Con le donne la solidarietà si globalizza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 marzo 2002 20:09
Con le donne la solidarietà si globalizza

E’ questo il significato di “Un mondo di donne”, il titolo che raccoglie le iniziative dell’8 marzo a Prato. Il programma è stato presentato questa mattina dalla vicepresidente della Provincia, Gerardina Cardillo, dall’assessore alle Pari Opportunità e ai Diritti del Comune di Prato, Manuela Bruscia, dalla presidente della Commissione provinciale per le Pari opportunità, Luciana Galeotti, dalla consigliera di Parità Rosanna Minozzi, e dalla presidente della Circoscrizione Est, Fulvia Bendotti.

“Quest’anno – spiega la vicepresidente Cardillo – abbiamo voluto sottolineare che le donne possono essere e sono soggetto di cambiamento”. E, richiamando il Nobel per l’economia Amartya Sen, mette in evidenza che “quando le donne stanno bene tutto il mondo sta meglio”. Cardillo ricorda l’Afganistan dove la condizione femminile è stato simbolo del dramma di un popolo. Sarà un otto marzo diverso. “Un momento più legato alla realtà e alla situazione internazionale – fa notare l’assessore Bruscia – per mettere in evidenza che le donne possono cambiare il corso della storia se hanno spazio per poter fare”.

Il premio Città delle donne Un mondo di donne non è uno slogan ma un modo efficace per sintetizzare l’impegno femminile – di pratesi e di straniere che vivono nella nostra città – in decine di progetti di solidarietà e sviluppo che guardano dritto e con estrema concretezza ai problemi di paesi di tutto il mondo e all’integrazione degli stranieri a Prato. Il cuore di Prato – proprio attraverso l’impegno di tante donne – pulsa accanto a uomini, donne, e bambini che vivono in terre spesso lontane: dalla Bolivia all’India, dall’Albania a Cuba, dall’Egitto all’Argentina.

E sarà proprio l’impegno femminile per lo sviluppo il tema della settima edizione del premio Città delle donne che si svolgerà sabato prossimo, 9 marzo, alle 16.30 al Politeama Pratese. Il premio avrà come madrine due donne d’eccezione – ha annunciato Cardillo - Teresa Strada, presidente di Emergency, e l’antropologa Genevieve Makaping. Quest’anno la chiave d’oro e perle che, simbolicamente consegna la città alle donne, viene assegnato Marta Ferraboschi, 47 anni, pratese: dal 1991 ha abbandonato le sicurezze di una vita tranquilla e con il marito, Armando Zappa, è partita come volontaria laica per Escoma, sulle sponde del lago Titicaca, in Bolivia.

Qui Marta – che è impegnata con l’Operazione Mato Grosso - ha lavorato per riattivare l’ospedale e metterlo a servizio gratuito della gente e per la creazione di una rete di acquedotti, decisivi per migliorare la vita dei campesinos. Si è dedicata all’organizzazione di corsi di sanità e igiene con l’obiettivo di ridurre la mortalità in gravidanza e quella neonatale e ha messo in piedi un “taller”, un laboratorio di intaglio per ragazzi dove si insegna anche lo spagnolo e il cucito.

Con Marta verranno premiate – con la chiave d’argento – altre ventisette donne, di tutte le età e di diversa estrazione culturale, che dell’impegno per gli altri hanno fatto la loro ragione di vita. Sei di queste sono straniere e sono impegnate a sostenere il processo di integrazione degli immigrati a Prato. Tutta femminile la giuria del premio che comprende Franca Bimbi e Beatrice Magnolfi, Rosanna Minozzi, Luciana Galeotti, Irene Gorelli, Lucia Nencioni, Rita Pieri , Rita Romagnoli e Maria Luisa Stancari.

Dalle Balie da latte alla poesia, fino alla storia di Giovanna Un singolare modo di partire, in questo caso per far crescere un figlio altrui, è senz’altro rappresentato dall’esperienza di quelle che venivano chiamate le balie da latte. “Donne migranti come quelle di oggi - fa notare Luciana Galeotti – costrette a lasciare anche i loro figli per nutrire quelli degli altri”. Le storie di queste donne – ha annunciato Luciana Galeotti - vengono presentate in una mostra organizzata dalla Commissione provinciale Pari opportunità che verrà inaugurata proprio venerdì 8 marzo alle 17.30 presso la Sala del Pellegrinaio Novo, in piazza dell’Ospedale.

La mostra – dal titolo Balie da latte, partire per un figlio altrui – raccoglie documenti e testimonianze di un’esperienza che si è sviluppata in modo particolare alla fine del XIX secolo e nei primi decenni del Novecento. Il materiale proviene dal progetto di ricerca Verso altri mondi, promosso da Adriana Dadà dell’Università di Firenze. Il programma della Festa della donna prevede anche Poesia sostantivo femminile, seconda edizione della rassegna di poesie di donne e per le donne promossa dalla Circoscrizione est per giovedì 7 marzo, alle ore 21, presso la Sala della Società Interporto (via di Gonfienti, 4).

Sempre la Circoscrizione Est per l’8 marzo (ore 21) ha organizzato la proiezione del documentario “Giovanna, storia di una donna” di Giuseppe Maddaluno e la presentazione del volume “Giovanna di Gillo Pontecorvo e gli anni Cinquanta a Prato. Testimonianze e ricordi”.

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