Crescono i prezzi di alimentari e benzina a Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 aprile 2002 18:36
Crescono i prezzi di alimentari e benzina a Firenze

I dati delle citta' campione, secondo l'Istat, renderebbero sostanzialmente stabile il livello inflazionistico, registrando un aumento, rispetto al mese scorso, di 0,4%, lasciando fisso il livello annuale, al 2,5%.
Il prezzo della benzina che sale del 4,4%, aumenti anche nel settore alimentari. Sono alcuni dei dati più significativi dell'anticipazione dei risultati del calcolo dell'inflazione a Firenze (che dovranno essere poi confermati dall'Istat) secondo gli indici per l'intera collettività nazionale, presentati dall'assessore alla statistica Elisabetta Tesi.

La variazione mensile rispetto al mese di marzo è di +0,6% mentre quella annuale è di +2,4% (a marzo era +2,2) confermandosi inferiore alla media nazionale che si attesta sul 2,5%. A contribuire a questo risultato sono stati gli aumenti registrati nel settore degli alberghi, ristoranti e pubblici esercizi, generi alimentari e trasporti. Il capitolo dei pubblici esercizi ha fatto registrare un aumento sostenuto (+1,9) dovuto in gran parte all'aumento della camera di albergo (+5,9) comunque largamente prevedibile nel mese di aprile.

Comunque, rispetto ad aprile dello scorso anno, il prezzo della camera di albergo ha fatto registrare una variazione negativa di -0,6. In aumento anche il pasto al ristorante (+0,9) e le consumazioni al bar (complessivamente +0,5). Aumenti considerevoli rispetto al mese scorso si sono registrati nel settore degli alimentari: confermati gli aumenti nella frutta (+1,8) e verdura (+1,7) cui si sono aggiunti quelli dei formaggi (+0,6) e del pesce fresco (+1,1). In controtendenza il prezzo delle carni (complessivamente -0,5) e delle bevande analcoliche (-0,5).

La variazione annuale del capitolo degli alimentari è arrivata al +6,0%, la più alta tra tutti i capitoli e in costante crescita da almeno due anni. Nel settore dei trasporti va segnalato il forte incremento del prezzo dei carburanti per il terzo mese consecutivo; in particolare la benzina è aumentata del 4,4%, il gasolio per auto del 3,0% e il Gpl 0,8%. Da segnalare che, comunque, la benzina registra ancora una variazione negativa rispetto al mese di aprile 2001 (-0,7%). Il capitolo dell'abitazione, acqua energia elettrica e combustibili ha registrato l'aumento degli affitti (+1,7%) in parte controbilanciato alla diminuzione del gas per riscaldamento (-2,2%) sul quale hanno influito la riduzione delle imposte governative e regionali.

Tra le altre variazioni significative vanno segnalati gli aumenti delle assicurazioni auto (+2,3%) e del conto corrente bancario (+3,5%).
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito: "Tutti tranquilli? Tutto sotto controllo? Se la politica economica del Governo si vuole basare su questi numeri, e' bene cominciare a preoccuparsi piu' di quanto gia' non lo sia ogni italiano medio. Perche' l'ente governativo statistico continua a sfornare dati che, rispetto all'osservatorio che noi abbiamo, non rispondono ai numeri con cui gli italiani hanno a che fare ogni giorno.

Non abbiamo da contrapporre analisi scientifiche supportate da sistemi matematici perfetti: non ne abbiamo i mezzi, e ci rendiamo conto che solo cosi' potremmo dire che noi abbiamo ragione rispetto all'Istat. Ma abbiamo migliaia di persone che ci contattano ogni giorno lamentandosi degli aumenti un po' generalizzati nelle vendite al dettaglio, a partire da quelle piu' evidenti del bar e dei negozi di alimentari fuori della grande distribuzione che, per il momento, ha i prezzi abbastanza fermi. Nel contempo sono anni che chiediamo all'Istat di rendere pubblico il suo paniere nei minimi particolari, cosi' come i suoi sistemi di calcolo, perche' cio' che oggi e' pubblico e' insufficiente e spesso anacronistico rispetto a quello che ci risulta essere la realta' dei consumi.

Richieste di fronte alle quali l'Istat non ha mai risposto.
Ci viene in mente cio' che sta succedendo in Spagna, dove, cambiando tutto il sistema di calcolo del loro servizio di Stato per le statistiche, e' stato evidenziata l'enorme deficienza fino ad oggi seguita e i dubbi sul nuovo sistema (e su questo le istituzioni rappresentative ne stanno discutendo). Ma questo in Italia non e' possibile, perche' una sorta di segreto di Stato sembra imperare su tutto.
Occorre fare chiarezza. E solo il ministro dell'Economia puo' decidere, con l'autorita' che gli compete, che gli italiani e' bene che sappiano.
Continuare a imbastire le politiche economiche con questi dati di riferimento e i dubbi che si portano dietro e' dannoso nel breve e nel lungo periodo.

Per questo invitiamo il ministro Giulio Tremonti a non tirarsi indietro di fronte a questa richiesta e, soprattutto, a non far calare il silenzio".

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