocità, ha causato ingenti danni alle cose».

Per questo il capogruppo di Forza Italia chiede di sapere «quali provvedimenti intende assumere il Sindaco per impedire che durante le manifestazioni che si svolgeranno in città nell'ambito del Social Forum vengano compiute eventuali incursioni devastanti nei cantieri con danni alle strutture e ai mezzi di lavoro e per scongiurare i rischi che il materiale giacente nei cantieri possa essere utilizzato a scopo di offesa».
"Quando ci venne chiesto di poter organizzare il Forum Sociale Europeo a Firenze, non si presentarono gruppi eversivi, ma persone che volevano incontrarsi pacificamente per discutere temi importanti.

E questo era noto fin dallo scorso aprile. Se nel frattempo sono emersi fatti nuovi, devono essere resi noti. Lo chiedo al governo come sindaco, come uomo delle istituzioni e non certo come parte politica". Lo ha detto il sindaco di Firenze Leonardo Domenici, intervenendo stamani al forum "L'avvenire dell'Europa: cittadini e istituzioni a confronto. Il punto sulla costituzione dell'Unione" organizzato dal Parlamento Europeo a Palazzo Vecchio. "Visto che la Costituzione Europea ancora non c'è - ha dichiarato il sindaco - credo che sia utile ricordare quello che recita la Costituzione Italiana, che all'articolo 17 dice testualmente: 'i cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi.

Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso. Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica'. Sono certo che il prossimo dibattito parlamentare sul Social Forum si uniformerà a queste parole". "Il dibattito sul Social Forum - ha detto ancora Domenici - prescinde ormai del tutto dagli elementi di contenuto, per occuparsi solo delle questioni legate all'ordine pubblico.

A questo punto è assolutamente necessario un impegno forte e chiaro da parte del governo, che sono sicuro opererà nel segno dell'imparzialità nell'assumere le sue decisioni: decisioni che saranno approfondite alla Camera, ma che richiedono una scelta definita da parte delle autorità competenti".

Ai Radicali fiorentini è stato notificato nella giornata di ieri un provvedimento del Sindaco di Firenze, datato 24 otttobre, che a causa dello svolgimento del Social Forum europeo blocca tutte le concessioni di suolo pubblico sull’intero territorio comunale dal 4 al 12 di novembre compresi.

Per le autorizzazioni già concesse, come quella che era in possesso di Radicali Italiani per la tenuta a Firenze di tavoli sull’iniziativa per l’informazione sulla disdetta sindacale (iniziativa promossa insieme al quotidiano “Il Giornale”), il Comune ha notificato la revoca immediata per quanto riguarda i giorni di cui sopra, nonostante che la richiesta di autorizzazione avesse già superato il vaglio di un’apposita commissione comunale che aveva già escluso di propria iniziativa alcune delle zone richieste nel centro storico, proprio a causa dello svolgimento del Social Forum.
"Di fronte a questa notizia siamo -afferma un documento dell'Associazione per l’iniziativa Radicale ‘Andrea Tamburi’- sgomenti.

Si tratta di una decisione incomprensibile, gravissima, che lede i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana, e che stabilisce di fatto il monopolio della politica a Firenze per ben 9 giorni a favore delle forze politiche dell’area “no global” riunite al Social Forum europeo. Siamo tutti ostaggi del Social Forum europeo, ed è una situazione che per una democrazia è inaccettabile.
Al Sindaco Domenici non possiamo quindi che chiedere l’immediato ritiro del provvedimento, ma se il Sindaco non provvederà ci appelliamo fin d’ora al Prefetto perché intervenga con urgenza a garanzia dei diritti costituzionali e della libertà di manifestare, così duramente attaccati dal Comune di Firenze.
Ci rivolgiamo inoltre pubblicamente ai parlamentari eletti nei collegi fiorentini, ai consiglieri comunali e provinciali di Firenze, a quelli regionali, affinché intervengano con urgenza con gli strumenti a loro disposizione al fine d’impedire che le decisioni del Sindaco abbiano un seguito.
Chiediamo inoltre ai portavoce del Social Forum europeo, proprio perché così distanti da noi nei contenuti delle proposte politiche, di prendere loro stessi una posizione pubblica chiara e forte sulla decisione del Comune e del Sindaco di Firenze, augurandoci che vogliano far proprio il motto di Voltaire Non condivido le tue idee, ma darei la vita perché tu possa liberamente professarle.
Annunciamo fin d’ora che l’iniziativa radicale su questo tema non si fermerà fintanto che non sarà ripristinato il diritto alla libertà di manifestare per i cittadini e tutte le forze politiche".

Non sembra che ci sia alcun collegamento con le vicende del Social forum europeo.

Circa 200 i giovani della ''rete network'' che hanno occupato alle 15 lo storico Teatro nel centro di Firenze chiuso per restauri. Domenica dovrebbe terminare l'occupazione.

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